Come Unione Popolare siamo assolutamente colpiti e in profondo dissenso con il modo con cui la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sta affrontando la gravissima crisi tra Israele e Palestina.
Dinnanzi all’inadeguatezza dimostrata dalla presidente von der Leyen, ci sentiamo in dovere di prendere parola. Tanto più dopo aver letto la giusta lettera di ben 800 funzionari della Commissione europea che avanzano critiche che condividiamo. E che sono evidenti anche dalle “differenziazioni” assunte dal presidente del Consiglio europeo e dall’alta autorità alla politica estera.
La presidente von der Leyen si è mossa formalmente e sostanzialmente fuori dal suo ruolo. Ha assunto iniziative e preso posizioni che non le spettavano e in contrasto con la stessa politica consolidata dell’Unione europea. I suoi pronunciamenti sono stati del tutto squilibrati in direzione di una parte e privi addirittura della sensibilità umana verso le vittime palestinesi. Addirittura, in questo, von der Leyen si è distinta negativamente dallo stesso presidente Biden.
Noi, che siamo profondamente critici con la politica UE che non fa quello che dovrebbe per portare la pace e riconoscere i diritti del popolo palestinese e l’attuazione delle risoluzioni dell’Onu, pensiamo che la presidente von der Leyen sia andata ben oltre e che questo costituisca un atto intollerabile per le stesse istituzioni europee oltre che naturalmente per i cittadini. Per questo ne chiediamo le dimissioni.
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Non è questa l’Europa che volevamo! Di certo Altiero Spinelli, Adenauer, Schumann e Sparck non pensavano ad una Unione Europea succube economicamente degli Usa e pronta ad esaudire i suoi diktat in politica estera. Bisogna cambiare le istituzioni comunitarie cominciando dall’attuale costituzione.
Frau Ursula von Der Leyen certamente sta dimostrando di non essere all’altezza del suo ruolo con la sua piaggeria filo israelo-americana, ma anche gli aitri Leader europei non lo sono da meno.
Tutti gli europei nutrono giustamente un senso di colpa verso lo stato d’Israele per lo sterminio degli ebrei perpetrato durante la seconda guerra mondiale. Ciò non vuol dire che bisogna sempre appoggiare Israele, quando perseguita i palestinesi e si impossessa illecitamente dei loro territori con nuovi insediamenti di nuovi ebrei provenienti da altre parti del mondo. I palestinesi dal 1948 anno della fondazione dello stato d’Israele sono stati ingannati dagli stati arabi (fratelli) che volevano spartirsi la Palestina e incitati contro gli ebrei. Dopo 5 guerre, gli stati arabi: Egitto, Giordania, Siria e Libano hanno abbandonato i palestinesi al loro destino, spesso anche perseguitandoli. Tutto questo con gli europei che parteggiavano sempre per Israele, senza mai definire una propria politica capace di portare pace in quel martoriato territorio.