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Da via Ressel, sull’industria a Trieste

di Marino
Calcinari

“Dal 2018 al 2023, in particolare, nel comparto industriale si è registrata “una diminuzione dei lavoratori dipendenti corrispondente al 5,4 per cento – ha dichiarato Nicola dal Magro, segretario generale Nidil Cgil di Trieste – quindi è evidente che la crisi dell’industria e dell’automotive stia colpendo anche il nostro territorio”.A che punto siamo?

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L’.INPS rilevava come nel 2023 gli occupati dipendenti nel settore privato (esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico) nell’area giuliana fossero poco più di 73.000. Rispetto a cinque anni prima erano aumentati di circa 6.200 unità (+9,3%); e tale

incremento ha riguardato in analoga misura sia la componente femminile, sia quella maschile. Sempre nello stesso periodo si rilevava una crescita più sostenuta per l’occupazione a tempo pieno (+10,8% contro +6,4% di quella a tempo parziale) e una netta diminuzione del numero di lavoratori quarantenni, a causa delle dinamiche demografiche (-14,2%). Al contrario si contavano molti più over 50 (+4.718 unità) ma anche under 30 (+3.030). Tra le tipologie contrattuali si registrava infine un incremento rilevante (in termini percentuali) del numero di lavoratori stagionali (+44,8%), impiegati soprattutto nei mesi estivi. I dati Istat su fonte INPS ci ricordavano che nel 2023 gli occupati dipendenti nel settore privato (esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico) nell’area giuliana erano poco più di 73.000.
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In quale situazione si trova oggi la Zona industriale di Trieste?

Non è una domanda retorica, ma se vai allo SPI Cgil di Domio, dove c’è anche la FIOM, e la Trattoria al Gatto Nero, qualche informazione riesci a raccogliere e puoi avere un quadro dell’esistente, e puoi comunque toccare con mano e vedere coi tuoi occhi cosa e quanto resta del tessuto industriale della città. O meglio di una parte “storica” di esso.

Mercoledì 26 marzo ho fatto una piccola ricognizione, una passeggiata, cominciando dal Bar Flavia, poco distante dallo Stadio Grezar nel popolare rione di Valmaura e che ha chiuso i battenti qualche mese fa, ma che apriva regolarmente alle 4 del mattino e teneva aperto sino a mezzanotte, ed era quello del primo caffè per chi andava a lavorare all’Italcementi o alla Orion o come il sottoscritto al CPO – Centro Postale Operativo-di via Brigata Casale. Dalla via Flavia proseguendo sino all’incrocio dove essa termina e comincia strada della Rosandra, lasciando alla mia destra la fabbrica di Caffè Illy, dopo qualche centinaio di metri mi sono immesso nella laterale destra che è via Ressel.

Ben due vie sono dedicate a colui che la storia ricorda come l’inventore dell’elica. Josip Frantisek Ressel, boemo, era ispettore delle foreste per la marina militare austriaca, visse per trent’anni a Trieste e qui dopo anni di studi realizzò, nel 1829, la prima elica propulsiva navale installandola sul piroscafo Civetta. Solo poco tempo fa, nel 2022 gli è stata dedicata (.con qualche fastidio ) una statua dall’amministrazione comunale di centrodestra, che certo non poteva apprezzare che le fosse ricordato come la città di Trieste da sempre sia stata multietnica, mistilingue, pluriconfessionale. Comunque, lasciando perdere ogni altra divagazione, e reminiscenze, abbiamo una prima via a lui dedicata nel quartiere dei Campi Elisi, che unisce via Combi a via Carli ed ha solo quattro numeri civici, una seconda che è’quella situata in Zona industriale, località Domio di pertinenza del Comune di San Dorligo della Valle (Dolina) che solo il diverso CAP (34018) identifica come “provincia”, ma di fatto la via è inserita senza soluzione di continuità con quanto resta del tessuto industriale cittadino.

Quindi dopo aver lasciato alle mie spalle il bar Flavia (sulla sinistra ), scendendo per via Caboto dove ci sono la Orion Spa specializzata in valvole in acciaio per l’industria petrolchimica, e l’ex Italcementi, chiusa nel 2019, osservando di sfuggita le tante piccole imprese cresciute all’ombra (cioè sotto) le massiccie arcate di cemento armato che sostengono la superstrada che porta in Slovenia, avvicinandomi alla meta decido di “ mappare “ questa via. Parcheggio l’auto davanti alla sede CGIL di Domio che ospita le categorie della Fiom, Flai, Filctem, dello SPI e del Patronato INCA. E mi incammino.

