l record storico negativo di astensionismo italiano alle ultime elezioni europee, col 49,69% di votanti (nonostante il traino che avrebbero dovuto avere le elezioni amministrative in 3700 Comuni e in Regione Piemonte) è IL DATO di queste elezioni, con un meridione inorridito (ricordiamoci che l’autonomia differenziata è un parto bipartisan destra/centro sinistra) che ha disertato le urne. La polarizzazione dei tempi mediatici su forze politiche contrapposte, ma sostanzialmente unite dal si al coinvolgimento bellico o di outsider cautamente divergenti (la Pace è il tredicesimo punto del programma di AVS ad esempio), non hanno convinto un italiano su due che ci fosse una proposta dirompente, nuova e hanno scelto il silenzio, che in questo caso non è affatto assenso, come il mainstream festante vorrebbe. Bisognerebbe interrogarsi sulla necessità di nuove forme creative di politica, che mettano in crisi la deriva nazionalista, neo imperialista della nostra politica “a una dimensione” e invece si crea solo entropia, si fa “ammuina”, pensando già alla prossima scadenza elettorale e gli spazi di potere da ricoprire. Pochissimi i luoghi dove si elaborano i contenuti e si ragiona su come evitare l’apocalisse; dove chi adesso ha la maggioranza in Italia e in Europa, gioca a portarci, perché l’economia di guerra è da sempre la più grossa opportunità di crescita del pil e di rilancio neo capitalistico. Not in my name. #elezionieuropee2024 #guerra #astensionismo #credibilità #dissenso
Leonardo Ragozzino