Il 6 giugno, presso il Centro di studi avanzati Robert Schuman di Firenze, il professor John J. Mearsheimer ha discusso dell’attuale invasione russa in Ucraina esplorando le potenziali cause e conseguenze della crisi.
In questa conferenza, il Prof. Mearsheimer si è concentrato sia sulle origini della guerra in Ucraina sia su alcune delle sue conseguenze più importanti. Ha sostenuto che la crisi è in gran parte il risultato degli sforzi dell’Occidente, ed in particolare degli Stati Uniti, di trasformare l’Ucraina in un baluardo occidentale al confine con la Russia.
I leader russi consideravano quel risultato come una minaccia esistenziale che doveva essere contrastata. E lo hanno fatto sapere apertamente e a più riprese alle controparti occidentali nel corso di oltre un decennio, senza che queste ne abbiano tenuto alcun conto.
Mentre Vladimir Putin è certamente responsabile dell’invasione dell’Ucraina e della condotta della Russia in guerra, il prof. Mearsheimer afferma di non credere che sia un espansionista deciso a creare una Russia più grande.
Per quanto riguarda le conseguenze della guerra, il pericolo maggiore è che la guerra durerà per mesi, se non anni, e che la NATO sarà direttamente coinvolta nei combattimenti o verranno utilizzate armi nucleari, o entrambe le cose.
Inoltre, all’Ucraina sono già stati inflitti enormi danni. È probabile che una guerra prolungata provochi ancora più devastazione nel Paese.
Il Prof. John J. Mearsheimer è R. Wendell Harrison Distinguished Service Professor presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Chicago e viene considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta “scuola realista” americana che studia le relazioni internazionali.