Sono all’incirca le ore 10, il tempo è mite, vado quindi a prender nota di cosa e quanto resista in via Ressel, una via che sino a pochi anni fa era tra le più trafficate attraversate, e frequentate, da una popolazione operaia, numerosa, solidaristica e combattiva. In cui lavoravano non pochi miei amici e amiche. Al N°1 e 2 di via Ressel due storici marchi triestini dell’alimentazione non ci sono più: la ditta Principe (ex Dukcevich) ha chiuso cinque anni fa, l’area è stata acquisita dalla Edil Group, e i capannoni del salumificio Masè sono chiusi da tempo (nel 2013 l’ultima crisi), al civico N° 3 sono insediate quattro ditte: la Timur srl, L’Adriatica Timber e Timberrina, la Antoni- UltraPixel; al N° 2/4 la Edil Trieste, e di fronte al N° 3/1 la Trattoria “Buona Forchetta”, dove al termine della passeggiata andrò a bere qualcosa. Accanto, con lo stesso numero civico c’è l’Officina – Carrozzeria OFVG, mentre al civico N° 5 un cartello con la scritta VENDESI” spiega a chi interessa che lo stabilimento “Ferro/alluminio” che produce serramenti e infissi necessita di un altro proprietario; al civico N° 2/5/a hanno sede otto imprese: la Costruzioni Edili PASCON; le Iniziative Edili BiZeta srl; la PROGIT (progettazione impianti tecnologici); l’Impresa Edile Pittini; la SGP Testing srl (ispezioni e collaudi su saldature e manufatti pre servizio e in servizio);le “Sinergie Integrate” che fa riferimento all’impresa di costruzioni Cerbone G. & F. Srl; la ditta Carlotta Sadoch (studio di ingegneria civile) e da ultimo le “Onoranze e Trasporti Funebri”.

Sul lato sinistro, dopo Ferro/Alluminio un cartello multiplo indica la presenza di altre otto aziende: la CG srl – ristrutturazioni edilizie tra cui bonifica amianto, impermeabilizzazioni, videoispezioni, risanamento gas; la Central Serramenti; la CVM srl- (realizze finestre) la G.R. Serramenti (che però ha sede in via del Molino a Vento nel popolare rione di san Giacomo); la ditta Euro e Promos, fornitrice di servizi e manodopera in ambito civile, industriale, ospedaliero, culturale, con oltre 6mila dipendenti a livello nazionale, la Malone Development Music (ha però trasferito la sede in via Mantegna 2 ) e infine la Core Offic (Associazione Artistica Culturale Coreofficina) di Piero e Francesca Debelli che ha una sede anche in città in Scala Sforzi 2, una trasversale di Strada del Friuli; al civico 2/6, sul lato destro della via, la palazzina della Saul Sadoch (“prodotti cartotecnici”) in attività dal 1914, fa parte della storia industriale della città, e porta il nome di un imprenditore di origine ebraica che aveva lasciato Istanbul. La ditta Sadoch, ancora negli anni ‘60 del secolo scorso aveva sede in Piazza Foraggi, oggi ampliatasi di oltre 33.000 m2 di capannoni dà lavoro ad una settantina di dipendenti. Passo quindi in rassegna le altre imprese, quasi tutte PMI, che completano il quadro della realtà attuale di questa parte della Zona industriale. Sul lato destro sono in attività sette imprese. La torrefazione “INPUNTO Caffè” – miscele, cialde, capsule- è al civico 2/7 accanto all’ufficio della Unimar (attività di commercio al’ingrsso non specializzato) in una vasta area dove sorgono altri capannoni e box di varie dimensioni ed ampiezza in cui lavorano i dipendenti e le maestranze della ICE srl Gangemi (dolciumi dal 1907), la Adria Thermo, la Vestal Chimica (opera dal 1969 nel campo della disinfezione ambientale specializzata in zootecnia e agricoltura), la Pintaudi, azienda dolciaria artigianale c specializzata nella produzione di biscotti e frollini, torte e dolci tipici triestini, la Callea Design, attiva dal 1967 si presenta con una accattivante reclame. ” un’icona dell’artigianato italiano, specializzata nella creazione di orologi da parete unici crea artigianato tipico e artistico”, la “Fornitrice srl” è specializzata in attrezzature per il trasporto marittimo. Ed infine la “Edizioni EL” srl, specializzata in libri per ragazzi che ha inglobato la “ Einaudi Ragazzi “ e la EMME edizioni (casa editrice fondata a Milano nel 1966 da Rosellina Archinto). Entro a scambiare infine qualche parola con un’impiegata della ditta Zanutta (serramenti, 14 punti vendita in Regione) ) al n° 9 che esibisce in un amplissimo spazio espositivo tutte le più recenti soluzioni di arredo bagno per la casa: ceramiche, sanitari, piastrelle prodotti della ItalGraniti, stufe a legna, rubinetterie “TREEMME” di Asciano, dal costo non proprio. popolare. Per chiederle qualche dato sull’attività mi lascia il contatto con Davide. S. responsabile della ditta. Il lato sinistro della via termina con la ditta POSA spa, azienda produttrice di articoli in gomme pregiate, che ha una trentina di dipendenti.

