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L’Unità ci rende più forti

di Europa a Sinistra

Europa a Sinistra riunisce donne e uomini che aderiscono individualmente all’European Left Party e si riconoscono nelle battaglie del gruppo parlamentare europeo The Left. Da ormai due anni siamo impegnati nel caratterizzare la Sinistra Europea come partito transnazionale ampio e inclusivo delle esperienze europee più avanzate sul piano sociale, economico e ambientale.
Nella sua ultima Assemblea Generale, il Partito della Sinistra Europea ha promosso un appello per l’unità e la solidarietà delle sinistre alle elezioni dell’Europarlamento. È nostra intenzione rilanciarne i temi e gli obiettivi in Italia, convinti che quelle del 2024 siano elezioni tutt’altro che secondarie. 

Salvaguardare la pace, in Europa e nel mondo

La Sinistra Europea ha la pace nel suo DNA. La guerra in Ucraina (così come la riesplosione del conflitto in Palestina) rappresenta un’emergenza: la sua escalation rischia di oscurare il futuro pacifico dell’Europa e del mondo. Pur con differenti valutazioni del conflitto, la sinistra può unirsi sul terreno della cessazione delle ostilità e dell’avvio dei negoziati.
Non possiamo permetterci una nuova corsa agli armamenti da parte delle grandi potenze, che aumenterebbe il pericolo di un conflitto nucleare globale. La pace, infatti, non sarà garantita né dall’espansione della NATO né dal potenziamento degli armamenti e delle armi nucleari.
Le elezioni del prossimo giugno saranno un momento cruciale per presentare ai cittadini una proposta alternativa di un’Europa pacifica, autonoma e priva di armi nucleari, impegnata nella risoluzione pacifica dei conflitti, nel disarmo globale e nella costruzione di un ordine europeo basato sulla sicurezza comune.
Abbiamo necessità che tutte le risorse economiche, sociali e umane drenate dalla guerra siano messe a disposizione della trasformazione ecologica, dell’espansione dello stato sociale e della tutela dell’ambiente in un’ottica di sostenibilità e solidarietà.

Combattere la crisi sociale ed ecologica del capitalismo

Viviamo in un frangente storico caratterizzato dalla crisi sociale ed ecologica del capitalismo, ancor più aggravata dal dominio del grande capitale e della finanza. L’ascesa delle destre reazionarie, che imperniano la loro propaganda su razzismo, sciovinismo, misoginia, imbavagliamento della stampa, restrizioni dei diritti sindacali e di agitazione contro singoli gruppi (come la comunità LGBTQ+), ha l’obiettivo di impedire che la frustrazione e l’indignazione provate da coloro che sono direttamente colpiti dalla crisi vengano indirizzate contro il sistema capitalistico.
Dopo la sconfitta della sinistra novecentesca, una narrazione neoliberale e postmoderna ha diffuso il malsano luogo comune del superamento dei concetti di destra e sinistra, i cui effetti sono stati la decimazione della sinistra politica e l’apertura della sfida al governo da parte di una destra che in passato mai avrebbe trovato accoglienza nelle istituzioni democratiche.
La sinistra non ha ancora trovato una risposta adeguata all’ampia egemonia ideologica, sociale e culturale di valori reazionari, autoritari, patriarcali e individualisti che favorisce l’ascesa dell’estrema destra. In Europa è sicuramente in atto una crisi democratica, con un crescente astensionismo elettorale, mentre parte delle classi dirigenti ricorre a strumenti autoritari di governo. Ciò rappresenta una sfida cruciale e storica per la sinistra.
La sinistra europea sostiene la trasformazione sociale ed ecologica per scongiurare il pericolo di una catastrofe universale. Nel grave momento storico che viviamo si sente fortemente l’assenza di una sinistra che offra non solo un’alternativa di governo ma di società. Un’alternativa che non può non essere fondata sulla centralità del LAVORO: stabile, sicuro, di qualità, giustamente remunerato, perseguendo una riduzione dell’orario a parità di salario, il lavoro (insieme a una valida istruzione) rappresenta ancora oggi l’unico strumento di emancipazione per la maggioranza delle persone e ciò è tanto più vero di fronte alla sfida della transizione ecologica, tecnologica e digitale.

