articoli

Vienna rossa

di Marino
Calcinari

Da molti anni Vienna, capoluogo della Regione omonima ha superato i due milioni di abitanti ed ha migliorato le condizioni di vita e di lavoro, secondo il modello socialdemocratico mai dismesso, per tutti i residenti, che è anche quello di essere una città cosmopolita, ecologica e verde. Il Prater, il grande parco cittadino era stato aperto al pubblico già nel 1766, e l’altro parco viennese nel quartiere di Donaustadt individuabile per l’altissima torre girevole (252 mt.) eretta nel 1964 ha rimodellato la periferia rendendo balneabile una vasta area protetta da ulteriori cementificazioni. La storia politica recente, dell’ultimo secolo è nota ma ricordiamo alcuni fatti perché sono importanti. Il 19 gennaio 1918 lo sciopero di tutta la cintura industriale viennese che coinvolse oltre 100mila lavoratori preludeva alla fine dell’impero ed alla fine della Guerra che avrebbe decretato l’estinzione dell’istituto imperiale; il 12 novembre i cittadini di Vienna proclamarono la nascita della Repubblica, e due anni dopo nell’ottobre 1920 l’ex capitale dell’Impero estinto divenne provincia confederata autonoma e sulla bandiera rossobianca campeggiava un’aquila coronata che spezzava le catene e che stringeva nei suoi artigli la falce e il martello.

La lotta politica allora vide la contrapposizione tra i socialisti ed i cristiano sociali che culminò nella sommossa popolare organizzata dai socialisti nel luglio 1927 e poi ancora nelle tre giornate (12- 15 febbraio) del 1934, infine nel luglio di quell’anno venne ucciso da elementi filonazisti il cancelliere Dollfuss che aveva guidato nel 1932 il colpo di stato che lo aveva portato al potere, che aveva costretto i socialdemocratici alla clandestinità e che aveva dato vita ad un regime reazionario, che la Terza Internazionale indicò e classificò come austrofascismo, in quel contesto il quadro politico in cui l’Austria precipitò di fatto resistette fino al 1936, l’Austria fu guidata dai socialdemocratici, il cui modello sociale “austromarxista” però non era quello della socialdemocrazia tedesca, ma originario e del tutto speciale, fondandosi sul lavoro politico collettivo, sulla partecipazione popolare, sull’attivazione sindacale e di massa. Quella singolare esperienza ebbe vita breve, controversa e sottostimata, guardata con diffidenza a Mosca, ma essa si fondava sul protagonismo attivo dei lavoratori, ed è in quelli anni che la politica socialista si affermò: l’architettura di Vienna cambiò volto e la città si accrebbe con uan nuoa visione di futuro. Si costruirono in meno di un decennio quelle case popolari, autentiche casematte di resistenza operaia e luminoso esempio di edilizia sociale che ospitavano migliaia di persone che affrontavano i giorni con pochissime banconote in tasca ma che vivevano del proprio lavoro. La “KarlMarx Hof” edificata tra il 1926 e il 1939 si presenta ancora oggi come un grande complesso abitativo, ha una facciata lunga quasi un km, ed al suo centro vi è un corpo arretrato su grandi arcate, scandito da sei torri che la fanno assomigliare ad una fortezza. E’conosciuta come il più lungo singolo edificio residenziale al mondo. Qui i socialisti e i comunisti difesero la repubblica, nel 1934, resistendo alle cannonate dell’esercito. A differenza dei comunisti, che pure erano attivi, va detto che i socialdemocratici organizzati nello SDAP erano però piu’attivi e pragmatici, raccoglievano piu’consensi perché non aspettavano il sole dell’avvenire ma operavano fattivamente per gettare le basi della società futura, meno settari e capaci di operare in autonomia da Mosca. Nacquero così allora le politiche sociali, assistenziali, abitative e di tutela del lavoro, ancora adesso l’asilo nido è gratuito per le fasce sociali più deboli, i giovani possono votare già a sedici anni, lavoro, mentre in Europa montava il fascismo.

Oggi nell KM/Hof ci abitano oltre tremila persone, ma è dal 2004 che di “ case comunali” non si costruiscono più, adesso funziona un sistema misto pubblico privato, le “Genossenschaftwohnungen” di edilizia sovvenzionata ed è stato comunque completato in tempi record il quartiere Eurogate situato nel 3° Distretto, con il più grande insediamento di case passive d’Europa.

Vienna attrae, ospita, accoglie. E smentisce le bugie e le bufale dei conservatori e reazionari del FPOE. Il 30% dei viennesi è “immigrato “, ma si comunica e si socializza perché vi sono realtà come i “partner di condominio”, si padroneggiano oltre 25 lingue, lo stato sociale è pubblico e vi sono strutture che formano equipes professionalizzate, multidisciplinari e multietniche come nel XXII distretto (quartiere operaio che si distende lungo il Danubio), i candidati alle elezioni, austriaci o neoaustriaci, sono turchi, iracheni, serbi; i Verdi austriaci sino a poco tempo fa avevano come leader Maria Vassilakou, di origine greca, che era stata vicesindaca e vicegovernatrice di Vienna dal 2010 al 2019, nonché consigliera esecutiva per la pianificazione urbana, il traffico e i trasporti, la protezione del clima, la pianificazione energetica e la partecipazione pubblica.

La disoccupazione a Vienna, infine, non ha mai raggiunto le due cifre in percentuale. Oggi (stime recenti) il tasso di disoccupazione in Austria è al 7,4% (marzo 2025), qualche punto in più dal 6,9% nello stesso mese dell’anno precedente, ma come era.. 15 anni fa. E’aumentato di 24,8 mila rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 316,3 mila.

Si tratta di una percentuale contenuta, e rispetto al periodo precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 31,1 mila, quindi una situazione controllata e stabile, che contribuisce al riconoscimento valoriale della città, che oltretutto primeggia in Europa quanto a qualità della vita.

Trieste che ha conosciuto Vienna, avendo vissuto oltre mezzo millennio della sua esistenza sotto l’amministrazione asburgica, e che all’Austria deve gran parte del suo sviluppo industriale, marittimo -mercantile, portuale non può non solidarizzare, in maniera non formale, col voto di ieri che riconferma come.. Wien ist anders ! Sì, Vienna è un’altra cosa!!

Marino Calcinari

 

 

 

Articolo precedente
Apologia di fascismo
Articolo successivo
Vienna elections 2025. First presentation of results

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.