editoriali

Walter Baier: Pace, giustizia, ecologia e femminismo

di Roberto
Morea

Ciao Walter grazie di aver accettato l’invito a questa intervista.

 La prima domanda è relativa all’appello lanciato da Raniero La Valle e Michele Santoro per un impegno politico verso la Pace, un appello che chiama a mobilitarsi in vista delle elezioni europee per dare più peso alla scelta pacifista. Tu hai sottoscritto questo appello e vorrei chiederti quali sono i motivi che ti hanno spinto a farlo.

Infatti, ho sottoscritto questo appello, in primo luogo, per il segnale forte e chiaro contro la guerra e per la pace per una giustizia ecologica, economica e sociale che sono dei più punti importanti da cui dobbiamo sviluppare le nostre politiche. È vero anche che l’appello fa riferimento Peace, Terra e Dignità richiamano quelle parole con cui si è tenuto l’incontro di Papa Francesco con i movimenti popolari dell’Almerica latina. Per me come presidente del Partito della Sinistra Europea e per tutto il Partito le parole per la pace e la fine di questa guerra in Ucraina così come delle altre 22 guerre che ci sono in questo momento nel mondo, sono sembrate del tutto condivisibili e per questo è sembrato corretto e giusto sottoscriverle.

Guardando il panorama europeo fa impressione la crescita dell’estrema destra e in alcuni casi, come in Italia questi sono addirittura al governo. A livello europeo c’è il rischio che il rapporto tra conservatori ed estrema destra si rafforzi. Come vedi tu la situazione e quali le cose da fare?

La crescita dell’estrema destra dimostra due aspetti il primo riguarda la credibilità delle istituzioni politiche, incluse quelle dei partiti principali, sono drasticamente crollate nella opinione di larghi strati delle società, questo è dovuto al perdurare e all’acuirsi delle crisi economiche e sociali, ma è anche una crisi della politica, perché i più grandi partiti di governo come socialdemocratici, conservatori, verdi e liberali, non hanno potuto onorare le promesse. Abbiamo la crescita dei costi della vita, persone preoccupate per la propria esistenza, viviamo un’era della disillusione ed il fallimento delle politiche neoliberiste e questo produce protesta e persino odio. Il secondo aspetto riguarda l’atteggiamento che le forze conservatrici moderate hanno tenuto nei confronti delle destre aprendo le porte a discorsi di odio e slogan di estrema destra come, ad esempio, riguardo ai migranti e in ultimo, queste forze moderate, mostrano in molti casi la volontà di formare governi con la peggior estrema destra come in Finlandia o in Svezia. pensando che questo sia il modo di fermarne la crescita, ma in realtà è vero l’opposto, questa accettazione del nazionalismo e del fascismo, chiamiamolo con il suo nome, le legittima e le introduce nel comune sentire, le normalizza e crea il terreno in cui cresce. Che cosa possiamo e dobbiamo fare? In primo luogo sostenere le battaglie sociali quelle in difesa della classe operaia dei lavoratori e dei giovani precari, dall’altro lato c’è la crisi ecologica e dobbiamo fare in modo che la difesa della biosfera, la lotta contro il cambiamento climatico, non sia nelle mani di pochi ma sia percepita e fatta propria dalla maggioranza delle persone. Questo deve essere fatto accompagnando la transizione con la giustizia sociale, facendo in modo che nessuno si senta escluso e fuori dall’innovazione tecnologica e dalla perdita di posti di lavoro che si potranno avere, garantendo sicurezza per tutte e tutti. Infine, e questa è l’esperienza del Partito Comunista Austriaco e la base dei suoi recenti successi, avere un personale politico credibile, delle persone credibili modeste non populiste con legami con le persone e che vive in mezzo alla gente, se abbiamo queste persone come prima linea, capaci di sostenere gli interessi della gente, possiamo contribuire a fermare questa crescita delle destre.

Grazie hai già detto molto, ma ho un’ultima domanda ed è relativa a noi…come possiamo sostenere movimenti e sindacati a livello europeo? Cosa deve fare la sinistra per affrontare la sfida delle prossime elezioni europee

Hai fatto bene a nominare i sindacati. Quello che vediamo oggi sono movimenti sociali europei contro tagli e condizioni di vita precarie, quello che manca sono unificanti iniziative e per questo come Sinistra Europea sosteniamo la promozione dei sindacati europei per una giornata europea di mobilitazione per 13 ottobre. Riteniamo che vada supportata e promossa e ci dobbiamo impegnare perché ci sia la più ampia mobilitazione possibile per dimostrare che milioni di cittadini europei sono contrari alle politiche di austerity.

Parlando di noi, credo che il compito principale della sinistra europea sia quello dell’unità. Creare l’unità non vuol dire negare e nascondere le differenze. Secondo me la maggior parte delle divergenze delle sinistre, hanno poco a che fare con fondamenti ideologici ma piuttosto con la diversità di condizioni di vita, di livello economico e sociale in cui viviamo nei diversi paesi e le diverse condizioni delle classi lavoratrici.

Il lavoro più grande del Partito della Sinistra Europeo è quello di trovare il modo di non negare le diversità ma di “sistemarle” in una comune strategia. Una strategia che a mio avviso deve essere una strategia pacifista, sociale, ecologica e femminista. Se avremo questa flessibilità e questa saggezza potremo fare la differenza sia per le prossime elezioni sia per gli anni a venire.

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