Lunedì 23, ore 19-21, pagina FB del Partito della Rifondazione Comunista
L’attacco alla Costituzione: il premierato, l’autonomia differenziata
Relatore: Giovanni Russo Spena
Discussant: Marina Boscaino, Alessandra Algostino, Gianluca Schiavon
Il tentativo di liquidare la Costituzione democratica e antifascista ha attraversato l’intera storia repubblicana sin dalla sua nascita. Ci hanno provato per ben tre volte, dal 1960 e per almeno due decenni, i protagonisti del golpismo di Stato e della strategia della tensione. Lo hanno fatto con le bombe e lo stragismo, sostenuti dalla destra politica reazionaria, da un mondo confindustriale ostile al progetto di società disegnato nella Carta, dai servizi segreti di questo paese, per nulla deviati, ma organicamente legati al passato fascista dell’Italia, e dagli Stati Uniti d’America, sotto l’egida della la Cia e della Nato, determinati ad utilizzare ogni mezzo per impedire l’avvento dei comunisti alla direzione del paese.
L’istituzione di una repubblica presidenziale, di uno Stato autoritario, in un’Europa segnata dai fascismi spagnolo, portoghese e greco, fu il filo conduttore di tutte le avventure reazionarie tentate e, per fortuna, abortite. Tentativi di manomissione costituzionale, variamente connotati, si sono poi ripresentati, in tempi più recenti ed oggi acquistano una spettrale sembianza, attraverso il combinato disposto fra la legge sull’autonomia differenziata e il progetto di premierato. Dove hanno fallito le “trame nere” rischia oggi di riuscire il governo Meloni, che porta, sebbene dissimulati, tutti i segni, per dirla con Umberto Eco, del “fascismo eterno”. Solo una grande risposta democratica e di massa potrà impedire che il paese precipiti lungo quel crinale.
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E’ grave che nelle scuole, di ogni ordine e grado, non è più “studiata” la “storia” e, soprattutto quella del periodo dal Congresso di Vienna fino ai giorni nostri. Studiare la storia non vuol dire “leggere” e “ripetere” solamente ma leggere cercando di capire i punti salienti e ripetere cercando di soffermarsi sulle tante ragioni che hanno determinato l’avvento di situazioni destabilizzanti per l’equilibrio di un Paese. Questo anche per fare in modo che le generazioni future, valutando i singoli eventi, caso per caso, riescano a trovare un punto di equilibrio affinché la ratio del dialogo possa prevalere.