Sul lato destro al civico n° 2/7(proprio così, la numerazione lascia alquanto a desiderare!) sono collocate la Azienda agricola “Il Pucino”, la falegnameria Pecchiari, la InterMarine, la Buridano srl e la Asoltech. La prima realtà è gestita da Maurizio de Wonderweid, produce aloe ed argento colloidale, ma soprattutto coltiva aloe arborescens ed è attiva dal 1997; la falegnameria Pecchiari produce mobili e arredamenti su misura, cucine, camerette, porte interne, finestre, ante scorrevoli, restaura serramenti; la Buridano srl opera sia nell’ambito della ristrutturazione di immobili residenziali, sia nel settore dei lavori pubblici (urbanizzazione e impianti civili/industriali). La Asoltech opera nella nutraceutica (nutrizionismo e farmaceutica) una tendenza positiva, antitetica allo junkfood che invece va sin troppo di moda. certo nocivo alla digestione ed salute, ma ormai pochi ci fanno più caso. Di fronte a Zanutta il capannone vuoto della ditta Prioglio con un vasto cortile è stato. recuperato ed è usato da alcuni giovani come pista per le moto. ed ancora sono operative la Eppinger in attività dal 1848, la BomBom Pasticceria, che sforna dolci della cucina triestina e ungherese preparati a mano. E la CEODEK, operante nel settore elettrico industriale di automazione e strumentazione, e in quello civile, con particolare riguardo al settore marittimo. Un cartello pubblicitario di MII- Immobiliare srl al civico n°6 mostra tutti i segni e le ingiurie del tempo, ma c’è in evidenza un numero di cell. A destra, al n° 8, poco discosta, un’ex officina di carpenteria metallica è stata riconvertita in scuola di ballo e fitness, è l’“ Aztecan Academy- ASD “; mentre il laboratorio di arredamento e mobili Sartori è da tempo trasferito in via Giulia. Tirando le somme Via Ressel ospita all’incirca una quarantina di PMI poco più o poco meno, dai 200 ai 300 lavoratori. A questo punto posso concedermi una pausa caffè al Bar Buona Forchetta e poi riprenderò l’auto.

 

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P.S. In sede CGIL di Domio incontro il compagno Stefano Borini, per anni segretario FIOM ed ora con me nello SPI, a seguire le vicende dei Comitati di quartiere cittadini che sono sorti in città contro le politiche qualunquiste e antisociali della giunta di centrodestra, delle tante nefandezze che stanno abattendo la qualità della vita per molti, trascinando la città in pieno inverno demografico ma tenendo luccicante e pulito il centro cittadino, per cui chi volesse toccare con mano un esempio di pessima gentrificazione sa dove recarsi. Ma in quella che è e resta la più piccola provincia d’Italia, il mondo del lavoro viene ignorato e pesantemente colpito. La Flex, già Telettra- Alcatel e poi Flextronics, attualmente con 345 dipendenti, è a rischio chiusura, idem la Tirso (200 dipendenti) in località Zaule e la U-blox di Prosecco, sull’altopiano carsico che impegna 200 lavoratrici e lavoratori nella ricerca e sviluppo nel settore della settore telefonia cellulare. Se si parla di Fincantieri e di industria navalmeccanica, l’unico segmento che oggi guadagna le simpatie del mercato sono gli yacht di lusso, ma anche qui- mi spiega Stefano- avremmo bisogno di un piano, di un serio programma di investimenti dopo che la Wartsila (ex GMT) ha chiuso e la promessa di far costruire dalle rimanenti maestranze carri ferroviari non è ancora partita, e qui son andati persi oltre 400 posti di lavoro in una fabbrica che trent’anni fa ne aveva 2000. Certo abbiamo fatto ripartire la portualità, la piattaforma logistica, c’è il Sincrotrone, le aziende in Area di Ricerca, l’ICGEB che occupa circa 200 persone di 30 diverse nazionalità fornisce un ambiente all’avanguardia per la ricerca in biologia molecolare e cellulare, ma la manifattura langue ed è un settore strategico, per noi irrinunciabile, che farebbe la differenza. Ho sentito il segretario della Nuova Camera Confederale del Lavoro Cgil, Massimo Marega che mi ha prospettato un quadro, certo non roseo ma nemmeno a tinte fosche della situazione occupazionale, industria in senso lato è anche agroindustria, poligrafici, cartai, artigiani, alimentaristi etc quindi non un settore residuale, anche se segnato da troppe crisi, da rapporti di lavoro precari o tempo determinato ma è dal lavoro che dobbiamo ripartire il settore da cui la nostra economia dovrebbe ripartire.. e l’8 e 9 giugno si va a votare per i cinque referendum su lavoro e cittadinanza, Per oggi da Trieste è tutto.
Marino Calcinari

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