Emanuele Pettener, l’autore di questo libro “Floridiana” da poco uscito per la collana Senza Rotta dell’editore cagliaritano Arkadia, diretta da Marino Magliani, Paolo Ciampi e Luigi Preziosi, insegna Lingua e Letteratura Italiana ed è “Writer in Residence” alla Florida Atlantic University.
La sua passione per la scrittura ci ha portato questo bel romanzo ambientato appunto oltreoceano, in Florida, dove l’autore ormai vive da parecchi anni.
È un io narrante che incalza queste pagine dove, credo che, fin dall’inizio il lettore si chieda quanto ci sia di Emanuele Pettener dietro il personaggio che si pone subito in prima persona.
È una scrittura venata di sottile ironia, da gustare a piccole dosi, un’ironia che serve a rendere scorrevole una lettura di un certo impegno anche se pur piacevole e di grande interesse.
Tom. Thomas Giannini, professione dentista, un uomo di 71 anni, è l’io narrante di questo romanzo. Sposato con April Keane, docente universitaria di qualche anno più giovane. È ancora una bella donna, affascinante, attraente. Lui, anche se sempre molto innamorato di lei, vuole lasciarla perché pensa di non essere più corrisposto. Arrivato a questa età sente di non avere più certezze. Allora con l’amico Nick decide di avventurarsi in una vita da single, per tornare a sentirsi libero e a provare l’ebbrezza degli anni giovanili.
E qui quell’ironia sottile, delicata, profonda, quell’ironia che dà un senso alla vita nelle piccole cose si fa sentire. Bellissime le pagine dei due single in un locale notturno in cerca di avventure quando si lasciano abbordare da due vecchiette megere che mettono in mostra splendenti dentiere e che cercano di tirare indietro l’età come si fa con i chilometri di un’automobile.
Ho avuto l’impressione che la narrazione nascondesse il desiderio dell’autore di divertirsi e a mio parere si è divertito sicuramente. Qualche sorriso leggero sarà scappato anche a lui. Questo è un bene perché volontariamente riesce anche a divertire anche il lettore.
Il divertimento, la nostalgia e il richiamo per la passata gioventù, l’insicurezza dentro ogni azione che non è dell’uomo maturo ma di chi solitamente ha conservato uno spirito fanciullesco scorrono dentro queste pagine e volano via con piacere.
Un’ironica riflessione su quella che è stata la vita, anni di lavoro come dentista con lauti guadagni, quattro figli da mantenere e di cui occuparsi. Leit motiv su cui concentrarsi, se il protagonista non fosse coinvolto e deviato da una passione per la scrittura, altare supremo e unica ragione per cui si può sacrificare una vita, cancellare aspirazioni, invidie e frustrazioni.
Ma il protagonista trova comunque qualsiasi scusa per non scrivere, salvo poi accusare la famiglia di non avergli permesso di finire il suo libro.
Convinto che la moglie lo tradisca con il suo vecchio rivale ed ex compagno di studi e ginecologo si unisce a tre amici e a un gruppo di studenti americani per una vacanza studio in Italia, a Venezia, che è la sua città natale prima del trasferimento in Florida. Qui si trova insieme a sgangherate compagnie di giovani dove questa arguta ironia è vera poesia nel descrivere il suo amato luogo degli anni giovanili.
Il romanzo di Emanuele Pettener esce da un occhio interiore allenato, in cui i sentimenti che animano i personaggi, sentimenti che sono dentro ognuno di noi, si fanno sentire.
Un libro che si legge d’un fiato. Non leggero comunque. L’autore ha dimostrato di saper oliare bene gli ingranaggi della macchina, che all’inizio non lascia presagire la grandezza e la profondità della trama. Il ritmo lascia pochissime pause dove si riescono a inserire ampie incursioni narrative di un romanzo che può sembrare uno spaccato della vita dell’autore, soprattutto nella descrizione dei luoghi.
Quel viaggio tra la Florida e Venezia coinvolge la lettura dentro un’appassionante e nuova percezione di una microrealtà, un delicato equilibrio tra sociale e personale che si legge tutto d’un fiato.