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E se spuntasse un Arcobaleno?

Riprendiamo dalla pagina FB di Michele Santoro –

Cinquecentomila tra morti e feriti russi e ucraini non sono  ancora abbastanza per le superpotenze e i commercianti di armi. La lunga notte non finisce mai e l’alba è lontana. La guerra in Ucraina continuerà a far pendere a lungo sul mondo le minacce di distruzione totale, preparerà una crisi economica globale, aggraverà un ecocidio con milioni di profughi costretti a lasciare i loro paesi. E cancellerà la speranza nella stragrande maggioranza della popolazione del nostro continente di veder migliorate le sue condizioni.
Senza una soluzione diplomatica le promesse di benessere del governo Meloni sono chiacchiere al vento e rischiano di esserlo anche le rivendicazioni delle opposizioni. Non c’è niente di più urgente che dare rappresentanza al popolo della Pace. Eppure proprio la guerra in Ucraina, che sta ridisegnando il mondo, è il tema che i principali partiti preferiscono evitare o seppellire nella retorica. È così scomodo che non se ne trova traccia persino nell’appello per le elezioni europee di Sinistra Italiana e dei Verdi.
Con Raniero La Valle lanceremo a Marina di Pietrasanta, a La Versiliana, un appello per rendere visibile il popolo del no alle armi. Non è la costituzione di un nuovo partito, è un grido di dolore e un sogno che a fine settembre potrebbe trovare forme originali per diventare realtà. Un sogno che non chiude alla collaborazione con gli altri ma cerca la strada migliore per esistere e dare il proprio contributo.
Chi un partito o una fazione o un gruppetto pensa di averlo, ha reagito all’annuncio di questo incontro con istinto aggressivo. La democrazia è fuori moda e fa paura. D’altra parte arricchire la rappresentanza non è un compito facile. Pochi giovani si avvicinano alla politica per passione e non come fosse una carriera da intraprendere. Sembra quasi impossibile che qualcuno possa mettere da parte egoismi di bottega e personalismi. Prevalgono lo scetticismo, il cinismo e, di conseguenza, la cultura della guerra.
Io non sono contro il PD o i Cinque Stelle o contro chiunque altro. Sono per la Pace, la Terra, l’Uguaglianza e la non violenza. Il voto potrebbe, sottolineo potrebbe, essere un’occasione per far emergere una visione diversa, per segnalare l’esistenza di una opinione pubblica che si sente mortificata dai media e dalla politica del “così come stiamo, stiamo bene”. Riuscire a darle voce sarebbe un invito per tutti i partiti a tenerla veramente in conto.
Dunque chi crede veramente nella Pace e milita in un partito dovrebbe smetterla di dare lezioncine e battersi  perché la sua organizzazione agisca di conseguenza, senza trattare come un nemico chi ha gli stessi obbiettivi ma non ha in tasca la stessa tessera.
Per quanto mi riguarda sono abituato ad agire con coraggio e a fare contemporaneamente i conti con la realtà.
La Versiliana sarà un piccolo test per capire  se quello mio e di Raniero è un sogno condiviso da molti, un ponte verso la nostra Assemblea del 30 settembre. In quella occasione sarà chiaro se e in quale forma può cominciare ad esistere “il partito che non c’è”, se vale la pena presentare una lista alle elezioni europee.
Procederemo passo dopo passo e la vostra partecipazione attiva sarà determinante. Vi basterà stare fermi per far fallire qualunque progetto; il nostro futuro come comunità è nelle vostre mani. C’è solo una cosa che non dobbiamo dimenticare: chi la pensa diversamente da noi non è il nemico, la guerra è il nostro unico nemico. Il nemico più grande.
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