intersezioni femministe

Con le carrozzine al ministero: il coraggio di Mosca rimane “donna”

di P. Guazzo,
N. Pirotta
Abbiamo pensato che possa essere utile dare qualche informazione sulle condizioni di vita nella Russia di Putin.
E’ nostra convinzione che attraverso  la conoscenza della realtà  si possono evitare sia la tendenza a considerare la Russia un nemico sia quella che non vuole vedere  la repressione di chi si oppone alla guerra e rivendica il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni in Russia.
Per questo condividiamo il link di un articolo che Raffaella Chiodo Karpinsky, conoscitrice di questa realtà, ha scritto per il quotidiano “Avvenire”.
L’articolo di oggi riguarda il coraggio delle donne che manifestano per la pace.
Altri ne seguiranno.
Paola Guazzo e Nicoletta Pirotta
Raffaella Chiodo Karpinsky, è autrice di articoli e di libri per quotidiani, riviste e radio  riguardo ai temi della cooperazione e della politica internazionale, in particolare dell’Africa e della Russia.
E’ impegnata, da oltre 30 anni, nella solidarietà e cooperazione internazionale, con Ong, associazioni, networks internazionali, istituzioni locali e nazionali.
E’ stata osservatrice nei processi di pace, democratizzazione ed elettorali in Mozambico, Sudafrica e Angola, e con l’OSCE nelle elezioni in Russia e in Ucraina per diversi organismi internazionale tra cui lAWEPA (Associazione dei parlamentari europei per l’Africa), Unione Europea  e Nazioni Unite  E’ stata coordinatrice della campagna italiana SDEBITARSI per la cancellazione del debito.dei paesi impoveriti.
E’ stata tra le promotrici degli “Stati Generali della solidarietà e cooperazione internazionale”  e altresì della “Rete Internazionale delle Donne per la Pace”.
Da tempo si impegna a far conoscere la società civile russa, in particolare quella che dall’interno del paese si oppone alla guerra e oppressione delle  libertà di espressione e d’informazione sotto il regime di Putin.
Dall’inizio dell’aggressione della Russia all’Ucraina collabora con il quotidiano “Avvenire” con articoli e editoriali.
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