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L’appello rosso-verde. Un incontro di Transform! Italia

di Franco
Russo

L’appello per l’avvio di un processo di costruzione di una soggettività politica rosso-verde, promosso da Transform! Italia, ha attirato l’attenzione di quanti/e da anni, se non da decenni, sono impegnati/e in attività per la salvaguardia della Terra che richiede il superamento dei sistemi produttivi capitalistici, che sfruttano le risorse della natura ritenute ‘gratuite’. Il capitalismo, nelle sue varie declinazioni istituzionali, non conosce per sua logica intrinseca il ‘limite’– il limite delle risorse naturali accumulatesi in milioni di anni di storia geologica. Il capitalismo persegue, al pari dei precedenti modi di produzione, il dominio sulla natura al fine della produzione di merci, suo tratto caratteristico. La ‘antropomorfizzazione’della natura, che contraddistingue l’Antropocene, ha però talmente sconvolto i cicli naturali che la vita del Pianeta è messa in discussione: i mutamenti climatici, la cui causa primaria è l’uso delle fonti energetiche fossili, la distruzione degli habitat naturali, la deforestazione e tutte le altre devastazioni ambientali, richiedono interventi di trasformazione radicale dei sistemi produttivi capitalistici. Nell’incontro organizzato da Transform! Italia il 28 marzo, ha detto Riccardo Rifici che se non cambiano i paradigmi del cosa, come e dove produrre, le crisi ambientali non si arresteranno. Certo, le stesse classi dirigenti capitalistiche hanno la necessità di ‘salvaguardare’ la Terra, pena la loro scomparsa, ma sono proprio le loro scelte, il loro modo di produrre e distribuire attraverso l’impresa e il mercato, a far incombere su di essa un rischio mortale. Per questo il ‘verde’ non può che basarsi su una critica del modo di produzione capitalistico, e deve per questo incontrare il ‘rosso’, che dai suoi albori ha lottato per trasformarlo. Tuttavia, perché questo incontro possa avvenire, c’è la necessità di abbandonare le ideologie ‘sviluppiste’ e industrialiste’ che hanno accompagnato le variegate culture del movimento operaio. Proprio quest’ultimo punto è stato messo in chiara luce da Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, che ha poi individuato nel superamento del ‘monoteismo’ un fondamento di una nuova cultura politica rosso-verde. Con questa metafora Acerbo ha voluto indicare la necessità di superare qualsiasi ideologia totalizzante, per far propria una cultura della complessità da cui può scaturire una critica moderna della ‘totalità capitalistica’. La mancanza di consapevolezza di questa’totalità capitalistica’ è il punto di debolezza delle varie forze, politiche e associative, ‘verdi’ tradizionali, che ritengono compatibile un ‘capitalismo riformato’ con l’ambiente, credendo che siano le classi capitalistiche, attraverso i meccanismi dell’impresa e del mercato, a risolvere le crisi ambientali. Quanto sia illusoria questa strategia è dimostrato, per fare un solo riferimento, dalla tassonomia dell’Unione Europea (UE) che, volendo indirizzare la finanza verso investimenti ‘verdi’, ha incluso il metano e il nucleare tra le fonti energetiche compatibili con la ‘transizione carbon free’. Nelle ultime manifestazioni contro la guerra, quelle internazionali dei Fridays for future (25 marzo) e della GKN a Firenze (26 marzo), i cartelli e gli slogan hanno messo in evidenza la stretta relazione che intercorre tra la guerra in Ucraina e l’approvvigionamento energetico, e che sussiste tra le altre guerre, soprattutto nel continente africano, e l’esigenza vitale di garantire il flusso delle materie prime per la ‘duplice transizione’ che il capitalismo vuole intraprendere per contenere i danni che esso quotidianamente infligge all’ambiente. La duplice transizione non metterà capo alla ‘società della conoscenza’, cioè a una società ‘immateriale’, perché lungi dall’attenuare l’impronta ecologica, la renderà molto più marcata in quanto si utilizzerà una quantità maggiore di nuove e vecchie materie prime – dalle fonti energetiche alle terre rare, al cobalto, dal litio all’alluminio ecc.

