L’approvazione della L.107/2015 (la famigerata Buona Scuola dell’allora Presidente del Consiglio Renzi) con il conseguente potenziamento dell’autonomia scolastica e dell’alternanza scuola-lavoro, ribattezzata oggi “Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento” (PCTO), ha aperto la strada ad una gestione in ottica capitalistica della scuola. Ormai la scuola è ostaggio di aziende private ed Enti pubblici a caccia di giovani corpi da immettere nel mondo del lavoro, di corpi da sfruttare, corpi da plasmare per garantire lo Status quo.
La scuola stessa si sta adeguando sempre più al sistema neoliberista mettendo in atto una serie di attività e comportamenti competitivi per accaparrarsi fondi e iscritti a discapito della didattica, anzi, caratterizzandola in base alle necessità economiche del territorio (le sciagurate curvature di programma).
Questa stretta relazione tra mondo del lavoro e scuola italiana la si osserva da qualche anno con maggiore intensità anche per le forze armate e le forze di polizia, che sempre più entrano nelle scuole di ogni ordine e grado con il duplice obiettivo di ripulire la loro immagine di arruolati per la guerra e di mostrare la carriera militare come una qualsiasi altra professione. Da quando il servizio di leva obbligatorio è stato cancellato nel 2005, le forze armate sono entrate nelle scuole per creare un loro bacino di possibili professionisti: le basi per la loro presenza nelle scuole era stata gettata già nel 2014 con il Protocollo d’Intesa tra le allora Ministre Giannini (MIUR) e Pinotti (MD); ma è diventata strutturale grazie al Protocollo d’intesa del 2017 tra MIUR, Ministero della Difesa e Ministero delle politiche sociali. Tutto questo ci indica il forte intreccio tra aziendalizzazione scolastica con i Super Dirigenti (introdotti sempre dalla “Buona scuola), la precarizzazione del lavoro e la militarizzazione delle scuole. A testimonianza di questo processo di militarizzazione delle scuole ci sono innumerevoli esempi a dir poco vergognosi:
partendo dalla tristemente nota azione di marketing della Giochi Preziosi in collaborazione con l’Esercito Italiano per la vendita di zainetti dedicati per bambine e bambini, bloccata dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, ad altre iniziative interne alle scuole. Ad esempio nel gennaio scorso bambini e bambine della scuola primaria del Comune di Gioia del Colle a Bari, sono stati invitati a partecipare a percorsi di «military fitness» e alla cerimonia dell’alzabandiera di fronte a Sindaco e Dirigente Scolastica, hanno visto da vicino mezzi militari e indossato giubbotti anti-scheggia, al termine dell’iniziativa per i piccoli partecipanti erano pronti attestati e opuscoli su come si diventa soldati. Il Sindaco del paese ha giustificato l’iniziativa dichiarando: “Abbiamo semplicemente spiegato ai bambini perché è importante celebrare la bandiera”. Sarebbe interessante sapere come ha giustificato la cosa la Dirigente Scolastica.
Al Liceo Gatto di Agropoli il Dirigente Scolastico ha pensato bene di avviare l’anno scolastico con l’alzabandiera alla presenza del reggimento artiglieria terrestre Pasubio prima dell’inizio delle lezioni.
A Lucca lo scorso anno l’Aeronautica Militare ha organizzato una serie di incontri, alcuni rivolti alle scuole, per festeggiare i suoi 100 anni e ha messo in programma anche un incontro sulla figura di Italo Balbo aviatore; peccato sia stato soprattutto fascista della prima ora, squadrista e poi figura di spicco della Marcia su Roma, nonché Ministro sotto il fascismo. Purtroppo, nonostante gli appelli del Sindacato, dell’ANPI e dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, che da anni monitora, segnala e contrasta questo fenomeno, due classi hanno partecipato a questi incontri. Sempre a Lucca la Marina Militare quest’anno si è presentata in una scuola superiore mostrando un video (Marina Militare – VFP1 Incursore) in cui si inneggia alla X-MAS e alle imprese con cui avrebbe dato gloria all’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale..
