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Corsa agli armamenti e all’intelligenza artificiale

di Roberto
Rosso

A Parigi, a distanza di pochi giorni si sono succeduti il Summit sull’Intelligenza Artificiale -sui cui esiti ampiamente commentato, si può leggere il nostro precedente articolo1 – ed il summit informale dei principali paesi europei sull’Ucraina; un intreccio nella capitale francese simbolico e concreto di eventi e processi in corso che definiscono i caratteri delle transizioni globali in corso, a cui l’ingresso della nuova presidenza Trump ha dato una straordinaria accelerazione. Una feroce spinta alla competizione globale la cui principale forza motrice è l’innovazione tecnologica, che richiede da tutte le parti in causa una corsa alle armi; mentre l’amministrazione USA dichiara di poter metter fine alla guerra in Ucraina entro Pasqua contemporaneamente richiede ai paesi europei una crescita delle spese militari sono al 5% del PIL. Le analisi su questo passaggio storico proliferano in particolare sulle pagine di questa rivista settimana dopo settimana si scava sempre più a fondo, con tutte le difficoltà che produce una rottura radicale con il precedente corso degli eventi, mentre il corso attuale non presenta una traiettoria chiaramente prevedibile.

Come evidenziato nel nostro precedente articolo2, la strategia della nuova amministrazione Usa è quella di far saltare il banco, di rompere tutti gli equilibri degli assetti globali, equilibri ormai precari sotto la spinta delle trasformazioni in atto, delle transizioni epocali che le muovono. Se la scelta trumpiana produce un rallentamento sostanziale se non blocco della transizione energetico-ecologica, con la via libera all’incremento dell’estrazione dei combustibili fossili, nell’UE la spinta alla transizione attraverso le politiche del Green Deal sta subendo crescenti opposizioni e rallentamenti, rivelando le debolezze degli assetti produttivi e infrastrutturali continentali nell’affrontare le transizione, vedi in particolare le contraddizioni,  centrate sulla Germania, del passaggio all’elettrico nel settore auto.

Nel campo dell’I.A. l’amministrazione USA ha dato il via libera abolendo ogni vincolo alle sperimentazioni ed alla messa in produzione, all’utilizzo in tutte le forme possibili di controllo sociale di utilizzo e appropriazione privata di ogni sorta di dato prodotto dall’amministrazione pubblica e dalle reti sociali. Nulla di nuovo si dirà, i network sociali producono in ogni istante una mole crescente di informazioni sui profili e le attività in rete dei propri iscritti, una complessa messe di informazioni la cui trattazione richiede l’utilizzo degli algoritmi delle tecnologie di I.A.; per inciso l’UE ha prodotto il Digital Services Act  ed il Digital Market Act, a cui ha fatto seguito l’Artificial intelligence Act, da  poco entrato in vigore, per cui si può parlare di un vero e proprio Costituzionalismo Digitale3. La scelta di regolamentare l’intera gamma delle tecnologie digitali da parte dell’Unione è considerato un ostacolo fondamentale all’innovazione tecnologica mentre negli USA viene praticamente azzerato ogni vincolo normativo.

Non solo, un sottoprodotto -non secondario e probabilmente ricercato- della furia contro l ‘amministrazione federale e l’erogazione di ogni sorta di sussidi è il tentativo di appropriazione da parte del DOGE di Musk delle basi dati federali, in particolare l’ Education Department’s data systems4, la Social Security Administration5. I pagamenti della sicurezza sociale rappresentano circa 1,5 trilioni di dollari, o un quinto, della spesa federale annuale negli Stati Uniti. Il presidente Trump ha promesso di non attuare tagli ai benefici pensionistici del programma, ma ha indicato che è disposto a cercare modi per tagliare le spese sprecate o improprie dal programma pensionistico che paga i benefici a milioni di americani. Un audit prodotto dall’ispettore generale dell’amministrazione della sicurezza sociale lo scorso anno ha rilevato che dal 2015 al 2022, l’agenzia ha pagato quasi 8,6 trilioni di dollari in benefici e ha fatto circa 71,8 miliardi di dollari, o meno dell’1 per cento, in pagamenti impropri che di solito coinvolgevano i destinatari con un eccesso di sussidio. La base dati più importante a cui si tenta l’accesso, l’appropriazione dei dati, è l’Internal Revenue Service (IRS)6 che contiene tutte le informazioni fiscali di ogni cittadino statunitense. “Il Washington Post ha riferito prima domenica che l’I.R.S. stava considerando un memorandum d’intesa che avrebbe dato ai membri del personale DOGE ampio accesso ai suoi sistemi, tra cui il sistema integrato di recupero dei dati, che contiene conti dei contribuenti. Tentativi da parte del team di Mr. Musk per ottenere l’accesso ai dati del dipartimento del tesoro hanno affrontato sfide legali, e gli sforzi per esaminare i sistemi I.R.S. potrebbero incontrare un destino simile.”