Costruire l’Europa democratica e sociale come spazio pubblico transnazionale

In Europa nascono imponenti movimenti di massa, da quelli delle giovani generazioni che chiedono misure decisive per salvare l’ambiente nell’interesse del loro futuro a quelli femminili contro la violenza sulle donne e per l’uguaglianza in tutti i settori della vita. Vediamo la resistenza dei sindacati contro il ripristino dell’austerità e il deterioramento dei sistemi pensionistici, per salari equi, contro la disoccupazione giovanile e la precarietà, per l’espansione dei servizi pubblici e per un nuovo tipo di sviluppo economico e industriale in grado di far fronte alla crisi climatica e alla rivoluzione digitale.
La sfida è trasformare l’impulso di questi movimenti in una forza che cambi gli equilibri politici in Europa, non solo per resistere alla destra radicale nelle istituzioni, ma anche nella società. All’interno del quadro neoliberale, l’UE non è in grado di affrontare queste sfide e questo facilita anche la normalizzazione del neofascismo agli occhi di gran parte della popolazione. La democrazia a tutti i livelli in Europa e la sovranità popolare devono essere il trampolino di lancio per la cooperazione europea, piuttosto che l’austerità e la competizione neoliberale.
Le elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024 saranno il primo confronto politico a livello europeo tra le due tendenze. Si tratta di una responsabilità straordinaria per la sinistra, che deve capire che non si tratta di una mera contesa elettorale, ma di una questione ideologica e sociale.

Per una candidatura unitaria della sinistra in Europa

L’elezione del Parlamento europeo nel giugno 2024 non è un’elezione di secondaria importanza.
Nell’ottica dello sviluppo di una militanza politica, civile e sociale che sia a tutti gli effetti europea, senza mediazioni nazionali, vogliamo contribuire al rafforzamento dell’unità e della solidarietà tra le sinistre, al fine di costruire maggioranze politiche e sociali che siano in grado di affrontare con forza e capacità le sfide della crisi della civiltà e della rivoluzione del lavoro e della produzione e che rispondano alle richieste sociali, ecologiche e della società.
Siamo consapevoli delle differenze tra i nostri partiti e delle differenze nelle traiettorie storiche che hanno seguito, che in alcuni casi portano a scelte strategiche diverse a livello nazionale ed europeo. Ma, soprattutto, riconosciamo che sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci separano. Le diverse famiglie della sinistra sono complementari tra loro e devono essere consapevoli che è essenziale mettere al primo posto l’obiettivo della difesa della democrazia e delle conquiste sociali e femministe oggi messe in pericolo dall’avanzata delle destre conservatrici e reazionarie.
Chiediamo unità e convergenze sulla base di risposte comuni alle richieste sociali e democratiche, seguendo l’esempio positivo di cooperazione nel rispetto delle diversità avvenuto in questi anni di collaborazione della Sinistra nell’Europarlamento. Il gruppo The Left opera, infatti, in un’ottica di unità e di apertura a tutte le forze impegnate per un’Europa alternativa: democratica, ecologica e sociale.
L’EL sarà l’unico partito europeo di sinistra ad avere il diritto di nominare un candidato al ruolo di Presidente della Commissione Europea e sappiamo che eserciterà questo diritto, marcando la differenza con altre compagini transitorie o occasionali.
Siamo convinti dell’opportunità che anche la sinistra italiana aderisca, sulla base di comuni obiettivi strategici, al processo di designazione di un candidato della sinistra lanciato dal Partito della Sinistra Europea e pertanto invitiamo tutti i partiti della sinistra ad aprire il dibattito su questa possibilità e a consultarsi su quale personalità sia in grado di rappresentare al meglio la sinistra nel suo complesso e sia in grado di unirci nella campagna elettorale e di aprire nuove opportunità per la sinistra in Europa (anche in vista della conclusione dell’iter di riforma elettorale in un’ottica di liste transnazionali).

