Pierluigi Sullo interviene nella nostra discussione sull’89 con una formula particolare. Un racconto breve che ci ha regalato e di cui lo ringraziamo molto. Un racconto naturalmente di fantasia per le cose raccontate e i personaggi e i loro nomi ma verosimile e che fa riflettere oltre ad appassionare.
di Pierluigi Sullo – Mi aspettava a un tavolino d’angolo, il mese era caldo e lui sudava, ma era anche innervosito da qualcosa, si muoveva a scatti e gli occhi avevano la tentazione di non guardare nulla, fuggivano qui e là, lui si passava la mano tra i capelli
schiacciati sul cranio, rossicci e radi, e aveva una barba mal curata di colore nero
e rossiccio insieme, sgradevole a vedersi.