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Fondi fiduciari UE e Strumento per i rifugiati in Turchia

Il 19 marzo 2021 si è tenuta una riunione congiunta delle Commissioni Bilancio, Affari Esteri e Cooperazione allo sviluppo del Parlamento Europeo per esaminare un primo Progetto di Relazione sulla valutazione dell’attuazione dei Fondi fiduciari UE e dello Strumento per i rifugiati in Turchia.

I Fondi fiduciari consentono alla Commissione Europea di reagire tempestivamente e con flessibilità ad avvenimenti e crisi impreviste nell’ambito delle relazioni esterne.

Previsti dal Regolamento finanziario entrato in vigore nel 2013, attingono solo in parte al Bilancio dell’Unione perché utilizzano il FES (fondo Europeo per lo sviluppo) non compreso nel bilancio e fondi derivanti da donazioni di altri Stati esterni all’UE. Essi sono 4:

  • Il Fondo fiduciario BEKOU istituito nel 2014 per contribuire alla stabilizzazione della Repubblica Centroafricana,
  • MADAD, sempre del 2014, per far fronte alla crisi siriana che ha comportato l’esodo di popolazione in molti Paesi dell’area.
  • EUTF un fondo dedicato all’Africa, istituito nel 2015, che vede la partecipazione anche di Norvegia e Svizzera.
  • Il Fondo fiduciario per la Colombia, istituito nel 2016. Con lo scopo di sostenere il processo di pace tra governo e FARC.

A questi si è aggiunto nel 2016 lo Strumento dell’UE per i rifugiati in Turchia che si distingue dagli altri per essere coperto dal bilancio europeo e dal contributo degli Stati Membri, in questo caso obbligatorio, e ricompreso nel bilancio, consistente in 6 miliardi di euro da erogare in due trance. I primi quattro miliardi andranno in scadenza nel dicembre 2021, lo Strumento per i rifugiati in Turchia alla fine del 2025.

Come è stato messo in evidenza nella riunione, a cominciare dai relatori, il Parlamento Europeo non ha un ruolo rilevante, sia nella decisione di istituzione dei vari Fondi che nel controllo degli stessi; a differenza di altri Fondi riguardanti le migrazioni come l’Asylum, Migration and Integration Fund (AMIF) e l’Integrated Border Management Fund (IBMF), in cui il Parlamento Europeo è co-legislatore.

La discussione che si è sviluppata nella riunione, insieme all’apprezzamento generale dello strumento che consente tempestività e flessibilità, ha segnalato il fatto che alcuni di essi non possono più essere ritenuti emergenziali e che non sempre i progetti e i destinatari sono stati coerenti con gli obiettivi.

In particolare sullo Strumento per i rifugiati in Turchia ,le opinioni si sono divise tra chi, come il conservatore Czarnecki , ha sostenuto che i Fondi devono servire ad impedire i flussi migratori in Europa e, quindi non si può parlare di ricatto di Erdogan perché questa situazione conviene ad entrambi i contraenti, e chi – con vari accenti, soprattutto i rappresentanti socialisti, verdi e GUE – ha sostenuto che non vi è alcuna trasparenza nell’uso che ne fa la Turchia e che i Fondi andrebbero destinati alle ONG  o direttamente ai rifugiati con un ruolo particolare dell’UNHCR. La discussione può essere seguita sul video della riunione.

In futuro, il destino dei Fondi fiduciari potrà essere previsto nello strumento principale della politica estera europea (NDICI) che comprende Politiche di Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, già individuato nel quadro finanziario 2021-2027 con la dotazione finanziaria di poco inferiore agli 80 milioni di euro a cui si aggiunge lo strumento per la preadesione. In questo modo si potrà risolvere anche il potere co-legislativo del Parlamento Europeo e la annosa questione dei Fondi fuori dal bilancio UE.

La discussione può essere seguita sul video della riunione.

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