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Comandante Che Guevara

di Roberto
Musacchio

Ci sono ancora cose da scrivere, mostrare, leggere su Che Guevara? Il bel libro che Sergio Dalmasso ci regala a due anni da quello che sarà il sessantesimo anniversario della morte del Rivoluzionario, dice di sì. “Comandante Che Guevara”, “La vita, le battaglie e il pensiero politico di un rivoluzionario “, titolo e sottotitolo del libro appena uscito con Redstarpress, ci dicono di si.
“Vale la pena di lottare per le cose senza le quali non vale la pena di vivere” è la frase del Che, riassunto di una vita, che Dalmasso mette in controcopertina.
Può motivare il grande e perenne “successo romantico” di un “eroe” che “vive” nello spazio e nel tempo. Come Rosa Luxemburg e Antonio Gramsci, scrive Dalmasso nella sua introduzione al libro. Immuni dal “peccato” del “reale”, anche grazie alla morte. Dalmasso però non indulge sul romanticismo, che pure non esorcizza. Ci porta nel libro dicendo delle tantissime possibilità di leggere il Che. Molte teoriche, sul socialismo e l’economia ad esempio.

Come sempre, Dalmasso è ricchissimo di conoscenze, che offre a tutti noi. Motivato da un bisogno di Rivoluzione che resta impellente. Forte di una propria cultura. Capace di conoscere e “rispettare” gli “altri”. Il tutto immergendosi umanamente e letterariamente nelle Storie e nei Personaggi che racconta. Il libro è molto bello, anche per la presenza di una raccolta di fotografie splendide. Quando ho scritto su fb un post per preannunciare questa recensione mi è stato chiesto se era un libro nuovo. Si, lo è. Perché, come dice l’introduzione, in un’epoca così difficile per i Rivoluzionari, cercare ancora, e dunque rileggere ciò che è stato provando a camminare nella lettura domandando è prezioso. Se chi si prende l’onere è mosso da spirito di ricerca, vero motore della rivoluzione. Dalmasso non solo cerca ma accompagna. E quindi col libro ci riporta nella vita e nel pensiero di Guevara ma in tutto ciò che con quel pensiero e quella vita si è cimentato. Le fasi e le culture politiche. Il cinema e la musica. Tutti, anche Gabriella Ferri e Jovanotti. Non in modi eclettici ma fornendo informazioni, bibliografie, chiavi interpretative. Dunque un Che vivo che serve ad essere vivi noi.

Roberto Musacchio

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