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Per il rigetto integrale della  guerra

di Riccardo
Petrella

Riflessioni  sul  futuro

Tre rilfessioni a caldo , con grande rispetto per la forza sincera, ed anche coraggiosa, dell’impegno cittadino espresso dalle    persone che in  migliaia e migliaia partecipano  alla “Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Non-violenza”.

Pima riflessione.    Non dobbiamo mai cessare le mobilitazioni per la pace  e la non violenza  insistendo su un sotto-titolo  ‘Contro la guerra “. Nelle condizioni attuali, è imperativo, a mio parere,  di mai dimenticare di precisare che le mobilitazioni di gruppo e di massa, dal livello locale al mondiale, devono essere  piuttosto contro la guerra.. L’accento specifico prioritario, su  “contro la guerra” è necessario   per non lasciare alcun spazio di credibilità (etica e politica)  all’idea  ancora oggi dominante della guerra come fatto naturale  e inevitabile.

Tutti proclamano di essere favorevoli alla pace ma non tutti  – non solo   fra i gruppi sociali dominanti – sono contro la guerra. Prendiamo il caso delle forze .progressiste . La pace le  unisce, apparentemente. La guerra, è dimostato dalla storia, le divide  in blocchi  opposti fra pacifisti, guerrafondai e “dipende”. La principale narrativa che dobbiamo combattere è quella della strumentalizzazione della guerra al servizio della pace.  Da qui le tesi   sulla legittimazione  della “guerra giusta” e , soprattutto , della “guerra di difesa”. Gli Stati Uniti sono da più di cento anni in guerra permanente  non per attaccare,  pretendono,   ma per difendere il (loro) mondo libero, la (loro) società liberale, la (loro) libera  economia dappertutto, e di cui  i modelli sono da loro considerati  i migliori. La stessa logica della legittimità della “guerra di difesa” è  utilizzata   nel caso della guerra che Israele conduce da 70 anni contro i Palestinesi e che ha preso le forma più violenta possibile,  quella  del genocidio dei Palestinesi; Il genockidio  sarebbe  giustificato  in quanto “legittima difesa” in risposta all’attacco armato  contro Israele   da parte di Hamas nell’ottotbre 2023. Un argomento accettato e ccondiviso da    milioni  di persone nel mondo occidentale,. per quanrto sia palesemente inconsistente. Nel corso dei 70 anni di guerra, solo Israele ha, illegalmente,l come riconosciuto  dall’ONU, occupato militarmente   vaste aree di territori  abitati dai Palestinesi e li ha annessi come parti integranti  del territorio  dello Stato di Israele.

Bene hanno fatto i padri costituenti  della Repubblica italiana a stabilire che “L’Italia ripudia la guerra”   anziché affermare “L’Italia promuove e salvaguarda la pace”.  I  dominanti  preferiscono  che si parli  di  “per la pace”  . Non per nulla la tesi preferita ed imposta dai dominanti di tutti i tempi è  “se vuoi la pace prepara la guerra”. Questo postulato  dato come un’evidenza incontestabile  e accettato come tale dalla maggioranza della gente,   mantiene nell’immaginario popolare l’idea della legittimità delle armi, sempre più potenti, in quanto “deterrente” (vedi il nucleare), e della  guerra come “strumento di pace” , legittimando cosii l’assurdo.

In questo quadro, la pace è ridotta ad essere definita come l’assenza temporanea di guerra, e la guerra come la modalità permanente delle relazioni conflittuali di dominio e di supremazia ,specie  economica e  la cui sicurezza definisce e derermina la sicurezza militare, e quindi , la guerra. Non ho le competenze – sono solo un economista politico  impegnato  sui temi dei beni comuni pubblici mondiali e sui diritti universali alla e della vita – per approfondire i concetti di guerra e  di pace (cos’é la guerra,? cos”‘é la pace?….) .Mi sento pero’  a mio agio per  riflettere sulla politica di guerra e/o di pace, e les scelte (scelte economiche e sociali connesse, nel mondo di oggi.

Da qui, la seconda riflessione: la mobilitazione contro la guerra deve essere chiaramente  condotta   con l’obiettivo di far capire  l’inutilità assoluta della guerra  e , ai tempi nostri, l’ irreparabilità delle distruzioni operate dalla guerra, specie nel campo della vita. Per questo la lotta “ contro la guerra “ deve avere, in termini precisi ee  concreti, due obiettivi  prioritari interrelati,  oggi calpestati vuoi  abbandonati:  la concretizzazione  dei diritti universali alla vita  per tutti, e della vita; la salvaguardia e la promozione dei beni comuni mondiali,  materiali ed immateriali, essenziali  per la vita.

