Il 17 novembre 2021, la Commissione Europea ha adottato tre proposte destinate a contribuire alla realizzazione del Green Deal Europeo. Riguardano la deforestazione importata, il trasporto dei rifiuti e una nuova Strategia UE per il suolo. Il giorno dopo, nella Commissione Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo si è svolto una prima discussione con il Commissario UE per l’Ambiente sulla Proposta di Regolamento sui prodotti non legati alla deforestazione (Deforestation-free).
Una Proposta “pioniere” l’ha definita nella sua presentazione, il Commissario Virginijus Sinkevičius; con le richieste per la deforestazione più ambiziose che siano mai state poste a livello mondiale e che avranno sicuramente un impatto importante a livello internazionale. Ha ricordato con gratitudine la Risoluzione del Parlamento Europeo del 22 ottobre 2020, che ha incoraggiato i lavori della Commissione Europea su questa materia.
Obiettivo della Proposta è la protezione di 4 Mld di ettari di foreste (pari a un terzo della superficie terrestre del pianeta) dal degrado e dalla trasformazione in terreni agricoli. Sinkevičius ha ricordato la velocità con cui avanza il processo di deforestazione. Secondo dati FAO, negli ultimi 30 anni, il mondo ha perso un’area forestale maggiore della superficie dell’Unione Europea, a causa, per il 90%, dell’espansione della superficie agricola.
L’UE è un grande consumatore di prodotti originati nelle aree sottratte alle foreste. Con questa Proposta, l’Unione si prefigge di limitare la deforestazione causata dai propri consumi. In sostanza, quanto prodotto dopo il 31 dicembre 2020 nelle aree deforestate non potrà più entrare nel mercato europeo. Diverse le misure proposte: dall’etichettatura obbligatoria all’obbligo della due diligence per le imprese, dal benchmarking alla tracciabilità tramite geolocalizzazione. Si comincerà con sei prodotti: carne bovina, legname, olio di palma, caffè, cacao. In seguito, le misure saranno estese ad altre merci derivate, come cuoio, cioccolato e prodotti di arredamento. La proposta, inoltre, pone particolare attenzione alla protezione dei diritti dei piccoli coltivatori e delle popolazioni indigene.
Con questa Proposta, ha concluso il Commissario, l’UE vuole, da un lato, cambiare i comportamenti dei Paesi produttori, dall’altro, costringere USA e Cina a ripulire le proprie filiere.
Nella discussione tutti gli interventi (i due Gruppi di destra non sono intervenuti) hanno espresso soddisfazione per il passo compiuto dalla Commissione. Da parte dei deputati dei Gruppi dei Socialisti e Democratici, Verdi e Sinistra, oltre alla soddisfazione sono state messe in evidenza alcune criticità contenute nella Proposta.
La critica principale è che nel testo di Regolamento proposto dalla Commissione UE non si parla di porre fine alla deforestazione ma solo di riduzione del rischio, riecheggiando quanto successo alla COP26. Non si parla, inoltre, del ruolo delle banche nel sostenere/promuovere la deforestazione. Poi, esso si concentra solo sugli ecosistemi forestali e ignora altre aree critiche, come torbiere e zone umide, che potrebbero essere messe a rischio dalla speculazione agricola proprio da un rallentamento della deforestazione. Non ci sono misure adeguate a vietare e bloccare ogni pratica che non rispetti i diritti delle popolazioni indigene e no, che vivono nelle aree forestali. Ci si chiede inoltre perché ci si sia limitati ai sei prodotti indicati e, soprattutto, perché non ci siano mais, caucciù/gomma, altre tipologie di carni, oltre quella bovina. A proposito del caucciù, è stato ricordato che, in conferenza stampa, lo stesso Commissario aveva ammesso che la sua non inclusione nell’elenco dei prodotti da monitorare/perseguire, era stata una decisione politica. Si critica la classificazione in Paesi ad alto e basso rischio e, comunque, la due diligence va applicata in tutti i Paesi, indipendentemente dal loro grado di rischio. Si è fatto riferimento anche alla necessità di rendere coerenti agli obiettivi della deforestazione importata le nostre relazioni con il Mercosur.
Da parte dei Verdi e della Sinistra è stata fatta un’osservazione politica decisiva: per avere risultati significativi, è necessario che tutte le politiche europee convergano verso l’obiettivo della deforestazione. Dobbiamo evitare che le conseguenze di un blocco della deforestazione importata creino difficoltà all’interno dell’Unione, tali da mettere in discussione la stessa misura; per esempio, se non cambiamo la nostra agricoltura come possiamo far fronte al nostro consumo di soia?
Nelle risposte, il Commissario Sinkevičius, oltre a numerosi chiarimenti tecnici, ha sostanzialmente difeso il testo della Commissione; anche se è sembrato far capire che se il Parlamento, quando si esprimerà formalmente sulla Proposta, dovesse incalzare con proposte migliorative, questo non gli dispiacerebbe.