Un amico mi segnala un articolo della BBC in cui si annuncia un forte rafforzamento della difesa della Groenlandia da parte della Danimarca. Il titolo suona così “La Danimarca rafforza la difesa della Groenlandia dopo che Trump ha ribadito il desiderio di controllo da parte degli Stati Uniti” ma si tratta di un boato da titolo giornalistico dal momento che verrà subito dopo spiegato che il senso dei due eventi non è affatto conflittuale.
Effettivamente nel 2019 Trump fece la proposta di acquisire la Groenlandia, che già ospita installazioni militari e spaziali statunitensi, che si trova sulle rotte artiche (e sui percorsi dei missili balistici) e che è ricchissima di minerali, acqua e petrolio1. L’idea fu definita “assurda” dal primo ministro danese Mette Fredericksen dopodiché Trump annullò un viaggio di Stato nel Paese . D’altro canto questa idea fu avanzata per primo dal presidente Andrew Johnson durante gli anni ’60 dell’Ottocento.
Recentemente poi il Presidente Eletto aveva scritto sulla sua piattaforma social Truth Social: “Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta”.
A poche ore di distanza Troels Lund Poulsen, ministro della Difesa danese, ha affermato un potenziamento delle forze militari danesi in Groenlandia che ammonta a “un importo a due cifre in miliardi” di corone, ovvero almeno 1,2 miliardi di euro (la Danimarca che fa parte dell’Unione Europea dal 1972, non fa parte dell’unione monetaria). Poulsen ha affermato che il pacchetto consentirà l’acquisto di due nuove navi da ispezione, due nuovi droni a lungo raggio e due squadre supplementari di slitte trainate da cani. 2
Di primo acchito le due squadre di slitte sembrano avere un risvolto che sconfina nel comico e a qualche lettore un certo senso di incredulità sarà stato smosso anche dagli appetiti esternati da Trump: gli USA che invadono la Groenlandia è proprio uno scenario da Risiko. Ma la comicità e l’incredulità potrebbero essere un modo per evitare di prendere atto di una realtà paradossale e preoccupante.
Ma certo, gli USA non hanno intenzione di muovere guerra alla Danimarca, in fin dei conti non si tratta di Grenada.
Infatti l’articolo della BBC immediatamente smentisce il proprio titolo dicendo come gli analisti escludono che il rafforzamento militare danese in Groenlandia sia una risposta diretta alle esternazioni di Trump.
Il quadro prospettato consiste nel fatto che la Danimarca ha lasciata sguarnita a lungo la Groenlandia, e che se la difesa di quest’isola non sarà in grado di proteggere l’area dalle minacce di Cina e Russia, è probabile che le richieste degli Stati Uniti per un maggiore controllo aumenteranno.
Riporto integralmente dall’articolo: <<Il maggiore dell’esercito Steen Kjaergaard dell’Accademia di difesa danese suggerisce che potrebbe essere stata intenzione di Trump fare pressione sulla Danimarca affinché compisse una mossa del genere.
“È probabile che ciò sia innescato dalla rinnovata attenzione di Trump sulla necessità di controllo aereo e marittimo attorno alla Groenlandia e dagli sviluppi interni alla Groenlandia, dove alcuni stanno esprimendo la volontà di guardare verso gli Stati Uniti: è stato appena inaugurato un nuovo aeroporto internazionale a Nuuk”, ha detto alla BBC.
“Penso che Trump sia intelligente… fa sì che la Danimarca dia priorità alle sue capacità militari nell’Artico alzando la voce, senza dover subentrare in un sistema di welfare molto antiamericano”, ha aggiunto, riferendosi alla forte dipendenza della Groenlandia dai sussidi di Copenaghen.>>
Ora, che il concetto di intelligenza sia applicabile a uno qualsiasi degli attuali apprendisti stregoni del futuro dell’umanità è discutibile, certo dipende dal significato che si attribuisce alla parola. Comunque tutto l’evento riportato dalla BBC ci dice che lo scenario è di guerra, non solo per via dello stato attuale di guerra mondiale a pezzi, ma per la visibile tendenza al sovrapporsi e al potenziarsi reciprocamente di questi pezzi, per via dell’esaurirsi degli spazi ancora non occupati dalla mobilitazione, per via di un coagularsi di fronti contrapposti in cui lo schieramento e la subordinazione agli interessi dell’alleato più potente sono indistinguibili.
Non c’è proprio da scherzare né con le iperboliche affermazioni trumpiane, né con la guerra fatta con le slitte trainate dai cani: incredulità e umorismo sembrano salvagenti bucati nel mare di irrazionalità, di imbarbarimento e della potenza magnetica che le relazioni internazionali orientate allo schieramento ci propongono. Sotto l’influsso della calamita della guerra, le nazioni si dispongono ognuna a suo modo come limatura di ferro.
Giancarlo Scotoni
- https://www.groenlandia.it/articoli/linestimabile-tesoro-sotto-i-ghiacci-della-groenlandia#:~:text=Petrolio%2C%20gas%2C%20oro%2C%20rubini%2C%20diamanti%20e%20zinco[↩]
- Comprenderebbe anche i finanziamenti per aumentare il personale presso l’Arctic Command nella capitale Nuuk e l’ammodernamento di uno dei tre principali aeroporti civili della Groenlandia, per consentirgli di gestire i caccia supersonici F-35.[↩]