è un concetto centrale nell’editoriale di oggi. Nella ricerca delle immagini siamo approdati a Escher alle sue figure che riempiono di se stesse lo spazio, metamorfosi che non fuoriescono e che alla fine suggeriscono autoreferenzialità, una sfera che si limita a contenere, una mancanza dell’Altro. Un vicolo cieco da cui non si esce perché non si trova la strada del cambiamento, di un altro mondo non solo possibile, ma già lì, tutto attorno.
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