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La proposta del GUE/NGL per i lavoratori delle piattaforme

di  
Andrea Allamprese e Silvia Borelli

Il 16 novembre scorso, Leïla Chaibi, deputata del gruppo GUE/NGL al Parlamento europeo, ha presentato una proposta di Direttiva per i lavoratori delle piattaforme (Allegato 1). Sulla proposta vedi: https://www.socialeurope.eu/a-proposal-to-legislate-for-the-rights-of-platform-workers.

La proposta intende affrontare l’ultima frontiera della precarietà: quella nell’ambito della Gig-economy. Questa non è fenomeno isolato, una sorta di dimensione separata nel contesto delle economie moderne. Le forme di impiego proprie di questo settore condividono vari elementi con altre forme di lavoro non standard quali il lavoro a termine e il part-time, contribuendo così ad alimentare la tendenza più generale alla “precarizzazione” del lavoro dei paesi industrializzati. Di qui la necessità di elaborare una proposta di “Carta dei diritti universali del lavoro” a livello europeo in grado di contrastare, e sperabilmente rovesciare, quel progetto di multiforme precarizzazione dei rapporti di lavoro, e di forte degrado degli standard di tutela, che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni. A questo tema è dedicato l’ultimo ePaper di Transform Europe (Allegato 2). Vedilo anche qui

La proposta di Leila Chaibi è stata preceduta da un Forum transnazionale delle alternative all’uberizzazione che ha avuto luogo il 12 dicembre 2019, in cui i lavoratori delle piattaforme hanno chiesto con forza alle istituzioni europee una protezione sociale e delle condizioni di lavoro decenti

Sul Forum vedi: https://www.facebook.com/LeilaChaibiFI/videos/forum-transnational-des-alternatives-%C3%A0-lub%C3%A9risation/1318923018280353/

La proposta di Direttiva intende, in primo luogo, qualificare i lavoratori delle piattaforme come “lavoratori”, per estendere loro tutto l’acquis communautaire applicabile ai lavoratori (ad esempio, in materia di orario di lavoro, sicurezza sul lavoro, ecc.).

Si obbligano poi gli Stati membri a controllare che talune materie (quali, le modalità di stipulazione e di recesso dal contratto di lavoro, la durata massima di lavoro, i periodi minimi di riposo, la retribuzione, le condizioni di somministrazione dei lavoratori, le modalità di rappresentanza, negoziazione e azione collettiva) siano regolate da contratti collettivi, da contratti o da decisioni arbitrali con efficacia generale.

La proposta prevede infine alcune regole specifiche sulla protezione dei dati personali e sulle modalità di regolazione dell’algoritmo utilizzato per assegnare i turni e le consegne, e valutare la prestazione di lavoro.

La proposta di Direttiva per i lavoratori delle piattaforme precede l’iniziativa della Commissione (DG Empl) in materia, annunciata per la seconda metà del 2021.

Allegato 1 – Directive of the European Parliament and of the Council on Digital Platform Workers.

Allegato 2. – ePaper. Progressive Narratives. The Future of Labour Law as Envisaged by Europe’s National Labour Movements

digitale, lavoro
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