articoli, recensioni

Eravamo ribelli

di Patrizia
Sentinelli

Il saggio di  Walter de Cesaris Eravamo ribelli: le operaie del tabacco in Italia. Cento anni di lotte per il riscatto e la dignità (MR editori) è sì un saggio sulla condizione delle operaie del tabacco nel nostro Paese lungo 100 anni, ma direi anche un libro militante ricco di incitamenti alla memoria di quelle lotte per continuare, seppure in epoca diversa come quella che viviamo ora, nell’ impegno e nella  ribellione.

Dice De Cesaris nell’introduzione: “L’obiettivo non è, pertanto, quello di presentare un’ennesima storia del tabacco o della lavorazione del tabacco, bensì quello di tracciare alcune linee essenziali della storia sociale delle operaie del tabacco”.
E penso ci sia riuscito pienamente.

De Cesaris riporta testimonianze dirette raccolte in documenti e materiali di archivio nelle quali dà conto di sfruttamento e ribellione a questo sfruttamento ed insieme delinea il tratto di una storia collettiva e di legami di classe.
Il suo è un manifesto politico che ci porta a conoscere il mondo legato a quello che lui definisce il “blocco operaio del tabacco”, un unicum nella storia del movimento operaio italiano.
Ci parla di tabacchine e sigaraie, due figure professionali del tutto diverse tra loro, che però hanno segnato con determinazione e coraggio il loro processo di emancipazione e riscatto indicando che la strada del cambiamento è possibile.

Le tabacchine svolgevano un lavoro legato alle campagne. Erano loro che erano destinate alla  raccolta del tabacco. Lavoravano prevalentemente nel Sud Italia. Le sigaraie operavano nelle fabbriche, nelle manifatture del tabacco. Il lavoro era durissimo per entrambe le figure per quantità di ore di lavoro richiesto, per insalubrità dei luoghi di lavoro, per la subordinazione  cui venivano sottoposte.
De Cesaris ripercorre le loro esperienze dalla fine dell’800, agli scioperi dei primi anni del 900, alla partecipazione alla Resistenza fino agli anni 2000 quando sparirono, per i processi di privatizzazione che interessarono gran parte del patrimonio pubblico, tutte le Manifatture Tabacchi.

La lotta di queste donne irriverenti per rivendicazione di diritti, di più salario e meno orario, e quindi di opposizione allo sfruttamento interessarono tutto il Paese dove, spesso in modo spontaneo e auto-organizzato (a volte contro il volere degli stessi sindacati!) animarono manifestazioni, scioperi, proteste. Tra vittorie e sconfitte scrivevano la storia del Paese. È così per le sigaraie di Milano tra i cannoni di Bava Beccaris ai primi del ‘900, così per quelle di Roma nel 1903 che piegano il governo, così a Torino con lo sciopero del 1905, così  a Lecce (le lotte nel leccese sono state numerose e durissime) nel 1944, dove le tabacchine del Sud  misero in moto una catena di insurrezioni che chiamavano alla lotta tutti i lavoratori nello sciopero generale, così per la partecipazione alla Resistenza antifascista.

Molte di loro divennero sindacaliste e comuniste come Isa Palumbo Serafini, soprannominata la “pasionaria di Noha”, o componenti delle istituzioni repubblicane come Adele Bei partigiana ed eletta all’assemblea costituente del 1946.

A Walter  De Cesaris, anche lui operaio e delegato sindacale di base per lunghi anni nei Monopoli di Stato a Roma, va dunque il nostro grande grazie per aver  saputo parlare di lotte e di donne operaie  con una particolare sensibilità tessendo le trame di una storia collettiva.

Patrizia Sentinelli

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