L’opposizione a questi tentativi di appropriazione privata, da parte del gruppo di potere Trump-Musk,  viene soprattutto da un parte della magistratura7 oltre che dei sindacati che cercano di contrastare l’ondata di licenziamenti nelle amministrazioni federali.

È del tutto evidente il valore che questa mole gigantesca di informazioni ha per chi sviluppa le tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare Musk che in questi giorni rivendica la potenza del proprio chatbot, e per l’elaborazione di strategie economiche e politiche di un contesto di deregolamentazione totale.

Questa azione rivolta all’appropriazione delle basi dati federali costituisce quindi un vantaggio competitivo gigantesco in contesto in cui la deregolamentazione è parte della destrutturazione dei vincoli che la costituzione USA pone al potere governativo. Quando si critica l’eccesso di regolamentazione dell’UE sugli squilibri di potere che si generano nello sviluppo delle tecnologie digitali, è doveroso prendere in considerazione l’attuale modello statunitense per capire quanto stravolgente sia il processo di innovazione tecnologico, rispetto agli attuali rapporti sociali di produzione ossia gli assetti sociali, economici, culturali, gli assetti di potere e le forme di governo delle società.

Il ritardo dell’Europa nel dominio digitale può essere influenzato da un eccesso di regolamentazione, ma la causa principale è in sostanza la mancanza di un adeguato investimento nel settore coordinato a livello continentale. D’altra parte la transizione digitale, intimamente connessa a quella energetica, deve investire per sua natura tutta la complessità dei rapporti sociali di produzione e riproduzione e di governo delle società.  L’opzione trumpiana rispetto a questa complessità è quella con cui Alessandro Magno affrontò, secondo la narrazione, il Nodo di Gordio tranciandolo di netto con la sua spada, che presume di ridurre la complessità del reale, di diventare protagonista della singolarità che si introduce nell’evoluzione della formazione sociale globale. Ovviamente non si riduce la complessità, l’ambizione è quella di costruire il proprio primato nel caos che si genera dalla rottura di ogni equilibrio, di uscire vincitori quando dal caos emergerà una nuova configurazione stabile.

Se volgiamo lo sguardo verso la Cina vediamo la svolta del governo, del presidente Xi Jinping che convoca una conferenza nel quale di fatto propone una nuova alleanza con i maggiori protagonisti dell’innovazione tecnologica e della conquista dei mercati globali, assieme alla rete delle imprese comprimarie8; questo avviene dopo una fase in cui il governo ha cercato di porre un freno al potere dei protagonisti della costruzione dei nuovi oligopoli tecnologici, il simbolo è il ritorno di Jack Ma, che era scomparso dalla scena pubblica da anni.  Il livello e la durezza della competizione si è talmente innalzato da rendere necessario un adeguamento delle strategie di governo della transizione, intrecciato a tutti i problemi che complessivamente i diversi affrontano. In particolare la Cina si trova di fronte ad un problema di stagnazione relativa dei consumi interni, di invecchiamento della popolazione, di ripianamento del livello debitorio delle amministrazioni locali e del settore immobiliare.  La centralità del settore digitale ed in generale dei settori di punta di innovazione tecnologica nella trasformazione sociale, si colloca in un contesto nel quale la cosiddetta economia reale è totalmente intrecciata al livello finanziario e monetario, con tutte le problematiche legate al primato del dollaro e per la Cina la stabilità del cambio della propria moneta: di ciò avremo modo di ragionare anche su queste pagine.

Il nesso fondamentale che deve essere investigato quanto al settore digitale è quello con la crescita degli investimenti nel settore militare, l’uso duale di ogni singola innovazione e filiera tecnologica, nella orami evidente tendenza alla militarizzazione del confronto globale, sino ai suoi espliciti sbocchi bellici.

Non è difficile immaginare come l’I.A.  dilagherà negli USA nel settore militare dato il nuovo regime di deregolamentazione assoluta, del resto anche i limiti che l’I.A. Act europeo pone alle applicazioni in base alla loro pericolosità, trovano dei limiti nei settori della sicurezza e degli apparati militari.

