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l’Agorà degli abitanti della terra

Buongiorno e benvenuti.

Siamo stati circa 200, donne e uomini d’Africa, d’America latina, d’Asia, e dell’Europa ad incontrarci dal 13 dicembre sera al pomeriggio del 16 dicembre del 2018 a Sezano (Verona) nel mitico Monastero del Bene Comune. La meteo è stata particolarmente propizia perché ci ha regalato splendide giornate di sole.

Ci siamo chiamati l’Agorà degli Abitanti della Terra perché crediamo che dobbiamo pensare ed agire insieme in quanto Abitanti della Terra – e non solo come cittadini italiani o brasiliani, cinesi o russi, indiani o nigeriani – per modificare il divenire della vita della Terra e farlo uscire dallo stato critico in cui tutti noi l’abbiamo ridotto, dopo più di un secolo di sfruttamento economico predatore e di guerre devastatrici.

Ci siamo incontrati perseguendo obiettivi pratici differenti convinti che la pluralità dei cammini è la condizione indispensabile per consentire all’Umanità di diventare un soggetto giuridico e politico-istituzionale pubblico chiave per un vivere insieme pacifico e giusto fra tutti gli Abitanti della Terra, e per la salvaguardia e cura della comunità globale di vita della Terra. Pensiamo di interpretare il sentimento profondo di tutti i gruppi, le associazioni e i movimenti che credono che il divenire della vita sarà promettente nella misura in cui saremo capaci di riconoscerci mutualmente, di avere la voglia di vivere con l’altro ed insieme co- operare per il bene essere di tutti.

Sono stati tre giorni belli e appassionati d’incontri, idee, dibattiti, momenti musicali, canzoni, e proposte, pur nella coscienza del fatto che le inuguaglianze fra le persone, le comunità umane, i popoli, restano strutturalmente gravi, inaccettabili. Ciò, al di là di un certo miglioramento generale delle condizioni di vita della popolazione mondiale (aumento medio della speranza di vita).

La forza dell’incontro è stata la convinzione che né l’inuguaglianza e le sue due conseguenze principali, la guerra e l’impoverimento/esclusione, da un lato, né la distruzione della vita della Terra, dall’altro, sono fenomeni « naturali », inevitabili. E’ possibile invertire la rotta a condizione di avere l’audacia di realizzare i necessari cambiamenti radicali. Credere che si possa « cambiare » senza cambiare i principi fondatori sia dei sistema economico dominante accaparratore e predatore della vita che del sistema politico guerriero centrato sulla sovranità delle oligarchie nazionali, è pura illusione. I fatti confermano che non si è mai salvata la pace con le guerre né, negli ultimi anni, la vita e l’economia del Pianeta salvando le banche a forza di decine di trilioni di euro prelevati a scapito dei meno abbienti. Come era nostra intenzione, abbiamo insieme elaborato ed approvato la Carta degli Abitanti della Terra per un Patto dell’Umanità. Essa mostra che l’audacia dei cambiamenti è un atto di grande saggezza comune umana e politica. Il divenire della vita, oggi a forte rischio esistenziale, sarà salvaguardato dallo spirito di creatività utopica e di comunanza, nella pluralità di visioni ed intendimenti, e di responsabilità collettiva, nella fraternità planetaria.

E’ in questo spirito che che abbiamo diviso in due parti la restituzione dei risultati dell’Agorà : La Carta degli Abitanti della Terra, in quanto espressione della creatività utopica nella pluralità dell’abitare,
 Verso un Patto dell’Umanità, in quanto articolazione concreta della responsabilità collettiva per l’esistenza della Terra, luogo di vita comune di tutti i suoi Abitanti .