Il 19 maggio scorso è stato presentato presso la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL) del Parlamento europeo il Draft Report (relatrice Elisabetta Gualmini del PD) sulla proposta di Direttiva “relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali”. Gli emendamenti pendenti sulla proposta citata si contano a migliaia (1203
precisamente).
E’ in atto una azione coordinata dei partiti di destra e liberali del Parlamento europeo per impedire che i miglioramenti al testo originario della Commissione possano andare in porto. In questo contesto, le forze progressiste del Parlamento europeo (i tre gruppi parlamentari The Left, Greens, S&D) hanno lavorato su emendamenti di compromesso per contrastare questa offensiva.
Questi emendamenti di compromesso riguardano finora gli articoli da 3 a 5.
La discussione continua a focalizzarsi sul funzionamento della presunzione di rapporto di lavoro subordinato, come prevista dagli articoli 4 e 5 della proposta di Direttiva.
A livello del Consiglio europeo, al momento non pare esserci nessuna volontà da parte di nessuno Stato membro di migliorare in modo significativo la proposta di Direttiva, particolarmente con riferimento al meccanismo della presunzione (relativa, cioè confutabile) di subordinazione dei lavoratori che utilizzano le piattaforme digitali per svolgere la loro attività.
Seguiremo da vicino l’evolversi della discussione parlamentare.
Andrea Allamprese
In allegato i documenti relativi:
– Il testo originario della proposta di Direttiva della Commissione pubblicata il 9 dicembre 2021
– il testo del rapporto della deputata Gualmini