Perché questa proposta? Non bisogna  dimenticare  di far capire che la guerra è distruzione della vita , e quindi della giustizia  sotto tutte le sue forme  (umana, sociale, economica, ecologica, politica, culturale). Inoltre , all’era della presa di coscienza dell’l’antropocene e della mondializzazione delle condizioni di vita terrestri e della loro sicurezza, bisogna insistere con forza  sull’evidenza che la guerra è incapace, per definizione,  di produrre una seppur piccola briciola di giustizia . il  principio logico è,  come  nuovamente dimostrato con estrema  chiarezza dalla guerra d’Israele contro i Palestinesi,   “la mia sicurezza di esistenza e di sopravvivenza  significa  la tua disparizione /morte “

La ricostruzione  del mondo,   dopo la seconda guerra mondiale  fu poossibile perché le classi dirigenti dell’epoca  fondarono la ricostruzione sull’affermazione di principi, di diritti f e di regole  ispirati ad una visione dell vita espressa dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948. Per quanto la Dichiarazione sia stata criticata, a giusto  titolo, perché largamente influenzata da un approccio  occidentale, antropocentrico e patriarcale della società e della vita,  la comunità internazionalee  ha affermato, per la prima volta,  l’essenzialità per il vivere insieme a livello planetario di due pilastri  societali. Primo pilastro:  iil principio dell’universalità dei diritti alla vita per tutti glii  abianti della  Terra senza distinzione ed esclusione alcuna.  Da qui, l’affermazione della  responsablità integrale  dei popoli, dello Stato di diritto,  di salvaguardare e promuovere la  concretizzazione  di detti diritti e, secondo pilastro: il riconoscimento del  prinicpio dell’esistenza di beni comuni pubblici mondiali iessenziali  per la vita di  tutti gli abitanti della Terra   di cui  i poteri  pubblici ”nazionali”  hanno l’obbligo di garantire la cura, la  promozione e la valorizzazione in stretta cooperazione e solidarità internazionali.

I due pilastri hanno consentito ,   fino agli anni ’80,  di  far funzionare  e  crescere  con tanrti limiti:, lacune  e contraddizioni ,  un sistema mondiale con molte  guerre “locali” (legate anche ai processi di demolizione formale degli imperi coloniali europei) ma senza una terza guerra mondiale. Addirittura, il mondo  ha registrato una riduzione de  tasso di crescita delle inuguaglianze  fra i paesi ricchi e poveri . E cio’ fu dovuto al fatto che   la  formazione e  la consolidazione dei due pilastri nel contesto di una “società del welfare” non permisero alla forze  generatrici di conflitti struttrurali e, quindi dii guerra distruttriceiicadi agire efficacemente in  favore della messa in crisi del sistema Internazionale postbellico.

Cio’, invece, è effettivamente avvenuto a partire dalla fine degli anni ’80  a causa dei processi di multinazionalizzazione e globalizzazione  dell’economia e della finanza mondiale secondo i principi, le finalità ed i meccanismi propri dell’economia capitalista di mercato. Mi riferisco ai processi di  mercificazione  ed artificializzazione  di ogni forma di vita; di liberalizzazione e deregolamentazione dei mercati e di tutte le attività economiche (sempre più meno Stato e  più mercato); privatizzazione di tutti i beni e servizi essenziali  per la vita  tramite , in particolare , la brevettabilità a titolo privato ed a scopo di lucro  degli organismi viventi  (esempi: sementi, OGM, medcinali…), e dell’innovazione  tecnologica (nuovi materiali, nuove energie, nucleare, informatica, robotica ed, oggi, Intelligenza Artificiale) Il tutto è avvenuto con l’assentimento ed il sostegno politico-finanziario delle oligarchie al potere  e dell’iinsieme dei poteri pubblici,  e di una buona parte delle forze sociali “progressiste”.

La proprietà ed il controllo dell’uso  e dello sviluppo dell’economia (grazie alla finanziarizzazione integrale della vita)  hanno cessato  di essere  oggetto della  responsxabilità e di obblighi dei poteri pubblici. Sono passati sotto il dominio ed il potere di soggetti privati (imprese, istittuzioni, mercati, Borse), dell’economia capitalista di mercato.  Come è noto, l’obiettivo massimo del sistema capitalista  non è  la garanzia /sicurezza  dei  diritti alla  e della vita , né la  preservazione del buon stato ecologio della Terra, casa comune. L’obiettivo è la crescita  del valore finanziario  dei capialti e della potenza/:supremazia dei proprietari e degli stakeholders più forti. Inoiltre la modalità di funzionamento principale del sisema non è la cooperazione ,  la solidarità , ma la predazione, la concorrenza oligopolistica, la  competitivita di tutti contro tutti. L’altro è diventato il nemico  e il mercato è  stato trasformato nell’arena dove i gladiatori  più forti acquistano  il diritto alla vita  concesso dall’imperatore (la finanza)  avendo eliminato gli altri.

E’ facile capire come , in queste condizioni, i fattori  di violenza e di guerra permanente srtrutturale  hanno ipreso  il sopravenrto . Le inugualglianzee sono riesplose a livelli inamissibili. La guerra dei ricchi conrro i poveri non è mai stata cosi apertamenre perseguita. La demolizone dei due pilastri ha ridato via libera  alla guerra su basi ancora più potenti  e devastatrici:  la conoscenza (nuove tecnologie spinte dall’Intelligenzea Artificiale) e la finanza disssociata dall’economia reale.

