Su una delle aree più preservate e ricca di testimonianze storico-culturali e paesaggistiche di Fiumicino rischia di abbattersi l’ennesima colata di cemento: un megaporto per grandi navi da turismo e crocieristiche, oltre che un vicino porto commerciale.
Il paesaggio è dei più singolari e affascinanti della costa laziale: il canale che taglia in due la città, il ponte sollevabile oltre il quale una strada, costeggiando il mare, arriva fino al Faro militare in disuso da moltissimi anni. In prossimità del Faro si può assistere all’incontro del Tevere con il mare e allo spettacolo delle bilance (palafitte costruite sugli scogli per la pesca); sulla riva opposta l’Idroscalo Oltre, il luogo in cui fu ucciso Pasolini il 2 novembre 1975, che lo ricorda attraverso la scultura di Mario Rosati e un piccolo parco con pietre inciampo sulle quali sono leggibili frasi del poeta. Un luogo quasi sacro per chi viene dalla città tumultuosa e violenta.
L’opera (se così si può chiamare) prevista rientra in quelle del Giubileo anche se non si capisce a che titolo, visto che i lavori saranno terminati probabilmente a evento concluso.
Il progetto è della Fiumicino waterfront srl, società ingran parte partecipata del gruppo Royal Caribbean per un costo complessivo di circa 440milioni di euro. Le criticità del progetto sono moltissime e già denunciate dalle oltre trenta associazioni di residenti che contestano il progetto. Prime tra tutte le infrastrutture inadeguate, i fondali bassi e limacciosi e il vicino aeroporto che non consente un traffico marino con altezze superiori ai 48 metri.
Gli attuali fondali impedirebbero l’attracco di Grandi Navi, per cui si realizzerebbe un dragaggio di sabbia, parte della quale invaderebbe l’area antistante il mare e verrebbe dedicata ad alberghi e megainfrastrutture. Inoltre tale porto entrerebbe in diretta concorrenza con il vicino di Civitavecchia, già attrezzato per l’attracco delle grandi navi.
L’ambiente ne sarebbe definitivamente compromesso, visto che queste grandi navi emettono una quantità di CO2 e altre sostanza inquinanti pari a migliaia di auto col motore sempre acceso. Tra aeroporto e Grandi Navi lo stesso comune di Fiumicino diventerebbe un luogo infernale.
Chiediamo a Gualtieri, Sindaco di Roma ma che dal 2021 lo è anche dell’Area Metropolitana di Roma (della quale fa parte il comune di Fiumicino), nonché Commissario straordinario di Governo per le opere giubilari del 2025, il ritiro immediato di tale progetto privato lasciando quel sito nel suo stato naturale.
La cultura non può essere isolata, cultura e politica non sono cose separate come ci ha insegnato Gramsci e la politica non può essere espropriata dall’economia delle false illusioni di modelli fantasmagorici di città come nei Paesi Arabi o nel fallimentare “modello Milano”.
Roma non ha bisogno di grandi eventi, quanto piuttosto di interventi nei settori dei trasporti pubblici, dello smaltimento dei rifiuti, dell’accoglienza, del fabbisogno di case, dei servizi e della cura delle periferie e, soprattutto di idee all’altezza del suo ruolo capitale.
Primi firmatari
Enzo Scandurra, Piero Bevilacqua, Roberto Musacchio, Vezio De Lucia, Tomaso Montanari, Luigi Ferrajoli, Dacia Maraini, Luciana Castellina, Maurizio Acerbo, Stefania Brai, Vauro, A. M. Bianchi, Federico M. Butera, Paolo Cacciari, Pino Ippolito Armino, Giuseppe Aragno, Tonino Perna.
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