Ieri era il 7 ottobre, due anni dopo l’assalto di Hamas.
Una data che ha visto, all’interno della lunga e costante occupazione coloniale israeliana del territorio palestinese, una escalation di violenza, di morti e di dolore. Da una parte e dall’altra.
A cui è seguita una reazione spropositata da parte del governo israeliano che si è trasformata, nella striscia di Gaza, in un vero e proprio genocidio.
Una violenza talmente disumana da provocare l’indignazione di donne e uomini in ogni parte del mondo.
Un’indignazione che è divenuta consapevolezza della necessità di agire per fermare il genocidio.
Nel viaggio della Global Sumud Flottilla che ha provato a sfidare la protervia del governo israeliano per portare aiuti e rompere l’assedio, nelle piazze per la Palestina colme di popolo, nei porti bloccati, nei gesti di solidarietà quotidiana, si è palesato un altro modo di stare al mondo che regala speranza.
Abbiamo pensato di ricordare la data del 7 ottobre, pubblicando un’intervista di Alessandra Mecozzi, presidente di “Cultura é libertà – una campagna per la Palestina” e attivista femminista, a Ruba Salih, antropologa palestinese, rilasciata il 12 ottobre 2023 e pubblicata da Left.
Perché ricordare correttamente aiuta a capire meglio il presente.
Paola Guazzo e Nicoletta Pirotta
Quei bambini chiusi in trappola a Gaza. Il racconto di Ruba Salih | Left