dossier-Palestina, focus

Europa e Palestina una lotta comune

di Roberto
Musacchio

Io penso che ci siano molti punti in comune nella lotta per la pace e la giustizia in Palestina e quella per liberare l’Europa da quella sorta di ancien régime che mette insieme le governance della globalizzazione finanziaria con i nuovi nazionalismi e li arruola in questa sorta di guerra mondiale orwelliana in cui siamo precipitati dopo le speranze tradite del 1989.

In molti interventi sono state richiamate le storiche responsabilità coloniali e guerre fino alla Shoah dell’Europa delle Nazioni. Si è anche detto delle speranze riposte in una Europa liberata dalla lotta al nazifascismo e fattasi sociale grazie al movimento operaio.
Credo che occorra però più attenzione a ciò che è invece oggi la UE, l’Europa Reale. Ursula Von Der Leyen che spudoratamente va a Tel Aviv e pratica il doppio standard addirittura sui morti israeliani e palestinesi è l’esatta misura di ciò che ha fatto la UE dal 1989. Accreditarsi una vittoria e attrezzarsi a una spartizione del bottino. Non per i propri cittadini ma per quella parte di dominanti che praticano la lotta di classe rovesciata, condividono i profitti di borsa fatti su tutto, dalle crisi finanziarie, alla pandemia, all’energia, alle armi mentre aizzano le guerre inter imperialiste.

Questa UE ha sistematicamente diviso e fomentato le guerre. Dalla Jugoslavia, che era precisamente uno Stato federale, multietnico e interreligioso, che ha contribuito a fare a pezzi. Alla partecipazione alle guerre delle grandi menzogne in Afghanistan ed Iraq, a quelle “fatte in proprio” come in Libia. Il doppio standard è la pratica divenuta abituale per questo moderno imperialismo suprematista. Ciò che vale per il Kosovo non vale per il Donbass. Ciò che “condanna” Putin non vale per Netanyahu. I valori costituzionali universali che si usano a clava verso la Serbia accusata di etnicismo non valgono per la Carta fondamentale di Israele impregnata di confessionalismo. L’indipendenza della magistratura è ragione di sanzionamento per Ungheria o Polonia ma non per Israele.

Draghi è uno di quei guerrieri che ora attacca l’apertura del G8 alla Russia dopo aver girato moltissime sliding doors del capitalismo finanziario globalizzato di tutti; dice che andava combattuto Assad dopo aver battezzato Erdogan come utile dittatore.

In trent’anni di guerre, fatte di bugie ormai ufficiali e per aver denunciato le quali Assange è imprigionato, questi dominanti hanno fatto morire milioni di persone per poi lasciare il caos o lasciar tornare le donne in mano ai talebani.
Sono gli stessi che sono complici del genocidio di Gaza e che organizzano i grandi eventi sportivi in Qatar.
Questi dominanti sono i “signori” di una sorta di moderno medioevo, in cui la UE rappresenta la forma di un moderno ancien regime. Si è molto discusso dei guasti prodotti dalla concezione dello Stato imposta dall’Occidente al Mondo attraverso il colonialismo. Pure la forma statuale ha conosciuto elementi di compromesso grazie all’azione del movimento operaio. Oggi la UE è un no-Stato, una governance a-democratica senza Costituzione e reale rappresenta parlamentare ma solo intergovernativa in un compromesso tra apparatnik del capitale e teatranti nazionalisti, una Banca-Stato. Ora diviene forza militare nel più colossale processo di riarmo fatto, in primo luogo da Germania e Polonia, in piena recessione. Col revisionismo storico divenuto pratica orwelliana a sostenere l’accordo con le destre eredi del fascismo. Non a caso con un tragico confondere tra loro i piani dell’antisemitismo, dell’antisionismo, dell’antiebraismo e con quelli della critica e dell’opposizione a ciò per cui il governo di Israele dovrebbe essere condannato, cosa che serve solo a “riabilitare” chi è storicamente erede dei responsabili della Shoah.

Questa UE non cerca la Pace in medioriente ma pratica il doppio standard a favore del governo di Israele.

Per questo le grandi manifestazioni che, nonostante tutto, si svolgono in Europa per il cessate il fuoco e la Pace giusta sono importanti. Non è solo giusto internazionalismo ma una lotta sacrosanta per liberare noi stessi.

Roberto Musacchio

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