Nell’arena politica italiana e in tutti i “media” è sempre più frequente l’uso di alcuni slogan; in particolare ve ne sono due che sono sulla bocca sia dei partiti di governo sia di quelli dell’opposizione: “sburocratizzare” e “semplificare”.
Non v’è dubbio che molti meccanismi delle prassi amministrative vadano oliate e adeguate alla realtà attuale, ma, in realtà, questi slogan sono spesso usati non per migliorare la funzionalità della macchina amministrativa pubblica, ma per indebolirla, per ridurre o addirittura cancellare le regole che proteggono la comunità da pratiche illegali e pericolose. Molte di queste pratiche pericolose riguardano l’aggressione all’ambiente.
Il recente Decreto Legge 16 luglio 2020, n. 76. “Misure urgenti per la semplificazione”, redatto per rispondere alla crisi economica determinata dal Covid19, si muove proprio in questa direzione e nella logica di favorire le attività economiche, riduce le procedure di controllo della macchina pubblica e dei cittadini, su temi importanti (ad esempio: bonifiche, Valutazione di impatto ambientale), senza peraltro ridurre alcuni passaggi burocratici (anzi in alcuni casi, vedi la VIA, aumentandoli).
Il dossier, predisposto da un centinaio di comitati ed associazione di cittadini che lottano per la tutela dell’ambiente, analizza con attenzione il decreto in questione, proponendo precise modifiche.
Scarica il dossier DECRETO SEMPLIFICAZIONI, COSI’ SONO DEVASTAZIONI, che presenta le proposte di 100 associazioni e comitati per la modifica del Decreto nel passaggio di conversione in Parlamento