Il summit di Parigi sull’I.A. richiama all’azione globale su quel complesso di tecnologie digitali che, al di là dell’enfasi con cui son trattate dai media di tutto il mondo dall’avvento di ChatGPT 3 nel 2022, si prevede siano in grado di rivoluzionare letteralmente gran parte delle attività fondate sulla manipolazione dell’informazione. I termini di questa azione, come rivendicati dai principali protagonisti, manifestano e confermano quelle contraddizioni che sono letteralmente esplose con le scelte dell’amministrazione Trump che come abbiamo già evidenziato in un precedente articolo1 ha spazzato via i vincoli ed i controlli imposti dalla precedente amministrazione Biden, lasciando completa mano libera in tutti i campi all’applicazione delle tecnologie di I.A.; strategia confermata ed esaltata dall’intervento in conferenza del vicepresidente Vance, il quale ha criticato duramente la regolamentazione applicata dall’Unione Europea con L’A.I. Act.
“Crediamo che un’eccessiva regolamentazione del settore dell’IA potrebbe uccidere un’industria trasformativa“, ha detto alla riunione di leader mondiali e del settore. “Siamo fermamente convinti che l’IA debba rimanere libera da pregiudizi ideologici e che l’IA americana non sarà cooptata in uno strumento di censura autoritaria.” Vance ha sostenuto che i regolamenti dell’UE come la legge sui servizi digitali e le regole del GDPR sulla privacy online hanno portato a costi di conformità inaccettabili per le aziende più piccole. “Naturalmente, vogliamo garantire che internet sia un luogo sicuro, ma una cosa è impedire a un predatore di predare un bambino su internet, ed è qualcosa di molto diverso per impedire a un uomo o una donna adulto di accedere a un’opinione che il governo pensa sia disinformazione” ha detto2.
L’I.A. Act è appena entrato in vigore e si stanno definendo le linee guida che individuano le applicazioni da interdire in base alla loro pericolosità. Prendendo in considerazione i campi interdetti si può comprendere quali potrebbero essere le conseguenze della mano libera data dall’amministrazione Trump allo sviluppo del settore dell’I.A.; se Vance nel suo intervento ha individuato le regole applicate a questo settore come un limite sostanziale al suo sviluppo, tutto il suo intervento era finalizzato a rivendicare il primato del suo paese nella competizione mondiale sull’I.A. senza alcuna mediazione; Vance non ha menzionato il governo di Pechino per nome, sembra che a volte ci si riferisse “Da CCTV a apparecchiature 5G, siamo tutti familiari con la tecnologia a basso costo nel mercato che è stato pesantemente sovvenzionato ed esportato dai regimi autoritari”; la Cina non era citata esplicitamente, ma era il riferimento principale nella categoria dei paesi dittatoriali, nemici più che competitor. Ovviamente la totale liberalizzazione del settore è stata indicata come la condizione per la nascita di nuovi protagonisti, nel momento in cui il presidente benedice la nascita del consorzio Stargate destinato da investire 500 miliardi di dollari nell’I.A.; di miliardi di dollari o di euro si è parlato dai principali protagonisti, come rivendicazione dell’assunzione di un ruolo primario nel suo sviluppo. Il presidente francese Macron, politicamente ormai un’anatra zoppa ma forte delle sue prerogative, aveva esplicitato e enfatizzato la strategia della Francia nell’I.A.3
La dichiarazione finale del summit finalizzata ad indicare la necessità di una cooperazione globale nel campo dell’I.A. non è stata firmata da Stati Uniti e Gran Bretagna2 mentre è stata siglata dalla Cina. Il Vice Premier del Consiglio di Stato Zhang Guoqing, che ha partecipato al vertice come rappresentante speciale del presidente Xi Jinping, ha tenuto un discorso lunedì, durante il quale Zhang ha detto che l’IA è diventata una forza trainante importante per la nuova serie di rivoluzione scientifica e tecnologica e trasformazione industriale. La Cina ha sempre partecipato alla cooperazione globale e alla governance sull’IA con un atteggiamento altamente responsabile, ha sottolineato, come riferito martedì da Xinhua News Agency. (…) La China AI Safety and Development Association (CNAISDA) ha ospitato un evento collaterale intitolato Progress in AI Technology and its Application martedì, mettendo in evidenza i progressi della Cina nello sviluppo di AI, Le misure di governance e la sua visione della cooperazione internazionale4. L’uso della tecnologia nei rapporti globali, nel diventare partner nel campo delle merci e dei servizi, soprattutto dei paesi del sud del mondo, per la Cina ha un valore strategico; la logica aggressiva e rivendicativa e ricattatoria inaugurata dalla nuova amministrazione USA non può che aprire vaste praterie all’influenza cinese, l’adesione alla dichiarazione finale del summit costituisce un passo in questa direzione.
Il percorso che la Cina ha intrapreso nell’uso e nello sviluppo dell’I.A. ed in generale del digitale costituisce ovviamente un fattore strategico nel processo di transizione che riguarda la sua formazione sociale -come ogni altra- e investe tutte le se articolazioni e contraddizioni. Il modello adottato con Deep Seek, che ha dimostrato come non esista un’unica via -riassumibile nell’incremento esponenziale della potenza di calcolo- nello sviluppo dell’I.A. come possano essere combinate e ricombinate soluzioni diverse che già negli anni erano state prospettate, del resto ciò non accade solo in Cina e ciò permetta di recuperare uno svantaggio.
