C’è un crescendo di pronunciamenti di “autorità” dell’Europa reale che alimentano toni e scelte belliciste. Il pensiero, angoscioso, che mi viene è che le prime due guerre mondiali sono nate da dentro l’Europa, anche se le suddette autorità stanno revisionando la Storia. Si disse che erano causate dalle divisioni nazionaliste. Mi pare che anche la pseudo unità della UE non abbia risolto.
Forse il problema sta nella natura delle borghesie e delle classi dominanti del vecchio continente. Il non c’è due senza tre è un pensiero terribile.
A cosa può servire mettere in una risoluzione, come fa il Parlamento europeo ancora una volta, la condanna dei simboli nazisti e comunisti sovietici equiparati mischiata con quella delle ingerenze russe da combattere? A dire che Putin è comunista, così come si è arrivati a dire in una intervista della leader della Afd tedesca a Musk, che lo fosse Hitler? O a sostenere che dallo Zar, a Lenin, a Stalin, a Kruscev, a Gorbaciov, a Eltsin, a Putin è sempre lo stesso orso russo che bisogna abbattere?
C’è un terribile revival del confrontarsi tra potenti che vuole cancellare quanto di pensiero razionale fu immesso dal movimento operaio dentro una Storia altrimenti appannaggio dei dominanti e cimitero per i dominati. Il pensiero antico e poi quello che accompagna l’ascesa della borghesia furono certo illuminati e illuminanti, a tratti. Da Platone agli illuministi a Kant si sono accese luci fondamentali. Ma ciò che cambia il senso generale della Storia è renderla proprietà di tutte e tutti, l’irrompere delle masse. Per altro coscienti ed organizzate e non monadi atomizzate e egocentriche. È questo l’assalto al cielo. Dovrebbe essere un connotato di una specie sapiens quello di dare valore a ognuno e possibilità a ciascuno, usare il dialogo, che è funzione della parola, costruirsi comuni e diversi.
Ma questo è intollerabile per il Potere tanto più se si sente superiore. Da questo punto di vista il Potere occidentale si è pensato particolarmente suprematista. Al punto di rendere mondiali le sue guerre.
La Storia è un campo di battaglia. Tanto più lo è di idee tanto meno lo è di sangue. Questo 2025 segna anniversari importanti. Uno sono gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Quella che è stata una nascita ed oggi viene negata. Sono anche 50 anni dalla Conferenza di Helsinki, quando l’Europa, l’Urss e gli Stati Uniti si provarono a pensare una sicurezza comune e non affidata alle armi. A proposito, si capiva all’ira che col nucleare non c’era riarmo che avesse senso e desse sicurezza. Oggi la UE è dimentica di questa verità. Certo può dolersi che mentre USA e URSS si dotavano di grandi arsenali (e l’Urss si faceva Potenza mentre il Socialismo degrada a in reale) l’ Europa scelse un’altra strada. Scelse la forza di un modello sociale costruito sul lavoro, il welfare, il pubblico. Ma se oggi, ancora e nonostante la UE di Maastricht per trent’anni abbia fatto il contrario, in Europa si vive più a lungo e meglio che negli USA, tanto che Trump ne prova rabbia, forse non è il caso di dolersi ma di essere contenti di aver fatto, allora, scelte giuste. E di pensare di tornare a farle. Anche gli anniversari, e noi vogliamo lavorarci, servono a questo.
Roberto Musacchio