Roma 22 Febbraio
Aula del chiostro – Facoltà di Ingegneria – Università di Roma La Sapienza
via Eurossiana 18 (S. Pietro in Vincoli). Ore 9,00 – 19,00
Premessa
Il vecchio asse franco-tedesco su cui si è costruita l’attuale Unione Europea, il sistema di governance di cui si sono dotati, le politiche di austerity che hanno imposto hanno finito col produrre e peggiorare l’attuale situazione di crisi economica e sociale e di demolire le forme della partecipazione democratica Le principali vittime di questa crisi, perpetuata dalle politiche di austerità, sono i Paesi del Mediterraneo e del Sud d’Europa. Insieme a loro i soggetti deboli, i lavoratori, i giovani, le donne e gli immigrati. Solo una nuova alleanza tra questi soggetti penalizzati può contribuire ad una rigenerazione della Unione Europea. Occorre da un lato affrontare gli squilibri e le asimmetrie che hanno determinato uno stato di perenne e crescente subordinazione dei Paesi del Sud in particolare verso il modello export-led tedesco e porre al centro il tema di una idea di armonizzazione opposta a quella della austerità, del “fare i compiti a casa”, delle imposizioni della Troika e che affronti al contrario le esigenze di riequilibrio economico e produttivo, di allineamento verso l’alto degli standard sociali, di valorizzazione delle vocazioni di area, di promozione della democrazia.
L’iniziativa che proponiamo
Un momento di confronto ed approfondimento di questo scenario e delle alternative possibili cui prendano parte in primo luogo i Paesi del Sud d’Europa ma con un dialogo con le sinistre del Mediterraneo e del resto dell’Unione, Una riflessione che sviluppi due punti:
1) Le ragioni strutturali degli squilibri, i differenziali economici e sociali, l’uso arbitrario della governance europea, l’egemonismo tedesco come apripista per una generale aggressione ai diritti sociali, alle costituzioni che li sanciscono e difendono, alla stessa carta europea dei diritti fondamentali del 2007;
2) Le politiche di valorizzazione dell’economia dei Paesi del Sud, le sue potenzialità, in particolare nella promozione di una nuova economia a centralità ambientale. Gli strumenti necessari attraverso la riforma della governance europea e la creazione di nuovi livelli di democrazia e di intervento pubblico, superando le logiche fin qui seguite di più o meno palese neocolonialismo , dando vita da subito, attraverso gli spazi politico-istituzionali in essere, ad una cooperazione rafforzata e ad una comunità MED-EU che la supporti.
Per affrontarli proponiamo una articolazione in 4 temi:
a) Europa, le ragioni degli squilibri strutturali, le politiche di riequilibrio;
b) Euromed, da aria di libero scambio a mesoregione eco-solidale, anche attraverso la Costituzione entro la fine del 2014 di una Comunità Med -EU;
c) Migranti, diritti delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, inclusa la libertà di circolazione di diritto di asilo, della creazione dei corridoi umanitari per le popolazioni coinvolte in atti bellici;
d) Culture e diritti nella culla mediterranea.
L’incontro si terrà presso l’Aula chiostro ingegneria sabato 22 febbraio dalle ore 9,00 alle.19 con il coinvolgimento di: intellettuali, economisti, ambientalisti, esponenti dei movimenti , delle sinistre politiche e sociali, dei sindacati dei lavoratori, del mondo civile e democratico impegnato sul fronte del cambiamento, amministratori locali e reti di comuni, mondo della scuola , università e della ricerca.