L’unità, la solidarietà e la trasparenza rendono la sinistra più forte

Il manifesto elettorale del Partito della Sinistra Europea può essere la base da cui partire per sostenere le lotte sociali, sindacali e politiche per dimostrare che esistono soluzioni di sinistra ai problemi che affliggono milioni di persone. Invitiamo tutti i partiti e le organizzazioni della sinistra a sviluppare insieme una serie di proposte, messaggi e strategie di comunicazione comuni.
Durante la campagna elettorale vogliamo stabilire una pratica di cooperazione per il dopo elezioni, rafforzando e approfondendo il dialogo. Auspichiamo che la prossima tornata elettorale dia una prova simbolica dell’intenzione di voler intraprendere un percorso di democratizzazione delle istituzioni europee e di unità concreta nell’azione strategica dei partiti di alternativa. A tal fine, in un’ottica di patto con gli elettori e di trasparenza con i cittadini poniamo alcune domande imprescindibili:

  1. Come ritenete di concretizzare una presenza attiva della sinistra del nostro Paese in Europa a fronte di una legge elettorale antidemocratica che pone uno sbarramento per l’accesso al Parlamento?
  2. Siete veramente convinti che i partiti della sinistra italiana, a questo punto della storia, abbiano idee diverse su cosa dovrebbe essere l’Europa politica?
  3. Ritenete possibile che i partiti della sinistra italiana possano concordare un programma sociale e progressista comune per migliorare la vita delle persone, sulla base dei punti descritti? 4. A quale gruppo parlamentare aderirete? Lo dichiarerete agli elettori prima di chiedere il voto? 5. Ritenete di poter condividere l’idea di una risoluzione pacifica dei conflitti, del disarmo globale e di un ordine europeo basato sulla sicurezza comune?
  4. Ritenete di essere in grado di individuare una personalità da indicare quale capolista e che unisca la sinistra europea? Che superi le divisioni interne e dia forza (anche solo come metodo) all’unità dei partiti di sinistra nel palcoscenico delle istituzioni europee?

Europa a Sinistra – Cittadine/i per la Sinistra Europea

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1 Commento. Nuovo commento

  • Giuseppe Bellina
    28/12/2023 12:03

    La Pace e’ una condizione per poter progredire e crescere. Senza la Pace il mondo si ferma. La Pace e’ una condizione, uno stato, simile alla Liberta’. Non esistono di per se’ ma vanno create le condizioni di modo che queste siano mantenute, volute, conquistate. Sempre, quotidianamente, sempre, nel corso della storia e dei secoli. Purtroppo sono condizioni ancora molto lontane per molti popoli e per moltitudini di genti. La guerra in Ucraina ci coinvolge da vicino, la nostra vita e la nostra economia non viaggiano disgiunte da questo fattore. E’ una guerra europea, non la prima, probabilmente non l’ultima. Gli aiuti in mezzi e in danaro a Zelenski e agli ucraini mi sono sembrate misure piu’ che giuste. Bisogna difendere se stessi e il proprio paese. E’ un dovere di tutti. Nostro dovere era inviare un aiuto in mezzi a chi era in grave difficolta’ e sull’orlo del tracollo. Il comportamento di Putin e’ da condannare. Molte sono le prese di posizione sull’argomento Pace da parte dei vari governi europei o da parte di vari esponenti politici e dallo stesso Parlamento di Strasburgo. Non solamente per il conflitto in Ucraina ma anche per quello che si sta svolgendo attualmente in Palestina. Diversi pensieri e posizioni a riguardo della Pace, sul cessate il fuoco, sui profughi e gli aiuti umanitari, sulle forze dell’ONU e non ultimo sugli aiuti militari, aiuti in mezzi e denaro. A mio avviso i punti da considerare sono tre:
    1 la pace si raggiunge solamente dopo un cessate il fuoco che deve essere voluto dai piu’. La guerra ha delle regole internazionali: i civili non vanno colpiti.
    2 non si finanziano truppe mercenarie
    3 non si finanziano gruppi terroristici

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