Riprendiamo da fuoriluogo.it il commento del segretario di Forum Droghe sulla proposta di innalzamento delle pene per droghe dell’on.le Andrea De Maria – L’onorevole del PD De Maria ha presentato nei mesi scorsi un progetto di legge che inasprisce le pene per fatti di lieve entità per droghe (da 2 a 6 anni, 1 in più che nella proposta del Governo nel decreto Caivano). Il deputato democratico, fra i principali collaboratori di Bonaccini, parte da un assunto scorretto, molto in voga a destra. Sostiene infatti – nella relazione al suo progetto di legge – che siano troppi gli spacciatori che, accusati di fatti di lieve entità, non vengono tradotti in carcere per provvedimenti di custodia cautelare. Questa premessa omette di considerare il fatto, evidente a tutti coloro si approcciano con minimo spirito critico alla legislazione sulle sostanze, che oggi la detenzione causata dal Testo Unico sulle droghe è già abnorme. Lo è a causa di un impianto penale che è sproporzionato anche rispetto al Codice Penale fascista di Rocco. Troppi semmai sono quelli che vi entrano. Come dimostra il Libro Bianco sulle droghe, oltre iI 34% dei detenuti è in carcere per droghe: il doppio rispetto alla media europea (18%) e quasi di quella mondiale (22%). La distinzione fra possesso per uso personale e spaccio è talmente labile, e grande la variabilità dei giudizi rispetto alla lieve entità, che sono le persone con minori mezzi, sia culturali che economici, a finire in carcere. Una detenzione che finisce per essere sociale, e che è criminale pensare di appesantire ulteriormente, per di più con persone senza sentenza definitiva.
Mi auguro che il Partito Democratico e la sua Segretaria Schlein, che nelle elezioni primarie da cui è uscita vittoriosa ha speso parole importanti per la legalizzazione e la decriminalizzazione, diano seguito a questa impostazione. E’ necessario aprire un confronto sia all’interno del Partito – che evidentemente ne ha bisogno – ma anche con la Società Civile che sul tema è impegnata e con i cittadini, al fine di sostenere una proposta riformatrice che si opponga al populismo penale e alla ventata repressiva del Governo Meloni.