Come probabilmente già sapete, il primo ministro portoghese António Costa ha presentato le sue dimissioni al Presidente della Repubblica, che sono state accettate.
Ieri mattina, a seguito di un’indagine della magistratura su una inchiesta riguardanti progetti di estrazione del litio in corso, sono stati arrestati il capo dell’ufficio di Costa, Vitor Escária, un membro della cerchia ristretta di Costa e suo migliore amico, Lacerda Machado, il sindaco di Sines (una città portuale nel sud del Portogallo) e due dirigenti dell’impresa Start Campus. È stato accusato anche il ministro delle Infrastrutture, João Galamba, che di recente è stato coinvolto in alcuni affari poco chiari riguardanti la compagnia aerea nazionale, TAP, ma che ha garantito il pieno e personale sostegno a Costa, e sono state effettuate ulteriori perquisizioni presso il ministero dell’Ambiente e dell’Azione per il clima.
In seguito alle perquisizioni nella residenza ufficiale del premier e all’imputazione dello stesso Costa, Costa ha incontrato il Presidente Rebelo de Sousa che ha prontamente accettato le sue dimissioni. Nel suo discorso al Paese, Costa ha dichiarato di avere la coscienza pulita, ma di dover rassegnare le dimissioni per il bene della dignità istituzionale della carica di premier.
Cosa succederà ora?
Il presidente si trova ora di fronte a diverse opzioni: può nominare un altro esponente del partito socialista come premier, oppure può nominare un “governo di iniziativa presidenziale” (libera traduzione dell’espressione portoghese) o sciogliere l’Assemblea e indire nuove elezioni.
Il presidente ha già annunciato che domani (oggi per chi legge) incontrerà tutti i partiti e giovedì ascolterà il Consiglio di Stato (“Conselho de Estado”, una sorta di comitato consultivo presidenziale). Dopo questi incontri si rivolgerà al Paese e presenterà la sua decisione su questa crisi politica.
Questo è un momento particolare dell'”anno politico”, dato che in queste settimane si stava svolgendo il dibattito parlamentare sul Bilancio nazionale, che avrebbe dovuto essere approvato entro la fine del mese.
Per quanto riguarda l’attuale panorama politico:
Dalle ultime elezioni (inizio 2022), che i socialisti hanno vinto con la piena maggioranza con il 41% dei voti, il partito socialista è in continuo declino, arrivando al 29% nei sondaggi.
D’altra parte, il partito di centro-destra non è riuscito a trarre vantaggio dal declino dei socialisti (28% alle elezioni del 2022, 26% ora), soprattutto a causa di una leadership estremamente debole. Questo apre una terribile possibilità, in caso di elezioni lampo: data la costante ascesa del partito di estrema destra (75 nel 2022; 14% ora) Chega potrebbe diventare un partito minore in un governo di destra – una possibilità che il leader del partito di centro-destra non ha mai rifiutato chiaramente.
Finora, i liberali e l’estrema destra hanno chiesto al Presidente di indire elezioni lampo. Gli altri partiti non si sono ancora espressi. La segreteria del Bloco de Esquerda si riunirà stasera per decidere la propria posizione.
Tatiana Moutinho