Ultima Generazione è nata nell’ottobre del 2021 con le proteste alla pre-COP di Milano. Da quel momento ha portato avanti campagne di resistenza civile, l’ultima per l’istituzione di un Fondo Riparazione contro gli eventi climatici estremi. Dall’inizio di quest’anno inoltre, in risposta alla distanza tra la politica partitica e le persone comuni, sta favorendo la creazione di assemblee popolari in cui i cittadini possono confrontarsi rispetto a temi che riguardano la crisi climatica e sociale che stiamo vivendo.
Fin dall’inizio, il movimento è stato finanziato dal Climate Emergency Fund (CEF) un fondo filantropico nato negli Stati Uniti che ha tra i suoi membri Adam Mckay (il regista di Don’t look up) e l’ereditiera Aileen Getty. Il CEF ha sovvenzionato non solo Ultima Generazione ma tutti i progetti della rete A22 (come Just stop oil e Letze Generation) che fanno uso della resistenza civile nonviolenta per spingere l’opinione pubblica e governi dei propri paesi ad agire contro la crisi climatica. Dall’inizio di quest’anno, il CEF ha deciso di reindirizzare i suoi fondi esclusivamente verso progetti statunitensi; questo comporta una notevole riduzione delle sovvenzioni verso altri progetti, inclusa Ultima Generazione.
Noi possiamo contare su un nucleo di donatori, a cui va tutta la nostra gratitudine, che però ancora non è sufficiente per garantire l’autosufficienza economica. Per questo abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi estiva. L’obiettivo è arrivare a 20.000 euro entro settembre. Una cifra minima per continuare la nostra campagna e la mobilitazione. I prossimi mesi saranno cruciali. Abbiamo gli effetti distruttivi della crisi climatica, che si sta manifestando con fenomeni meteo estremi al nord e con ondate di calore e siccità al sud; la situazione è tale da aver spinto il governo a introdurre, nell’ultima legge di bilancio, l’obbligo di assicurazione per le imprese contro gli eventi catastrofici. Abbiamo poi la campagna repressiva in atto, che non riguarda solo noi, ma diversi movimenti di protesta. Prima con la legge 6/2024 voluta dal ministro Sangiuliano contro le eco proteste, poi con il decreto 1660 a firma Piantedosi Nordio Crosetto, che, tre le altre amenità, con l’articolo 11 punisce con la carcerazione da sei mesi a due anni chi, in gruppo, effettui un blocco stradale, norma ribattezzata anti-Ghandi, poiché di fatto andrebbe a colpire chi compie questo tipo di manifestazioni di protesta. Nella stessa legge è prevista l’approvazione di un emendamento, proposto dal leghista Igor Lezzi (protagonista di una rissa in Parlamento qualche settimana fa) per inasprire le pene per chi protesta contro le “grandi opere” considerate “strategiche”, come la TAV o il ponte sullo stretto.
Insomma, siamo in una morsa: da un lato la crisi climatica e sociale che colpisce sempre più duramente e diffusamente, dall’altro il governo che, incapace di agire sulla crisi , punta a reprimere le le proteste che, stando così le cose, sono inevitabili e che nel prossimo periodo diventeranno sempre più diffuse. Donare ad Ultima Generazione, significa permetterci di continuare con la mobilitazione per chiedere reale sicurezza per le persone contro gli eventi climatici estremi e avviare un reale processo di partecipazione democratica attraverso le assemblee popolari.
Bruno Cappelli
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