Una delegazione del Partito della Sinistra Europea e di transform! europe coinvolta nel progetto Dialop che ha lavorato in questi ultimi anni per la realizzazione di un dialogo tra marxisti e cattolici, ha incontrato questa mattina Papa Francesco.
A capo della delegazione Walter Baier, presidente del Partito, che nel 2014 aveva già incontrato papa francesco con Alexis Tsipras, a lui abbiamo chiesto di raccontarci i temi cruciali affrontati.
Roberto: Ciao Walter e grazie del tempo che ci dedichi. Oggi avete incontrato il papa, ormai un abitudine…scherzo naturalmente, come è stato ? quali sono gli argomenti affrontati.
Walter: Grazie a te per il lavoro e l’impegno che metti nel promuovere il dibattito e la proposta della sinistra europea. Prima di tutto l’incontro con Papa Francesco è stato molto cordiale. Era previsto che la nostra conversazione durasse una ventina di minuti, ma siamo rimasti oltre tre quarti d’ora a colloquio. Segno di un reciproco interesse ad affrontare questioni che ci vedono uniti nel cercare soluzioni. Sono veramente molto colpito dalla profonda vicinanza soprattutto nella definizione delle crisi che stiamo attraversando. La crisi Umanitaria creata dalle guerre e dalla crescente ingiustizia sociale, in primo luogo, la crisi ambientale così da lui ben definita in Laudato si, in ultimo la crisi della politica stessa e questo è stato per me forse l’aspetto più rilevante dell’incontro.
Abbiamo naturalmente condiviso la necessità di trovare le forme di unità nello sforzo di dare risposte a domande che da sola nessuna religione, nessuna forza politica, nessuno Stato, tantomeno nessun individuo possono dare. L’urgenza di dare soluzione al cambiamento climatico, a quello che Francesco definisce la cultura dello spreco, la fine delle violenze e delle guerre, ci impongono di renderci disponibili all’ascolto dell’altro da sé per aprire la strada al cambiamento.
Roberto: Hai parlato della crisi della politica. Che volevi dire?
Walter: Questo è stato per me un passaggio importante, una critica che chiaramente chiama in causa soprattutto i governi per le scelte di politiche che hanno man mano favorito i grandi interessi finanziari, il mercato come unica legge universale, abdicando al vero scopo della politica e della democrazia che è quello di perseguire il benessere dei cittadini e delle cittadine.
Ha poi aggiunto e vorrei citare le parole esatte per non essere male interpretato “La solidarietà non è solo una virtù morale, ma anche un’esigenza di giustizia, che chiede di correggere le distorsioni e purificare le intenzioni dei sistemi ingiusti, anche attraverso radicali cambiamenti di prospettiva nella condivisione delle possibilità e delle risorse tra gli individui e i popoli” e per questo egli definisce chi lavora in questa direzione come “poeti sociali”, poeti perché capaci di creatività, una creatività al servizio della società, per renderla sempre più umana e fraterna.
Infine il ruolo della legge “Tutto quanto fin qui detto richiede impegno nel contrastare la piaga della corruzione, degli abusi di potere e del mancato rispetto della legge. È solo nell’onestà e nell’integrità che si possono stabilire relazioni sane e che possiamo collaborare con fiducia alla costruzione di un futuro migliore”.
Roberto: Indubbiamente una bella immagine ed un bel modo di definire chi cerca con il proprio impegno sociale di rendere il mondo un posto migliore. Mi sembra che sia un bel incoraggiamento nel continuare lo sforzo in vista delle elezioni europee.
Walter: Sì certo, anche le sue parole finali ci incentivano a proseguire questo percorso di dialogo e sapere che anche il Papa guarda con interesse ed apprezza il nostro impegno, ci porta a sperare che questo cammino non si faccia da soli.
1 Commento. Nuovo commento
POETI SOCIALI definizione bellissima ci obbliga a costruire un percorso di agregazione,con uno sguardo a tutte le forze politiche che sono portatrici di questi valori mettendo in pratica le parole di FRANCESCO.