La Sottocommissione sulla sicurezza e la difesa (SEDE) del Parlamento Europeo si è riunita il 19 aprile per ascoltare il parere di alcuni esperti in merito alla prossima elaborazione dello Strategic Compass (Bussola strategica) che dovrebbe definire la capacità dell’Unione Europea di far fronte alle “minacce alla sua sicurezza”.
Sono intervenuti Daniel Fiott dell’EU Institute for Security Studies, Nicole Koenig del Centro Jacques Delors e Christian Moelling del German Council on Foreign Relations.
Il processo di elaborazione di questo documento è iniziato nel novembre del 2020 e dovrà completarsi, con l’approvazione, nel marzo del 2022. Lo Strategic Compass si articolerà in quattro capitoli: la gestione delle crisi, lo sviluppo capacitivo, il rafforzamento della resilienza di UE e Stati membri, partenariati. La definizione della bussola strategica procede parallelamente all’entrata in vigore del Fondo Europeo per la Difesa (EDF) approvato il 29 aprile con un budget di 8 miliardi.
Gli esperti intervenuti in Sottocommissione hanno sottolineato l’importanza di implementare una visione comune tra gli approcci strategici degli Stati, di allineare le ambizioni dell’UE alle sue capacità militari condivise, di identificare le nuove minacce (ad esempio nell’ambito cyber e in quello sanitario), di coordinare i propri obbiettivi con quelli della Nato.
Nel suo Intervento Ozlem Demirel, europarlamentare della Linke, ha segnalato la scarsa trasparenza del dibattito dato che esse prende le mosse da un documento condiviso dai servizi di intelligence degli Stati membri nel quale si individuano le minacce in corso e future dalle quali l’UE dovrebbe difendersi, che non è stato reso disponibile nemmeno agli europarlamentari.
