L’operazione della magistratura contro alcuni esponenti SI-COBAS e USB a Piacenza da un lato pretende di voler difendere lavoratori e iscritti ai sindacati dai loro stessi dirigenti (arrivando a denunciare chi dalla trattoria davanti a un arrosto ordina ai lavoratori di continuare la lotta), dall’altro pone le basi per considerare la conflittualità una illegale estorsione. Dunque un risibile paternalismo si accompagna a un corporativismo autoritario che lede le libertà sindacali: siamo dunque di fronte a un gravissimo intervento repressivo a cui occorre opporsi con fermezza. I lavoratori in lotta non sono degli ingenui che hanno bisogno di essere difesi contro i propri sindacati ma piuttosto devono essere sostenuti nelle loro rivendicazioni che sono le rivendicazioni di tutti e tutte. Giù le mani dalle lotte della logistica e dalle loro relazioni di organizzazione! A queste lotte dedichiamo le immagini di oggi.