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Municipalismo, autogoverno, contropotere: striscione sui beni comuni

Municipalismo, autogoverno, contropotere

Madrid 22-24 giugno 2018

Si è tenuto a Madrid un incontro sul ruolo e le forme che le esperienze di amministrazione locale hanno promosso in questi anni.

Le città rappresentano oggi i primi spazi dell’accumulazione capitalista e le persone vivono sulla propria pelle il continuo avanzamento del capitalismo. Con un attacco continuo ai Beni Comuni, una continua espulsione dei ceti popolari, una trasformazione a servizio di un modello economico che guarda alla speculazione finanziaria e al turismo economico come la principale forma di sostenibilità.

In questo senso i movimenti che si battono per la difesa delle abitazioni e del diritto alla città rappresentano una ricchezza e forme di resistenza contro i poteri locali e anche un comune nemico europeo, la Troika e le politiche di austerity.

Questi movimenti hanno svolto un ruolo importante anche sul piano politico, costruendo coalizioni che si sono cimentate nelle elezioni locali, riuscendo a dare forza a candidature che in molti casi hanno rappresentato un esempio per molti.

Nelle tre giornate dell’incontro una sessione dedicata alle esperienze internazionali è stata promossa dall’ufficio di Madrid della Rosa Luxemburg, presenti organizzazioni e movimenti dalla Polonia, dall’Italia, Slovenia oltre che da Spagna, Portogallo e Croazia.

Dopo una plenaria iniziale la discussione si è svolta in diversi gruppi di lavoro che hanno analizzato la fase e le proposte possibili nei vari settori di interesse e in generale su possibili iniziative concrete.

I temi di possibili iniziative comuni individuati sono:

  • Il tema del diritto all’abitare contro le trasformazioni delle città in spazi del turismo e della speculazione finanziaria. Una battaglia europea contro le piattaforme informatiche come Airb&b e il Fondo di Investimenti Blackstone.
  • La messa in rete di informazioni sulle legislazioni a favore e utilizzabili per difendere il diritto degli inquilini e in generale il diritto dei Beni Comuni e alle esperienze di ri-municipalizzazione dei servizi privatizzati.
  • Una forma di legittimazione accademica e un sostegno internazionale alle esperienze e pratiche di autogestione.
  • Riprendere e rilanciare le esperienze di “…..non si vende” con “……odia Blackstone” come giornate della campagna right to the city
  • Rendere fruibile e tradotte le varie esperienze artistiche che disegnatori e artisti hanno prodotto in difesa di esperienze locali ma che mantengono il loro carattere di battaglia generale.
  • Mettere in rete le esperienze di accoglienza anche per rendere visibile la necessità di un punto di visto anti nazionalista che la definizione del municipalismo potrebbe includere senza l’antirazzismo e l’antifascismo
  • Creare un collegamento con Bruxelles per contrastare le lobby affaristiche che cercano di imporre alle città le scelte economiche a loro più favorevoli.

Uno degli aspetti negativi evidenziati nell’esperienza politica delle liste presentate nel passato, è l’utilizzo quasi in versione di un franchising solo nominale senza una vera esperienza di cambiamento e di protagonismo dei movimenti e delle organizzazioni che sono state alla base delle confluenze che ne hanno costituito il successo. Resta quindi chiaro che il municipalismo è un progetto che non si pone il termine elettorale ma quello che si costruisce in termine di contropotere e autogoverno tra una elezione e l’altra.