L’uso delle tecnologie digitali come strumento di controllo sociale e sorveglianza capillare è un dato assodato che vale pena continuare ad investigare, d’altra parte sarà una bella gara con gli USA dove gli apparati di controllo e sorveglianza avranno mano libera, mentre il DOGE di Elon Musk si sta appropriando di tutte le basi dati, i Big Data che le diverse amministrazioni federali hanno costruito ed accumulato. Ciò che vale la pena investigare è il nesso con le trasformazioni più profonde della società cinese, in particolare il processo di urbanizzazione e l’invecchiamento della popolazione, processi ovviamente connessi tra loro e con la trasformazione della struttura economica e produttiva, dei rapporti sociali di produzione nel loro complesso. La Cina è considerata una società urbanizzata dal 2011 quando la percentuale di popolazione nei centri urbani ha superato il 50%, oggi è al 65-70% mentre l’occidente sviluppato ha percentuali tra 80 e 90%. Una delle strategie per diffondere le tecnologie digitali nelle campagne cinesi, dove ancora una parte rilevante della popolazione è concentrata, è quelle dei villaggi digitali i cosiddetti ‘smart villages’, dove lo stato porta strutture e personale, a partire da giovani in cerca di occupazione e le compagnie private come Alibaba e Tencent portano i servizi5. Alcuni di questi poi funzionano da hub nell’accesso all’e-commerce sia per gli acquisti che per commercializzare i prodotti locali.
Pensando agli ‘smart villages’ cinesi nascono molti interrogativi ed ipotesi, pensando all’agricoltura dei paesi del sud del mondo, che si vanno impoverendo stretti tra crescita demografica, urbanizzazione accelerata e dominio delle filiere del settore agroalimentare globale; neo contesto della Nuova via della Seta (BRI) la Cina propone il suo modello e la sua esperienza6; del resto vasto e articolato il panorama di situazioni che mostrano in vario modo in diversi constesti la reaizzazione, l’implementazione particolare di un modello generale di smart village7.
Queste osservazioni sintetiche mostrano come sia articolato e complesso il processo di introduzione delle tecnologie digitali dell’I.A. in particolare nelle diverse formazioni sociali, polarizzato tra una logica di competizione totale e sfruttamento delle risorse locali da parte degli attori più potenti e una di cooperazione e di globale, riduzione delle diseguaglianze sociale e adesione alle condizioni locali assieme all’affrontamento congiunto delle transizioni gemelle quella tecnologico-digitale e quella climatico-ecologico-energetica nel loro intreccio e penetrazione pervasiva.
La logica della competizione globale senza freni integra e promuove la militarizzazione dei rapporti interni ed esterni, l’uso duale delle tecnologie verso una esaltazione della versione bellica, per ora questa sembra essere la tendenza vincente. Si tratta di capire se le indicazioni del summit alternativo potranno avere la forza di incidere sulla realtà, di questo ci occuperemo prossimamente.
Roberto Rosso
- https://transform-italia.it/lavvento-della-grande-singolarita-o-del-caos-globale/ [↩]
- https://www.dw.com/en/us-uk-decline-to-sign-paris-ai-summit-declaration/a-71575536 [↩][↩]
- https://www.dw.co/en/macron-says-france-will-apply-notre-dame-strategy-on-ai/a-71565597 ). Nel suo intervento ha rivendicato a sua volta un investimento di oltre 100 miliardi di euro in gran parte di origine privata destinati soprattutto alla realizzazione di data center; alla critica dell’enorme consumo di energia da parte di questi impianti, oltre che di acqua per il raffreddamento, ha contrapposto la disponibilità e continuità di fornitura garantita dal settore nucleare, di cui ha esaltato anche lo scarso contributo all’emissione di gas climalteranti. In realtà, come evidenziato nel summit alternativo, la concentrazione di consumo nei mega data center produce uno squilibrio notevole nel funzionamento delle reti elettriche, mentre il consumo d’acqua per il raffreddamento può essere un fattore critico in molte regioni del paese.
Il summit è stato promosso congiuntamente da Francia e India, configurando una logica di alleanze necessaria nel contesto del regime di competizione globale che ha registrato un improvviso salto di qualità con la nuova presidenza USA. Il primo ministro indiano ha esaltato le possibilità che apre l’ecosistema tecnologico dell’I.A. e le forme di cooperazione che lo possono sostener, ma il controcanto al vicepresidente Vance è sato l’intervento della presidente della Commissione UE, almeno nelle intenzioni; il suo compito era arduo: dovendo dimostrare un ruolo dell’UE in campo dominato dalla competizione tra USA e Cina, per farlo ha evidenziato le risorse mobilitabili, nell’ordine di 200 miliardi -150 privati, 50 pubblici- e rivendicato una originalità del modello di sviluppo, indicando almeno due capisaldi, una logica cooperativa all’interno ed anche a livello internazionale dall’altro il criterio dell’open source, oltre ad indicare la nascita di startup e Unicorni(( Viene definita ‘Unicorno’, o Unicorn Company, una startup che raggiunge una valutazione di un miliardo di dollari e oltre. Attualmente di unicorni ce ne sono circa 900 nel mondo, il loro valore complessivo arriva a oltre 3mila miliardi di dollari, con le prime posizioni e gran parte della lista occupate da società americane e cinesi, e da realtà di svariati settori, tra cui Fintech, informatica, intelligenza artificiale, gestione e analisi dei dati, eCommerce, logistica e trasporti.[↩]
- https://www.globaltimes.cn/page/202502/1328270.shtml [↩]
- https://www.dcz-china.org/2024/06/04/china-updates-digital-village-guideline/ https://www.dcz-china.org/2023/03/16/china-releases-report-on-development-of-digital-villages/[↩]
- http://global.chinadaily.com.cn/a/202404/15/WS661c829da31082fc043c1f38.html [↩]
- https://en.wikipedia.org/wiki/Smart_village [↩]