Macron ha annunciato a Parigi un investimento francese nell’I.A di almeno 100 miliardi di euro, mentre

la presidenza dell’UE annunciava 200 miliardi di investimento a livello continentale.  Queste proiezioni debbono essere messe a confronto con le prospettive del settore militare a livello continentale, la svolta trumpiana avrà come conseguenza certa tanto l’incremento delle spese militari, anche se ben difficilmente si arriverà al livello del 5% del PIL secondo le richieste americane, quanto la tanto auspicata riorganizzazione e ristrutturazione del settore militare e degli standard adottati in senso di superamento delle specificità nazionali. Per un verso il settore militare è uno sbocco ambito per chi produce tecnologie digitali per un altro verso l’uso dell’I.A. nei nuovi dispositivi militari è un dato assodato ed in crescita; ne è un esempio il programma Gcap per la progettazione del caccia europeo di sesta generazione9.

In sintesi le politiche dei governi nazionali e sovranazionali nei confronti del settore digitale, dell’innovazione tecnologico-digitale trainata dall’I.A. sono un elemento centrale ed ineludibile delle rispettive strategie e strettamente connesso con le strategie militari e lo sviluppo degli armamenti. Le forme concrete del potere nei diversi regimi vedono al centro il rapporto tra i governi, i meccanismi di raccolta del consenso e gli oligopoli tecnologici, che negli USA che hanno baciato la pantofola di Trump ed il cui rapporto con Musk è talmente centrale da essere critico e instabile, sino alla conferenza di Xi Jinping.

L’evoluzione del settore dell’I.A. si sta dimostrando molto più complesso articolato del previsto, con il manifestarsi di alternative rispetto al primo modello che si basava sulla crescita esponenziale delle risorse di calcolo messe al lavoro, del resto il salto di qualità dei Large Language Module si basano su alcune innovazioni, in primis il cosiddetto meccanismo dell’attenzione che ne hanno moltiplicato la capacità di elaborazione. Da ultimo le linee di sviluppo tecnologico cinese, oltre al modello di Deep Seek stanno dimostrando di poter superare la mancanza dei chip più potenti con nuove architetture e uso del software stesso per la loro gestione10, l’ecosistema tecnologico cinese sta dimostrando di poter imboccare strade autonome, che mettono in crisi modelli che sembravano dominanti ed indiscutibili. La competizione è aperta, per l’Europa il premio Nobel Parisi auspica la creazione di un CERN per l’I.A. una concentrazione degli investimenti in ricerca come è stato fatto per la fisica delle particelle col CERN di Ginevra.

Lo sbandamento a livello dell’UE è totale rispetto a qualsiasi campo strategico, il rischio di una deriva bellico-tecnologica è sempre più presente a fronte della rottura degli equilibri che avevano caratterizzato l’Unione sino all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, con la quale Putin a sua volta ha fatto saltare il tavolo dei rapporti strategici in Europa basato sull’espansione della NATO nell’Europa centro-orientale.

 

Roberto Rosso

  1. https://transform-italia.it/parigi-il-summit-dellazione-e-del-conflitto-sullintelligenza-artificiale/ []
  2. https://transform-italia.it/lavvento-della-grande-singolarita-o-del-caos-globale/ []
  3. https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=3506692   https://digi-con.org/what-is-digital-constitutionalism/  https://www.cambridge.org/core/books/digital-constitutionalism-in-europe/A3F61C6368D17D953457234B8A59C502 []
  4. https://www.nytimes.com/2025/02/17/us/politics/doge-education-department-data.html []
  5. https://www.nytimes.com/2025/02/17/us/politics/social-security-musk-team-access.html []
  6. https://apnews.com/article/doge-treasury-irs-taxpayer-data-musk-7d6b80e429106250afa6d02e55a981b1 https://www.nytimes.com/2025/02/17/us/politics/musk-irs-doge.html []
  7. https://www.nytimes.com/2025/02/06/nyregion/letitia-james-doge-suit.html []
  8. https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3299019/xi-jinping-backs-chinas-private-sector-meeting-entrepreneurs?module=top_story&pgtype=subsection []
  9. https://www.ilsole24ore.com/art/gcap-13-dicembre-l-accordo-caccia-sesta-generazione-gran-bretagna-e-giappone-ipotesi-allargamento-all-arabia-saudita-AG6BblZB []
  10. https://www.hdblog.it/hardware/articoli/n609206/chip-cinesi-superano-nvidia-calcolo-prestazioni/ []
Cina, Europa, guerra, tecnologie, Trump
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