Dante aveva messo nel lago ghiacciato di Cocito alcuni dannati, imprigionandoli per sempre. All’inferno, ma al fresco. E l’inferno è la metafora che viene usata spesso per indicare la condizione delle carceri mentre dannati/e sembrano essere detenuti e detenute non solo in questi giorni di caldo insopportabile ma tutto l’anno. A loro dedichiamo le immagini di oggi, senza rassegnarci all’idea di aver bisogno di un inferno sempre più grande e sempre più affollato

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