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Anche l’informazione piange

A Julian Assange, il fondatore australiano di WikiLeaks, che potrebbe rischiare fino a 175 anni di carcere se estradato negli Stati Uniti, lunedì è stato negato il permesso di appellarsi alla Corte Suprema del Regno Unito contro l’estradizione negli Stati Uniti. Washington vuole processare il fondatore di WikiLeaks in relazione alla pubblicazione di 500 mila file militari segreti relativi alle guerre guidate dagli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan. Quei file dimostravano la cosciente attività di disinformazione e propaganda che era stata accolta con entusiasmo da governi e media in occasione di guerre sanguinose e inutili. Oggi assistiamo nei media a un nuovo irricevibile coro bellicista, superficiale e fuorviante: serve una informazione attenta, responsabile e consapevole che sembra invece tradimento agli occhi dello schieramento di turno. Esprimiamo dunque con ancor maggior forza la nostra solidarietà a Julian Assange a cui dedichiamo le immagini di oggi.

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