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Clamorosə – Cassero: 40 anni di rumore

di Paola
Guazzo

Clamorosə è una raccolta di articoli a cura della Falla, web magazine LGBTQ+ che celebra i primi 40 anni del Cassero di Bologna, storico luogo occupato diventato, oltre che luogo reale di aggregazione, anche uno snodo simbolico per chi volesse comprendere la stratificazione politicamente e socialmente produttiva del movimento nelle sue fasi dagli anni Settanta ad oggi. Un racconto, inoltre, splendidamente illustrato da fumetti, foto, schizzi di colore che ne fanno una sorta di libro-cult. Anche le schede biografiche sono accurate ed appassionate.

Bologna, 1978, come ci ricorda Valentina Greco, transfemminista con dottorato in Storia delle donne ed identità di genere, nel suo Bonus track storia: dall’esperienza del collettivo frocialista (nome geniale), nasce il Circolo culturale 28 giugno. Nel 1979 nasce il collettivo lesbico Tiaso (Saffo reloaded). Nel 1982 il Comune di Bologna assegna al Circolo il Cassero di Porta Saragozza, tra le ire della curia. Dopo varie vicende, tra cui il sostegno a un appello del Circolo firmato da 10000 persone, il Cassero sarà finalmente “preso” e inaugurato nel dicembre 1982. “Io lo dico sempre che all’inaugurazione del Cassero c’erano tutti i gay dichiarati d’Italia di allora, per dare un’idea di cosa significasse essere gay a quel tempo” scrive Franco Grillini nel saggio Memorie del Cassero, scritto a quattro mani con Elisa Manici, dove segnala anche la svolta del movimento anni Ottanta: da liberazionista a rivendicazionista. Si inaugura una fase di confronto istituzionale, che dura fino ad oggi, con varie declinazioni. Certo, va detto che il sindaco Zangheri e la segretaria della commissione femminile PCI, Anna Maria Carloni, che vollero questa iniziativa, non erano equivalenti alle politiche di integrazione dell’Unione Europea o alle istanze di diversity management portate avanti dalla ministra Bonetti.

Il racconto corale procede attraverso memorie e mappature: da una cronologia grafica (Valentina Pinza), ai locali come il Kinki, prima discoteca gay a Bologna (Luca Locati Luciani), al clubbing (Mauro “Wawashi”Copeta), al Centro di Documentazione (Antonia Cassoli), alla storia delle pubblicazioni del Cassero (Mattia Machiavelli), ai festival di rilievo internazionale organizzati dal Cassero (Vincenzo Branà) e infine al Cassero alle Feste dell’Unità (Bruno Pompa).

Al di là di questa dimensione storica il libro si articola anche per aree tematiche: lesbismo (Irene Moretti, Carla Catena), fat queer activism (Elisa Manici), educazione al genere (Cristina Gamberi), drag (Eleonora Santamaria) , legge 164 (Leonardo Arpino), HIV (Francesca Anese), intervista ad attivista trans Valérie Taccarelli (Davide Proto), critica dell’abilismo (Giosy Varchetta, Cristina Gamberi), migrazioni (Lyas Laamari). Conclude il volume un fumetto transgenerazionale sulla storia politica e culturale che portò all’apertura del Cassero, disegnato da Ren Arman Cerantonio e sceneggiato da Beppe Ramina.

Clamorosə è un testo editorialmente curato e stimolante, per il suo intreccio tra parole e grafica, tuttavia il suo valore non è quello di un gadget celebrativo. Oltre alle tematiche, affrontate con puntualità di impianto e riferimenti, il focus potrebbe essere linguistico. Un linguaggio transgenerazionale, che utilizza lo schwa nel titolo e nel contempo è intessuto di storia intergenerazionale. Parole diverse, ma non codici che non possano incontrarsi produttivamente sul piano dell’agire comunicativo. I boomer hanno occupato il Cassero, continuano a esistere, ad esprimersi e a cambiare i propri schemi nel tempo, così fanno gli attivist* più giovani, creando un circolo virtuoso non solo sul piano memoriale e documentale, ma su quello, fondante, del pensiero critico.

 

Paola Guazzo

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