Pubblicando il libro “Itaca”, Tsipras annuncia il suo ritorno sulla scena politica in un campo di sinistra estremamente frammentato e incapace sinora di realizzare una vera alternativa alla destra.
La risposta di Nuova Sinistra (ndr: partito sorto da una scissione dell’ala sinistra di SYRIZA) al discorso di Alexis Tsipras al Pallas (ndr: l’ex primo ministro ha presentato in questo teatro il suo libro “Itaca”, considerato l’inizio di un ritorno sulla scena politica), espressa a ventiquattro ore di distanza, è stata decisamente dura, anche da parte dei dirigenti presenti, come il presidente di Nuova Sinistra (NeAr), Alexis Charitsis.
Si ricorda che, durante l’evento di presentazione del suo libro, A. Tsipras ha anche rivolto le sue frecciate contro l’intera opposizione non di destra, accusandola di consentire la supremazia del governo, nonostante i suoi scandali e la sua inefficienza, non emergendo come un avversario adeguato. L’ex primo ministro e leader di SYRIZA ignora, ovviamente, che questa situazione è stata creata sotto la sua stessa guida dell’opposizione ufficiale. Ha descritto i partiti di opposizione in termini particolarmente offensivi (egoismo, ambizioni personali, indifferenza verso la società, partiti chiusi nel loro compiacimento, ecc.) e con il suo riferimento a “convergenze approssimative, ritardate e tardive, movimenti di sopravvivenza dei piccoli partiti” ha screditato le discussioni sulla necessità di un fronte popolare. Ha invece sostenuto che si dovrebbe creare una grande fazione progressista, a cui qualsiasi lealista può aderire, ma senza posizioni di vertice “riservate”. Tranne ovviamente il suo, che è stato designato come leader di questa fazione.
Reazioni
Due giorni dopo, Alexis Charitsis ha criticato in un post (che ha poi ripetuto nelle interviste) il tentativo di Tsipras di “apparire ‘al di sopra e al di là’ della sinistra politica esistente”, così come la sua riproduzione della logica del “tutti sono uguali” che alimenta la politica di opposizione, sottolineando che lo spostamento verso il centro di SYRIZA nel periodo 2019-2023 sono responsabili del collasso e della frammentazione della sinistra. Ha insistito sul fatto che la questione cruciale è il programma che ciascuno presenta, ponendo persino una domanda ad A. Tsipras: “Cosa farebbe, se fosse un parlamentare oggi, nella legge di bilancio che arriverà tra pochi giorni? Voterebbe, come ha fatto l’anno scorso, per armamenti massicci in un momento in cui l’UE si sta trasformando in un’economia di guerra?”, dimostrando così che l’ex primo ministro ha evitato di esprimere una posizione chiara su molte questioni critiche. Allo stesso tempo, Alexis Charitsis ha nuovamente espresso la sua opinione sulla necessità di un fronte popolare con un “programma radicale e deciso”, concludendo che “un fronte popolare di “uno solo” non è esistito e non esisterà mai” per quanto riguarda A. Tsipras.
Di conseguenza, il segretario del partito, Gabriel Sakellaridis, ha accolto con favore il post di A. Charitsis, spiegando a sua volta perché non crede che la proposta politica di A. Tsipras possa essere convincente, parlando della responsabilità che anche l’ex primo ministro ha per l’attuale situazione politica, sottolineando al contempo la necessità di “costruire una sinistra competitiva ed egemonica, che ispiri di nuovo la società” e che “Nuova Sinistra deve contribuire alla creazione di questo spazio di cooperazione e azione comune”.
In un certo senso, si potrebbe dire che il discorso di A. Tsipras abbia in definitiva agito… in modo unificante. Non, ovviamente, per la sinistra in senso lato (non sembra avere tale intenzione, come ha chiarito con la sua opinione sulla “coalizione tardiva”), ma per l’interno di Nuova Sinistra. Il fatto che il presidente e molti membri del partito abbiano partecipato al Pallas aveva causato insoddisfazione tra diversi membri, quindi la successiva reazione alle parole di A. Tsipras è stata particolarmente gradita, dimostrando allo stesso tempo che – almeno per il momento – esiste una lettura e una posizione ampiamente comuni riguardo ai suoi movimenti.
Alleanze e realtà
Resta da vedere se questa linea comune verrà seguita fino in fondo. Naturalmente, resta da trovare una linea comune per quanto riguarda le alleanze in generale. Principalmente, ovviamente, in teoria, perché in pratica la possibilità di un fronte popolare nei termini descritti dalla parte minoritaria di NeAr sembra diventare sempre più difficile, con SYRIZA – il partito principale, cioè, finora interessato al fronte – quasi pronto a sciogliersi e ad unirsi da solo al nuovo partito di Tsipras (si veda, a proposito, cosa è successo con la prima pagina di Avgi).
E la proposta, tuttavia, della maggioranza di NeAr per la ricomposizione e la cooperazione sociale della sinistra radicale è anch’essa difficile da attuare, poiché non sembra esserci un corrispondente interesse da parte di altri partiti, mentre le azioni congiunte che NeAr è riuscita a realizzare finora riguardano principalmente iniziative parlamentari con SYRIZA e talvolta con il PASOK, oppure alcuni eventi pubblici congiunti (a cui talvolta hanno effettivamente partecipato altre aree della sinistra).
La conferenza che chiarirà la situazione non è lontana, anche se la realtà stessa probabilmente l’avrà impedita. La domanda è se NeAr avrà anche il tempo di ribaltare l’immagine pubblica di introversione e pettegolezzi politici su alleanze, convergenze, divergenze, ecc., che ha dominato per così tanto tempo, indirizzando l’interesse pubblico verso le sue azioni e posizioni, come la visita e il sostegno ai blocchi (ndr: messi in atto dagli agricoltori) da parte di A. Charitsis, N. Iliopoulos, P. Perkas, G. Sakellaridis; l’evidenziazione della questione della graduale privatizzazione dell’acqua di Salonicco; la denuncia delle scandalose modifiche ai contratti di concessione dell’autostrada Egnatia, dell’autostrada Attica e dell’aeroporto di Heraklion che il Ministero delle Infrastrutture ha presentato al Parlamento, ecc.
Tzella Alipranti
(tratto dal sito di Epohi, vicino al partito di “Nuova Sinistra”)