La lotta per la pace   nel corso di questo secondo quarto  di secolo   significa sostanzialemene la lotta contro la guerr e passa  dalla ricostruzione  su basi  più solide e larghe dei due pilastri attarverso una lotta prioritaria conto i due principali  poteri  forti attuali che sono all’origine  della demolizione dei pilastri : la conoscenza /tecnologia , la finanza.

Siamo cosi giiunti i alla terza riflessione  la cui trattazione, dopo quanto precede,  sara piuttosto corta.

Tersa riflessione. Visto che la mobilitazione  “contro la guerra” passa attraverso azioni di lotta per la ricostruzione a livello planetario  dei due pilastri, “contro la gu:erra” significa concentrare le mobilitazione su due scopi :  l’abolizione dei brevetti a titolo privato  e a scopo di lucro; mettere fuori legge la f!inanza predatrice .

Perseguire quesi due scopi  non è affatto facile perché i brevetti appropriatori e la finanza predatrice sono difesi con violenza e senza scru:poli  da tutti i gruppi dominanti,  con  in testa il mondo che ruota attorno alla supremazia ed al dominio econopico -finanziario e tecnologico-militare degli Stati Uniti.

.Oggi, nelle condizioni  marcate da una crisi imminente del sistema di vita  della Terra,  è necessario condurre  azioni mondiali miranti a  “disarmare  la  tecnologia della conquista ” e , paritempo, “mettere fuori legge la finanza predatrice “  Il disarmo della tecnologia della conquista passa  evidentemene dall’abolizione dei brevetti di  appropriazione privata e a scopo di lucro della vita e la messa al bando del commercio delle armi.  L’ illegalità della finanza predatrice passa  dalla messa fuori legge dei paradisi fiscali e l’evasione  fiscale congiunta ad azioni  per una  tassazione mondiale per la giustizia planetaria, e l’abolizione dell’indipendenza delle Borse diventate pure imprese private  mondiali fuori da qualsiasi controllo da parte dei poteri pubblici.

E’ pura illusione  di pensare che sia possibile costruire la pace mondiale ed una comunità globale di vita  della terra non-violenta senza abolire  i brevetti di appropriazione privata e di predazione della vita, senza mettere fuori legge le licenze del commercio delle armi, mantenere i paradisi fiscali  e ,  de facto, autorizzare l’evazione fiscale,  senza toccare l’indipendenza dei mercati  finanziari  e delle grandi oligarchie planetarie in guerra permanente fra loro per il dominio.

E’ altresi pura illuisione pensare che sia possibile raggiungere gli scopi menzionati  in pochi anni  e per azioni solitarie, disgiunte , di tale o tal’altra “grande” organizzazione della società  civile, in iassenza   di una  forte   co-operazioe strategica ed  effettiva solidarietà tra le svariete realtà della resistenza e dell’opposizione mondiali. I dominanti attuali stanno conducendo  il pianeta all’autodistruzione anche a causa della debolezza degli oppositori di ogni genere.

Alcuni segni incoraggianti mostrano che  questa  debolezza puo essere superata. Anche gli imperi attuali  della tecnologia conquistatrice (alla moda piratesca di Musk) e dei “nuovi signori”  dei  conglomerati planetari d’imprese industrialo-finanziario crolleranno .

La terza guerra mondiale in corso puo’ essere arrestrata non per opera di Microsoft, Google, Meta ,Amazon, BlackRock, Vanguard,  Crédit Agrocole, BNP,  Crédit Suisse, Wall Mart, BASF, Bayer, Syngenta,  Pfizer, Coca-Cola, Exxon, Nestlé , Danone… le Borse di Londra ,  New York, Chicago,  Shangai  o di Tokyo,..della Commissione europea dell’UE, della la Banca Mondiale e del  FMI, del governo USA, dei governi degi Stati membri dell’OTAN., della Banca Centrale Europea indipendente… .

Appartiene ai cittadini in rivolta  (in particolare,le donne,  i contadini, ii popoli  originari, i 4 millairdi di persone senza copertura  di base per la salute e senza accesso all’acqua potabile sana, i senza  alloggio,  i popoli vittime delle guerre e delle predazioni della natura in corso., gli operai ..), d’imporre l’arresto (non domardarlo) tutti insieme. Con l’appoggio  esplicito , ad esempio, di autoirtà morali mondiali come Papa Francesco  e delle altre  confessioni religiose pacifiste non  guerraiole, di personnaggi popolari come cantanti-cantatrici,  attori-atrrici, sportivi/e  del mondo .

La lotta “contro la guerra” è la lotta dei giusti, è la lotta etica contro la perfidia degli interessi économici e di potenza. E’ la lotta per la vita e la giustizia contro la predazione  e la  distruzione della vita. E’ la lotta per ri-irrigare le Terra, rinverdire i deserti, ridare ossigeno agi oceani, praticare  la fraternità, vivere  l’amicizia, in  una parola  ridare gioia ed amore alla vita.

Coxyde, 10 agosto 2024

Riccardo Petrella, Agorà degli Abitanti della Terra

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