A Davos Ursula Von Der Leyen ha balbettato, a proposito di Trump, un “La UE è pronta”.
Pronta a che, verrebbe da chiedersi. A discutere di commercio, è il focus della Presidente della UE. Certo l’aggressività di Trump sui dazi è elemento essenziale. Ma sta dentro un quadro di cambiamento storico più generale. “L’ordine mondiale cooperativo che abbiamo immaginato 25 anni fa non si è trasformato in realtà. Al contrario, siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica.” Von der Leyen, ha aggiunto per mostrare che ha capito l’antifona. Purtroppo, essendo tra quegli” europeisti reali” che dopo il 1989 hanno pensato di lucrare sulla fine dell’Urss per uscire dal compromesso sociale e ritagliare un posto al sole alle borghesie europee sotto l’egemonia tedesca, quel suo “abbiamo immaginato” richiederebbe qualche autocritica verso i cittadini europei che sono stati rapiti dal toro neoliberalista e portati non su un Olimpo ma in un succedersi di guerre, austerità, bollette energetiche da incubo. C’è da dire che per i primi tempi questi “europeisti reali” hanno anche cavalcato l’onda dello spirito neocon USA (a cavallo tra Repubblicani, Democratici e Sinistre), fatto di suprematismo occidentale ma senza eccessi. Con la questione Ucraina e la guerra con la Russia però ci si è spinti oltre. Si è pensato di fare come con la Jugoslavia nel mentre negli USA cresceva la nuova tecno destra ben oltre i neocon. Una tecno destra che considera la UE una sorta di parassita dove si vive immeritatamente più a lungo di 7 anni di media rispetto al Sogno Americano. E che dunque deve pagarsi tutto, i dazi, le armi, l’energia, la moneta. E dove è pieno di destre eredi di una Storia mancata, quella in cui nel ‘900 si poteva avere un incontro tra padroni del vecchio e del nuovo continente contro la Rivoluzione d’Ottobre. Infatti è l’anticomunismo la costante dei due secoli. E per battere il nazifascismo fu necessario precisamente che il social comunismo, nelle sue varie realtà, sostanziasse le languide democrazie liberali. È da questo incontro che nasce il modello sociale europeo che ha reso forte l’Europa. Mentre il trentennio dell’europeismo reale ora la porta al macello del Mondo dei dominanti dotati di forza a tutto tondo. Ideologia, tecnologia, armi, energia, finanza, moneta, grandi proprietari. La UE ha invece Von Der Leyen e Draghi; polacchi, romeni e ucraini che vogliono fare l’avamposto NATO (che ora Trump dice va pagato in proprio e Rutte chiede sia fatto con i soldi del welfare); la Germania per il secondo anno in recessione e senza prospettive strategiche, con il North Stream sabotato e il voto alle porte con Musk che spinge l’Afd: destre eredi di un terribile passato che pensano di evitare di strafare come fecero Hitler e Mussolini (ma non Franco che infatti è morto nel suo letto).
Se la UE pensa di “contrattare da potenza a potenze” penso proprio che avrà fatto male i suoi conti. Non ha né armi, né reti, né energia. Né ideologia. E sì perché conta anche questa e quella del movimento operaio fu fondamentale a reggere l’urto nel ‘900. Chi ne ha memoria comunque ora è chiamato ad essere all’altezza. Quando arriva Mussolini certo è giusto continuare a prendersela con Giolitti ma per combattere Mussolini. Ora arriva Trump, la UE è piena di suoi tifosi. Dunque, abbasso Von Der Leyen ma fermiamo Trump.
Roberto Musacchio