Novecento

Gramsci guarda la rivoluzione russa

La Grande Guerra, l’Ottobre, Gramsci e noi

editoriali

di Guido Liguori – 1. Cento e uno anni dall’Ottobre. E certo tutto è cambiato. Per rapportarci e trarre insegnamenti da un evento così lontano nel tempo (e nello spazio) ci viene in soccorso la categoria gramsciana della «traducibilità», che da alcuni anni è considerata tra quelle fondamentali per l’autore dei Quaderni del carcere. Come da una lingua a un’altra non basta tradurre alla lettera alcune parole, perché la traduzione sia corretta (e Google Translate ce lo ricorda costantemente), così tradurre un concetto o un insegnamento da un contesto a un altro, da un evento a un altro ha bisogno di una operazione ben più complessa che di una semplice operazione di traduzione meccanica…
2. Ma, intanto, come si rapportò Gramsci alla Rivoluzione d’Ottobre? Per comprendere il modo in cui egli si rapportò alle due rivoluzioni russe del 1917, e in particolare alla Rivoluzione d’Ottobre, occorre in primo luogo aver presente il terreno specifico della sua formazione giovanile…