C’è un ‘vuoto’ teorico-culturale delle vecchie formazioni ambientaliste e ‘verdi’, cioè la mancanza di una critica dei sistemi capitalistici, ciò che spinse molti/e attivisti/e a intraprendere alla fine degli anni Ottanta dello scorso secolo una strada rosso-verde, che venne sbarrata dalle dinamiche di potere nelle formazioni politiche verdi, dominate da gruppi con vocazione ultra-governista. Gli insuccessi non cancellano la necessità e l’urgenza di tentare ancora una volta il rilancio di un progetto rosso-verde, che ha bisogno di forze sociali potenzialmente anticapitalistiche e potenzialmente in grado di essere protagoniste della trasformazione delle produzioni capitalistiche – cioè le forze del lavoro. Perché il progetto rosso-verde si realizzi occorre superare i ‘monoteismi’, cioè le tentazioni egemoniche, che possono scaturire da ideologie totalizzanti. Oggi è di nuovo il tempo di un progetto rosso-verde perché, a livello europeo, la grande maggioranza delle forze che si autoproclamano verdi sono schierate con l’UE e con i rispettivi governi nazionali, impegnati, l’una e gli altri, in politiche di guerra e di sostegno delle imprese e del mercato quali centri promotori della duplice transizione ‘verde’ e digitale.

Riccardo Rifici ha insistito sull’integrazione delle diverse prospettive critiche del capitalismo indispensabili per contrastare le scelte di riarmo e guerrafondaie, le politiche antiambientaliste e le sempre crescenti disuguaglianze sociali e disparità territoriali, che in Italia si vorrebbero peraltro istituzionalizzare attraverso le autonomie differenziate. Certamente la prospettiva rosso-verde ha bisogno di approfondimenti e di una continua elaborazione culturale, ma questi non possono che essere il frutto dei conflitti sociali e territoriali, come ha sottolineato Elena Mazzoni richiamando la manifestazione di Firenze promossa dal collettivo operaio della GKN. Sui territori si sono sviluppati negli anni una molteplicità di movimenti di lotta – dalla NO TAV al NO TRIV, ai rifiuti, al recupero urbano per garantire un’ abitazione per tutti in quartieri attrezzati di servizi sociali e culturali –, con cui, ha detto Roberto Rosso, occorre stringere rapporti per dare gambe al progetto rosso-verde.

Roberto Musacchio ha usato il termine ‘ridenominazione’, a voler significare che il movimento rosso-verde deve costruire pensieri e linguaggi capaci di indagare il capitalismo contemporaneo. Per delineare e costruire una società alternativa non sono sufficienti i movimenti rosso-verdi, è indispensabile infatti il contributo di tutte le soggettività che esercitano una ‘critica pratica’ dei modi di pensare ed essere delle società capitalistico-borghesi.

Roberto Morea per Transform e Maurizio Acerbo per Rifondazione comunista si sono resi disponibili a dar vita ad altri momenti di confronto e di approfondimento, accogliendo la suggestione di Roberto Rosso dei ‘cantieri’ da aprire in tutta Italia.

Ha ragione Roberto Musacchio nell’evidenziare il non facile compito di ‘rinominare le cose’, a partire proprio dall’essere umano, che una tradizione plurisecolare, direi plurimillenaria, definisce ‘essere per natura sociale’, proprio al fine di cancellare la sua ‘naturalità’. C’è voluto Charles Darwin nell’Ottocento per renderci consapevoli che l’essere umano è parte della catena degli esseri naturali, e nei nostri giorni un giurista di raffinata cultura come Luigi Ferrajoli per affermare nell’articolo 1 del progetto di Costituzione della Terra che: ‘L’umanità fa parte della natura. La sua sopravvivenza e la sua salute dipendono dalla vitalità e dalla salute del mondo naturale e degli altri esseri viventi, animali e vegetali, che insieme agli esseri umani formano una famiglia accomunata da una medesima origine e da una globale interdipendenza’.

Franco Russo

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1 Commento. Nuovo commento

  • Ciro Pesacane
    07/04/2022 14:14

    io penso che importante riprendere il percorso interrotto molti anni fa e per questo ci sono L’appello per l’avvio di un processo di costruzione di una soggettività politica rosso-verde, promosso da Transform! Italia

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