editoriali

Paolo Pietrangeli, Contessa e Giorgio Tremagi

di Roberto
Musacchio

Paolo Pietrangeli ha partecipato a Transform. Ci ha regalato qualche suo pezzo che trovate nella memoria del sito e una chiacchierata sui 100 anni del PCI, insieme ad Alberto Olivetti, che ripubblichiamo. Nel sito ci sono anche le recensioni dei suoi due libri “gialli” che sono stati pubblicati. Altri tre sono stati scritti e spero che tutti possano leggerli come ho potuto fare io. Mi mandava le bozze e ne parlavamo. Paolo si era sdoppiato in Giorgio Tremagi, gestore di una libreria che è anche trattoria. Si era fatto investigatore traslando e rivisitando tutto il suo mondo e il Mondo. L’ultimo, la Mano mozza, è quasi profetico.

Paolo è stato tante cose. Forse soprattutto un regista di vita. Le sue canzoni sono state la colonna sonora di una generazione. Ma la Storia l’hanno anche fatta. Lui che coltivava il fare domande non sopportava che si potessero cambiare i testi, magari “edulcolarli”. Sapeva cosa aveva scritto. Non era un revisionista. Non era un reducista. Ha fatto il regista di Costanzo e il regista del film su Genova. È stato assessore a Roma cercando di dare spazi a chi fa cultura. Ci ha messo la faccia fino all’ultimo candidandosi a Roma in appoggio a Paolo Berdini. Giorgio Tremagi prende il testimone. Il primo romanzo nasce da una sua canzone. Completa il suo ultimo album volutamente in vinile dopo aver consegnato le sue canzoni anche ad un libro dove si ascoltano con tecnologia sofisticata. Poi si consegna a Tremagi con cui si fa regista dei suoi ultimi anni.

Era, anzi è, comunista e romanista con la medesima passione. Nella vita il “grande” e il “piccolo”, il “vicino” e il “lontano” stanno insieme. Paolo Pietrangeli che suonava la chitarra mentre suo papà parlava con chi come lui faceva il più bel cinema che si può, è diventato un grande regista della vita.

 

Roberto Musacchio

100 anni del partito della rivoluzione – Incontro del 2/2

La redazione di transform! italia incontra Paolo Pietrangeli e Alberto Olivetti

memoria, PCI
Articolo precedente
La battaglia delle idee
Articolo successivo
Tra luci ed ombre

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.