sono parole di una canzone di Guccini che rappresentò negli anni ’70 una presa di coscienza generazionale del genocidio degli ebrei e l’assunzione morale dell’essere vittime. Il genocidio in atto dei palestinesi sopraffà le coscienze di tutti e tutte noi, e per molti giovani è la causa della prima ribellione della loro vita. Al genocidio in corso è necessario per tutti e tutte reagire ora. Ma le emozioni non bastano e con l’editoriale di oggi diamo un contributo sostanziale di analisi delle responsabilità, mentre con le immagini vogliamo fissare l’enormità del crimine in corso. Qui il video della canzone.
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