movimento femminista
La burocrazia maschilista boccia il progetto della Casa delle Donne di Milano
“Ci vogliamo vive”
Lunga vita a Non Una Di Meno!
Un poco di rosa in Tunisia?
Andrea Amato (Presidente IMED-Istituto per il Mediterraneo) –
Il Governo tunisino, su impulso del Presidente della Repubblica, ma anche perché sollecitato dalle recenti manifestazioni delle donne, ha approvato una proposta di legge per la parità di diritti tra uomini e donne nella successione, che modifica le norme d’impianto coranico, attualmente in vigore, che nemmeno l’illuminato governo di Bourghiba aveva osato scalzare. Ora, la proposta passa all’Assemblea Nazionale. Se questa dovesse approvarla – e, in principio, non potrebbe non farlo, nel rispetto della Costituzione e delle Convenzioni Internazionali sulla parità di diritti e sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione, ratificate, senza più riserve, dallo Stato tunisino – sarebbe la prima volta dell’adozione di una norma del genere in un paese arabo. L’uso del condizionale è, purtroppo, d’obbligo, non solo perché il partito di Ennahda, nonostante i tentativi di mostrare all’opinione pubblica un cambiamento di pelle rispetto al duro integralismo islamico degli anni passati, ha già dichiarato la sua opposizione, ma anche perché i voti necessari a bocciare la proposta potrebbero , in modo più o meno esplicito, venire in soccorso dalle fila di altri partiti, soprattutto da deputati maschi che, pur non essendo integralisti islamici e, talvolta, nemmeno musulmani praticanti, non riescono a scrollarsi di dosso i retaggi di una cultura arcaica e patriarcale.
Una legge che odia le donne
di Barbara Pettine – Il 1° agosto di quest’anno, mentre le famiglie italiane si concedevano qualche giorno di ferie o si lamentavano per non riuscire a farsene nemmeno uno, è stato depositato in Senato il disegno di legge 735 recante il titolo “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, primo firmatario il senatore Simone Pillon neoeletto per la Lega nella circoscrizione della Lombardia, sodale del ministro Fontana e dello stesso Salvini, nonché promotore dei family day e della teoria del complotto dell’ideologia di genere…
Posso dunque sono
di Nicoletta Pirrotta – Dalle richieste di eguaglianza durante la Rivoluzione Francese a quella per il diritto al voto del movimento delle suffragiste, dalla rivendicazione della “differenza” alle riflessioni e agli studi sull’identità di genere ed alle conquiste sociali e legislative del movimento delle donne negli anni ’70 le donne, in ogni epoca e in differenti situazioni sociali e politiche, hanno sempre cercato di rendere migliore la loro vita.