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‘Noi saremo tutto’: arriva la terza edizione del Festival di Letteratura Working Class

Nell’ambito della vertenza più tenace e duratura della storia della Repubblica Italiana, quella del Collettivo di Fabbrica exGKN a Campi Bisenzio in Toscana, che dal 9 luglio 2021 vede lavoratori e lavoratrici in assemblea permanente per il riscatto del lavoro delocalizzato dalla multinazionale; da venerdì a domenica prossimi arriva la terza edizione del Festival di Letteratura Working Class.
Una rassegna letteraria unica a livello europeo, organizzata insieme alla casa editrice Alegre per la direzione artistica di Alberto Prunetti; ed in collaborazione con ARCI di Firenze e fondazione Rosa Luxemburg, che si svolge nel circolo operaio della SOMS Insorgiamo presso lo stabilimento industriale, per raccontare una storia di riscatto del lavoro ed essere “pubblica utilità”.
Questo lo slogan scelto per il corteo, che sabato pomeriggio alle 18.00 partirà alla volta del centro cittadino di Campi Bisenzio, per un abbraccio solidale del territorio, con la richiesta alle istituzioni di implementare tempestivamente il piano di recupero, mediante il consorzio pubblico, sancito con la legge regionale a dicembre scorso, per la riconversione produttiva e cooperativa di pannelli solari e cargo-bike.

Proprio in questi giorni, alla vigilia del festival è scaduto il periodo per le procedure di mobilità per il licenziamento collettivo, che l’attuale proprietà QF ha nuovamente avviato con la propria messa in liquidazione, per la totale incapacità imprenditoriale di soggetti, rivelatisi soltanto prestanome di una dismissione speculativa, nell’ambito della più ampia crisi industriale italiana.
Come prevedibile, il tavolo di crisi convocato presso la Regione Toscana pochi giorni fa ha soltanto potuto constatare il disinteresse della proprietà a qualunque proposta alternativa, oltre alla mancanza di un progetto industriale, che la stessa QF aveva più volte propagandato sulla stampa, senza poi avere capacità ed interessi a realizzare alcun che.
Di fronte all’imminente minaccia di nuove lettere di licenziamento di massa per gli oltre centocinquanta operai ancora dipendenti dell’azienda; la FIOM intende fare ricorso legale, analogamente a quelli già vinti in questi anni per condotta antisindacale, mentre l’unità di crisi industriale della Regione Toscana fa appello alla legge anti-delocalizzazioni, per addebitare alla proprietà tutti gli indennizzi prescritti dalla normativa.

Nonostante il peggior spettacolo del capitalismo finanziario, targato prima Melrose e poi Borgomeo, con stipendi non corrisposti e progetti di speculazione immobiliare sulla pelle di decine di persone, delle rispettive famiglie e del territorio provato dal consumo di suolo in un contesto di crisi climatica; quattro anni di strenua resistenza e solidarietà diffusa hanno portato ad un livello di convergenza, che permette al Collettivo di Fabbrica di voltare pagina ogni volta e scrivere una storia di riscatto del lavoro.
“Siamo qui oggi per vincere domani una vertenza, – dichiara il Collettivo di Fabbrica nella presentazione della rassegna – per partecipare coi libri alla lotta di classe e abbattere le barriere che recintano la letteratura e l’editoria, escludendo le persone prive di capitale culturale.

Al contrario dei tanti festival di questo paese, non abbiamo sponsor di aziende o di banche, perché non si fa whitewashing con la classe operaia. L’unico nostro sponsor è la lotta e la partecipazione collettiva: stiamo in piedi grazie al sostegno di oltre 500 persone tramite crowdfunding e al contributo militante di volontari, relatori e relatrici”.
Dopo il successo della campagna di azionariato popolare, rilanciata di recente per raddoppiare l’obiettivo di partecipazione alla riconversione ecologica della fabbrica socialmente integrata, anche il festival infatti è stato reso possibile dal supporto diffuso della popolazione.
“Contro il realismo capitalista, che ci schiaccia su un presente che non passa mai e puzza di guerra, inquinamento, fascismo e sfruttamento, coniugheremo i verbi al futuro, perché noi saremo tutto, come recita uno slogan del movimento sindacale nordamericano”.

Fra gli ospiti della rassegna anche WuMing, il regista Michele Riondino, le scrittrici Simona Baldanzi e Claudia Durastanti, il cantautore Alessio Lega, oltre al musicista Massimo Zamboni dei CCCP. Significative anche le partecipazioni internazionali con gli interventi di Daria Bogdanska – autrice del graphic novel 𝘕𝘦𝘳𝘰 𝘷𝘪𝘵𝘢 -, Anne Pauly – autrice di Prima che mi sfugga -; anche nell’ambito della prospettiva migrante delle scritture working class con Janek Gorczyca – autore di Storia di mia vita-, Luka Lei Zhang – ricercatrice di letteratura operaia asiatica, University of Macao, Cina -, Matt Jenkins – curatore di Working Class Literature e Working Class History.
Presso i banchetti espositivi saranno acquistabili anche le opere presentate e molte altre ancora, mentre l’ingresso è libero e si fa appello alla partecipazione attiva anche contribuendo all’ospitalità e ai turni solidali, come indicato nei recapiti dell’organizzazione.

Tommaso Chiti

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