Sul sito dell’esercito sono sempre più le iniziative di informazione e gite scolastiche rivolte alle scuole di primo e secondo grado sugli sbocchi occupazionali che può offrire la carriera militare, e i percorsi di PCTO proposti ai Dirigenti scolastici all’interno delle caserme e dei musei militari, come quella di Pordenone dove il 7° reggimento trasmissioni e la Dirigente scolastica dell’Istituto Istruzione Secondaria Tecnico e Professionale “Federico Flora” hanno siglato una collaborazione per attivare un percorso di conoscenze trasversali e di orientamento per il lavoro (P.C.T.O.) in favore degli studenti frequentatori degli studi nell’indirizzo per i servizi di enogastronomia e l’ospitalità alberghiera.
Tante sono le notizie riportate dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’Università di “episodi” di questo tipo.
A Cutro in Calabria, le forze armate hanno consegnato 12 appartamenti vuoti ad una scuola primaria priva di strutture e la festa di inaugurazione si è trasformata in una sorta di parata militare per 230 alunni.
In Toscana, a gennaio scorso, l’Ufficio Scolastico Regionale ha invitato le classi degli ultimi anni delle scuole superiori a presenziare alla presentazione del calendario dell’esercito italiano 2024. Tema: «Per l’Italia sempre, prima e dopo l’8 settembre 1943: omaggio ad ufficiali, sottufficiali e soldati, per gli atti eroici compiuti dopo l’armistizio e/o che si sono distinti anche nel periodo precedente». Operazione bieca e vergognosa di revisionismo storico che pone sullo stesso piano chi si è battuto nella Resistenza per liberare l’Italia dai fascisti e chi fascista lo era e con tenacia.
A Napoli, nel 2021, Comune ed Esercito siglarono un protocollo d’intesa sulla “formazione” (di alunni e docenti) “sul problema della gestione dei rifiuti”. L’esercito che si accredita nelle scuole come risolutore di problemi ecologici e addirittura sul sito dell’Esercito Italiano si parla senza remore di “importante contributo educativo per arginare il fenomeno” (da parte dell’Esercito).
In questo modo la scuola abdica al suo ruolo educativo per una società più solidale, inclusiva e in cui i conflitti si risolvano pacificamente, in favore di una prospettiva bellicista e securitaria, dove ciascun corpo offerto dalla scuola, anche dei più piccoli, serve alla legge del più forte. Al centro del processo educativo e quindi dell’Istituzione Scuola dovrebbero essere gli studenti e il loro sapere, nella scuola attuale invece studenti e studentesse vengono convinti che il sapere, la conoscenza, il pensiero critico non sono importanti quanto lo è raggiungere velocemente il mondo “produttivo” fatto di rispetto delle regole, controllo e repressione…il sottobosco ideale per le forze armate. A completamento di questo disegno rientra perfettamente la Riforma Valditara (per fortuna bocciata nella stragrande maggioranza degli Istituti superiori) di ridurre a 4 anni la durata degli Istituti tecnici e professionali, per offrire al mercato manodopera poco qualificata e quindi sottopagata. Il quadro è ancora più inquietante alla luce del discorso pronunciato dalla Presidente Ursula Von der Layen di fronte all’Europarlamento il 29 febbraio scorso, in cui ha esortato gli Stati membri dell’Unione ad armarsi e ad investire nella difesa europea perché “[…]la guerra non è imminente ma non è impossibile”.
di Ylenia Da Valle (Docente di sostegno; Ife Italia) 06/03/2024
Sitografia:
https://osservatorionomilscuola.com/
http://www.sardegna.istruzione.it/allegati/2015/All.%201%20protocollo%20miur%20-%20difesa%20prot%20n%2012%20del%2025092014.pdf
https://www.miur.gov.it/documents/20182/232826/Protocollo+d%27Intesa+MIUR-+Difesa+-+Lavoro.pdf/dbccaf5d-b973-4871-a057-1aa75fd1f0e6?version=1.0&t=1513259005869
https://ilmanifesto.it/prove-militari-dalle-scuole-elementari
https://ilmanifesto.it/caschi-divise-e-moschetti-per-gli-studenti-soldati-provetti
https://www.turismo.lucca.it/100-anni-am-programma
Centenario aeronautica e incontri nelle scuole, Cgil: “No alla militarizzazione”
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/esercito-e-comune-di-giugliano_211112.aspx
https://www.esercito.difesa.it/comunicazione/Pagine/intesa-esercito-scuola_210903.aspx
https://ilmanifesto.it/questa-non-e-proprio-una-scuola-per-giovani
Bibliografia
Mazzeo: “La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia” (manifestolibri)
Video
Marina Militare – VFP1 Incursore