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A Bilbao per il forum delle alternative: manifesto del forum

Cosa manca al programma di Bilbao

di Fabrizio
Fassio

di Fabrizio Fassio – Pur stimando la necessità assoluta di un vasta alleanza di forze progressiste, mi sembra che questo appello alle forze popolari (che sono quelle che ci hanno lasciato) non sciolga alcune incognite essenziali e nasconda una mediazione che non rende chiara la proposta politica.

I punti prioritari che mi sono chiari sono:  quello ecologico (ma deve essere molto più dettagliato sulle azioni della green economy), il promuovere l’uguaglianza di genere e contro la guerra, per la pace e la sicurezza collettiva.

I punti che mancano del tutto o sono poco convincenti:

  • Le cause di un arretramento vasto, generale e planetario delle forze cosiddette di sinistra. Da cui:
  • La assoluta necessità di una analisi sociale più che politica della sconfitta; cosa è mancato in questi 30 anni nelle parole e nelle azioni.
  • Il testo dice: “L’equa distribuzione del lavoro produttivo e riproduttivo è fondamentale”. Questo è un punto chiave, ma non va oltre l’enunciazione pur essendo il fatto epocale da cui tutto deriva. Non c’è bisogno di essere marxisti per capire che al cambiamento storico dei sistemi produttivi cambiano le strutture sociali ed economiche. Il declino della struttura produttiva industriale e post industriale, o dei servizi, ha scompensato l’intero corpo sociale cancellando il futuro. La sinistra ha fatto battaglie giuste, ma di retroguardia.
  • L’emergere e l’affermarsi dell’economia digitale ha già plasmato le menti ed i corpi imponendo nuovi ritmi di vita. La conseguenza sono le innumerevoli forme di lavoro geek e implicito, come direbbe Sergio Bellucci. Inoltre le Piattaforme tecnologiche permettono di estrarre valore laddove c’è una iniqua distribuzione del lavoro produttivo e addirittura dove non c’è, ciò che consideriamo, lavoro. Più è iniqua la redistribuzione del lavoro e delle vite,  più  valore si estrae dal lavoro e dalle vite.
  • Il rapporto tra lavoro e reddito sta disegnando una divergenza sempre più ampia. A grande efficienza lavorativa spesso non corrisponde un reddito, mentre i redditi più alti si concentrano in aree di giocosa contrattazione corporativa o aristocratica. (vedi la matrice di Gatsby).
  • Più numerose sono le masse di persone messe al lavoro produttivo, meno sarà  disponibile il lavoro riproduttivo. La relazione tra questi due cardini della vita sociale, produzione e riproduzione, va rivista completamente perché ha enormi conseguenze economiche.
  • Si leggono nell’appello parole che sentiamo troppo spesso recitare: “L’accumulo eccessivo di ricchezza, lo strapotere finanziario, la democrazia negata, le forze popolari”. “Popolo” ha un significato tecnico di destra se non lo si declina in modo preciso.
  • Si dice: “nuovi criteri sulla…..trasformazione delle strutture produttive e di un nuovo modello di sviluppo sociale ed ecologico basato su una convenzione quadro che proponga un nuovo modello economico e produttivo”. Quali criteri ? Mi aspettavo una visione, magari schematica, del nuovo modello di sviluppo economico e produttivo.

Per chiudere. Questa non è una critica all’iniziativa delle forze sociali e politiche riunitesi a Bilbao, ma semplicemente l’ evidenziazione di alcuni punti programmatici che bisogna assolutamente chiarire al fine di essere un soggetto della partita.

Direi che ildocumento appare quasi come un testo preparatorio per una conferenza/summit che si proponga di lanciare un road map politica.

Non si percepisce come sintesi di un incontro politico, ma come elenco di wishful thinkings.

Se è il lancio di una piattaforma politica manca la durezza e concretezza sulle proposte e sulle loro priorità; i tempi e gli strumenti per praticare gli obiettivi. I punti pur essendo tutti condivisibili sono tratteggiati genericamente e rischiano, così messi, di  essere condivisi anche da forze moderate e anche reazionarie.